Capitolo 4: LEZIONE DI ANATOMIA

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La mattina seguente, Ashley impiega più di mezzora chiusa in bagno. Dice che deve sistemarsi per la telefonata con il suo Emis prevista nell'ora di pausa. Avere una relazione a distanza, mi spiega, comporta certi sacrifici, come quello di essere il più possibile presentabili.

"Non sai che la videocamera del telefonino accentua i difetti?" Mi informa mentre corriamo verso l'aula di anatomia.

"Per colpa dei tuoi occhi da cerbiatta arriveremo in ritardo e il professor Wilder ci schederà subito come quelle che non hanno un orologio!".

Ashley ignora la mia lamentela e si fionda sulla porta. La lezione per fortuna non è ancora iniziata, anche se gli studenti sono già tutti seduti e ci guardano con aria di sufficienza. Entriamo e cerchiamo con gli occhi una postazione. America è rigorosamente in prima fila, accanto a Penn. Per un istante mi viene in mente la sua audacia di ieri pomeriggio. Non è da tutti avere il coraggio di affrontare Phoebe!

"Signorina Benson e signorina Roden, ben arrivate, volete prendere gentilmente posto?" Il tono del professore è piuttosto sostenuto.

Ashley individua una sedia libera in una delle file centrali, mi abbandona vicino alla porta e si affretta a sedersi al fianco di una ragazza nascosta dietro a una montagna di libri. Mi guardo intorno disorientata, senza individuare una postazione.

"Signorina Roden, che ne dice di accomodarsi accanto al signor Felton, è sempre così solitario... " mi esorta il professore.

Mi irrigidisco e devo impiegare una notevole forza di volontà per spingere le mie gambe fino alla sedia indicatami. Posiziono i miei libri sul banco e saluto Tom Felton con un piccolo cenno, al quale evita accuratamente di rispondere. Non c'è da meravigliarsi che questo pallido ragazzino biondo non abbia neanche un amico qui al college, i suoi modi schivi allontanerebbero anche la persona più aperta di questo mondo!

Mi siedo in silenzio, disturbata dall'energia negativa che Tom è in grado di diffondere intorno a sé. Niente di personale, ma la sua vicinanza risulta davvero inquietante.
Ashley mi fa una specie di occhiolino di incoraggiamento, mentre cerco di seguire le spiegazioni, ma lo scheletro umano al centro della stanza e il mio compagno di banco rendono questa lezione alquanto macchinosa.

Senza che possa impedirlo, per la maggior parte del tempo, la mia mente viaggia oltre la stanza. Penso ad Hunter e al suo bacio fugace allo Starbucks, al suo mancato appuntamento di ieri sera. I Dolphins hanno tutti un rapporto così insipido con le loro ragazze? Ogni volta mettono di fronte alla propria fidanzata ogni singolo giocatore e ogni singolo allenamento?
Forse dovrei chiederlo a Phoebe, anche se, non credo che Zac si comporti in questo modo con lei, ma d'altronde Phoebe non fa testo, è fuori schema, lei è la regina.
***

Quando usciamo dall'aula, Ashley fugge in cortile per la sua telefonata intercontinentale, senza neanche darmi il tempo di lamentarmi per aver passato a causa sua due ore della mia vita accanto a Tom Felton. Guardo l'orario delle prossime lezioni sul telefonino, quando
la voce di America mi cattura l'attenzione.

"Anatomia è una delle mie materie preferite. Studiare il corpo umano in ogni sua piccola sfaccettatura è la mia più grande passione. Ogni cosa è stata creata con uno scopo, le ossa, i muscoli, la pelle. Tutto per proteggere anima,  mente e quell'essenza pura che vi sta dentro" dice la ragazza.

"Non tutti hanno qualcosa da proteggere!" ribatte Penn, "persone come Phoebe e le sciacquette che la sostengono non hanno un cervello e neanche un'anima da salvaguardare. A cosa serve loro un corpo? Potrebbero viaggiare semplicemente con un automa!".

"Penn!" lo rimprovera America, "non essere così cattivo! Io credo che anche Phoebe e le sue sciacquette abbiano una mente e un'anima, solo sono state abituate a valori diversi...".

I due si incamminano lungo il corridoio. Penn replica qualcosa per ricordare all'amica del trattamento che Phoebe ha riservato loro soltanto ieri. Pian piano le loro voci si allontanano, divenendo indistinguibili. Abbasso il cellulare e resto immobile, colpita dalle loro parole.
Valori diversi. Un'anima diversa.
Sciacquetta di Phoebe.
Questo è ciò che la gente vuole vedere, ma né il coraggioso Penn né nessun altro sa quanto sia grande la mia anima, così grande che a volte pure io stessa ci annego dentro.
Nessuno conosce quanto dolore contiene e quanto poco mi interessino i giochetti delle ragazze della Jacksonville University.
Se non fosse per mio padre, per tenerlo tranquillo dopo il brutto infarto che ha avuto, per fargli credere di stare bene e di aver superato il lutto di mia madre, forse non accetterei questa copertura.
Non ho niente in comune con Phoebe.
Non ho le sue Louboutin dal tacco dodici e nemmeno i suoi rossetti Dior. Ho solo l'amicizia di Ashley, la chiave per essere accettata dal mondo dorato degli IN.

ENDLESS - Anime Rosse || Ian SomerhalderDove le storie prendono vita. Scoprilo ora