PROLOGO

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Florida 2017,
Holland Roden

Mia madre mi diceva sempre che la vita è una spirale. La percorriamo a piccoli passi, respirando, giorno dopo giorno. Nascere e morire sono le due estremità del filo, non c'è un inizio né una fine, si tratta soltanto di una questione di prospettiva.

Volevo bene a mia madre, la amavo in realtà.
E credevo in lei.

Quando se ne è andata avevo quattordici anni e ho pensato che le sue fossero tutte bugie.
I miei occhi da giovane donna impaurita e improvvisamente sola non vedevano affatto quella prospettiva, non ne scorgevano neanche il più piccolo dei significati.

Dopo il suo addio ho cominciato a vivere sempre più lentamente oppure ad avvicinarmi alla morte con più velocità. Dipende dai punti di vista.

A sedici anni ho passato almeno tre risvegli alla settimana con il cerchio alla testa di chi ha sperimentato sbronze dovute a cocktail dai nomi più assurdi.

A diciassette all'alcol ho aggiunto le sigarette.

A diciotto la mia fedina penale è stata macchiata da una condanna di reclusione di tre mesi per furto a mano armata. Dettagli che avevo solo un trincetto e intendevo rubare uno stupido pacchetto di marshmallow in uno squallido supermarket.
Mio padre ha pagato la cauzione e ho terminato il liceo con assurde lezioni serali.

Ho iniziato il college in terapia con una psichiatra che mi ha imbottita di medicine. Sono stata capace di integrarmi con amici che, in verità, non ho mai ritenuto tali. Ho mascherato i miei occhi dietro troppo rimmel e le mie labbra con rossetto eccessivamente rosso, ma il trucco non è bastato per coprire quel dolore così noioso e ingombrante presente nel mio cuore.

Niente è mai riuscito ad affievolire la pena.
Niente a darmi risposte anche minimamente soddisfacenti.
Ho odiato quella spirale. Ho odiato i suoi ritmi, il mio mondo. Ho odiato me stessa per la sola ragione di farne parte.

Poi, un giorno, è arrivato Ian.

ENDLESS - Anime Rosse || Ian SomerhalderDove le storie prendono vita. Scoprilo ora