35. A cuore aperto

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Open up your heart to me now
Let it all come pouring out
There's nothing I can't take

***

Una parte di me continua a credere che si tratti di una pura e semplice allucinazione uditiva, non mi sembra possibile il contrario, l'altra invece sta sclerando interiormente.
L'unico genere di festeggiamento che posso permettermi, dal momento che il mio corpo è come se fosse congelato.
Un cubetto di ghiaccio, ecco come mi sento...

<<Cosa?>> La mia voce è flebile e tremante, deglutisco e lo guardo con gli occhi sbarrati.
La mia reazione lo fa sorridere.
<<Hai sentito>> risponde sicuro di sé <<Non vorrai tirarti indietro proprio adesso?>> mi sfida con lo sguardo, incrociando le braccia al petto, con il tessuto della camicia che si flette al suo movimento.
E io non me lo faccio ripetere.

Prendo coraggio, cercando di ignorare il lato di me che ripete che si tratta di una sciocchezza di dimensioni galattiche, e cammino a passo svelto nella sua direzione.
I miei passi sul sentiero in pietra scandiscono i secondi che servono a me per raggiungerlo e il fatto che i nostri occhi non si perdano di vista neanche per un secondo mi dà sicurezza e allo stesso tempo mi intimorisce.
Abbastanza paradossale ma è esattamente quello che sto provando adesso.

Giungo a pochi centimetri da lui e la velocità dei miei passi diminuisce spontaneamente: più mi avvicino, più perdo quel coraggio che sta muovendo i miei piedi.
Lui non si sposta di un centimetro, aspetta che sia io a raggiungerlo e a fare la prima mossa. L'unico movimento che compie è quello di sciogliere l'intreccio delle sue braccia e immergere le mani nelle tasche del suo pantalone.

Quando a dividerci è meno di un piccolo passo, mi fermo e aspetto una sua reazione che non tarda ad arrivare.
Le sue mani si posano sulla mia vita e mi spingono più vicina a lui.
Strozzo un sussulto quando il mio petto si scontra con il suo e le sue dita si spostano dall'alto verso il basso in un gesto lento che mi distrae.

Realizzo quanto sia grande la vicinanza dei nostri visi ed è il momento in cui entro ufficialmente in panico.
Stiamo per baciarci.
Sta per succedere.
Adesso.
<<Sai? Forse non siamo del tutto in noi. Tu hai bevuto? Perché io ho bevuto e forse è quello che ci sta condizionando>> straparlo e vacillo quando vedo il modo famelico in cui sta osservando le mie labbra <<Voglio dire...In condizioni normali non saremmo mai finiti in questa situazione. Non credi? E poi dicono che ai matrimoni la possibilità di->>

<<Catherine>> sussurra il mio nome con un accenno di divertimento, gli occhi che sembrano brillare.
<<Sì?>>
<<Stai un po' zitta>> posa una mano sul mio mento e solleva il mio viso per far collimare le nostre labbra.

Chiudo gli occhi di riflesso, pensando soltanto a lasciarmi andare.
Forse è vero, in un'altra situazione non saremmo mai arrivati a questo momento, ma a maggior ragione devo godermelo quanto più possibile.
Ed è quello che farò: alle conseguenze ci pensero più tardi.

Le sue labbra morbide sfiorano appena le mie, non si stanno neppure toccando del tutto ma già sento il mio cuore in fibrillazione.
Sta accadendo.
Sta accadendo davvero.
Non si tratta di un sogno o di pura immaginazione: sono con Nicholas, indosso la sua giacca, sono immersa nel suo profumo, le sue mani si spostano sul mio corpo e le sue labbra sono a millimetri di distanza dalle sue.
Ed è tutto vero.

<<Catherine! Catherine! C'è la...>> Quando sento la voce di Sandy mi allontano di scatto da Nicholas e ammetto che farlo mi richiede uno sforzo non indifferente.
Sandy arriva correndo e si blocca non appena si rende conto della situazione in cui ci ha sorpresi <<Torta>> sussurra, alternando gli occhi da me a Nicholas, il quale mantiene lo sguardo basso e le mani in tasca.
<<Oh merda, scusatemi, non pensavo che voi due foste insieme!>> Continua a spostare lo sguardo tra me e lui, gesticolando in modo frenetico <<Fate come se io non fossi mai venuta qui, va bene? Non ho visto nulla>> straparla, preannunciando la sua fuga. Nicholas sposta un sassolino con il piede e sono abbastanza sveglia da comprendere che, anche se lei dovesse andare via, non succederebbe comunque nulla.
È come se avessimo creato una bolla tutta nostra e che questa, purtroppo, sia scoppiata al suono della voce della ragazza davanti a me.

Under the same night sky Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora