Capitolo 5: SENZA RESPIRO

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La sera stessa sono nella mia stanza, indecisa se mettere in ordine gli appunti di questa mattina o rimandare la fatica direttamente a domani quando, all'improvviso, qualcuno bussa con vigore.

"Ehi, zuccherino!".

Apro la porta, sapendo già di trovarmi davanti gli occhi azzurri del mio fidanzato, accompagnati dal suo sorriso dritto e perfetto.

"Ciao Hunter" dico, sganciando la catenella.

"Sono qui per farmi perdonare per la buca di ieri sera" sventola davanti a sé un dvd. "Come ti ho già scritto per messaggio, Zac è rimasto chiuso nel cesso a vomitare anche le orbite degli occhi, dopo i tre kebab che si è ingurgitato!".

"Non credevo che voi ragazzi fossi usciti a mangiare kebab" lo tengo sulla soglia della porta.

"Oh... ma non siamo usciti!" dice, impacciato."Abbiamo ordinato panini da asporto, solo che lui ha esagerato come sempre e, proprio mentre stavo venendo da te, ha iniziato a riproporre tutta la cena sul pavimento... "

"Va bene, va bene, puoi entrare, a patto che eviti i dettagli!" lo lascio passare.

"Puoi perdonarmi, zuccherino?".

Le sue labbra si incollano alle mie. Faccio un passo indietro, prima che il bacio diventi troppo coinvolgente. Ashley è uscita ed io non mi sento molto a mio agio, da sola, con Hunter in camera.

"Ho portato un film, non vedo l'ora di vederlo abbracciato stretto stretto a te. Si tratta di Kobe Doin'Work, scommetto che ti piacerà!" inserisce il dvd e spenge la luce.

Mi stendo sul letto al suo fianco, piuttosto scettica per il titolo scelto. Il suo braccio passa sotto alla mia testa, facendomi spazio sulla sua spalla. Fin da subito mi rendo conto che non si tratta di una vera e propria pellicola cinematografica, ma di un documentario su una storica partita di basket giocata dal cestista Bryant. Un vero spasso per ragazze, insomma!

Hunter sembra un bambino al Luna Park. "Bello, non trovi? Emozionante!".

Fingo un sorriso, tra uno sbadiglio e l'altro. Forse era meglio aver passato la serata davanti al quaderno di anatomia. Hunter si posiziona meglio il cuscino sotto alla testa, abbarbicandosi ancora di più al mio corpo. Uno dei suoi piedi aiuta l'altro a sfilare le scarpe da ginnastica. In meno di un secondo la stanza diventa una vera e propria prigione. Sono esperta a trattenere il fiato, ma nella vasca da bagno, non nella camera da letto.

"Avrei dovuto portare delle noccioline o un sacchetto di pop-corn, hai niente da bere nel frigo da camera?"

Nego, scuotendo appena la testa. Ho lo stomaco sotto sopra e non credo che riesca a far scendere neanche un chicco di mais.

"Pazienza!" fa lui, "mi sazierò con i tuoi baci".

Il suo volto si abbassa e le sue labbra si allungano per incontrare le mie. Chiudo gli occhi e mi lascio convincere dal suo bacio.
E' umido e non mi fa battere il cuore come dovrebbe.

Al liceo, quando ho dato il mio primo bacio, ho provato molto di più che semplice batticuore. Avevo le gambe molli e il fiato corto. Dylan O'Brien si chiamava ed è stato molto importante per me. Il primo anno di scuola non si è rivelato un periodo facile, lo shock per la morte di mia madre, il mio tracollo. Dylan mi è stato vicino, inutile dire che l'amicizia si sia trasformata in breve tempo in qualcosa di molto più forte. Il suo trasferimento in Inghilterra è stato un duro colpo per me, che ho sfogato il mio dolore in tutti i modi possibili non concessi dalla legge.

"I tuoi baci mi lasciano senza respiro" La voce di Hunter mi distoglie dai ricordi.

Vorrei dirgli che anche i suoi piedi hanno lo stesso effetto su di me, ma mi limito a sorridere.

"Ti amo, zuccherino". I suoi occhi sono dentro ai miei. Non posso negare che sono gli occhi azzurri più belli che abbia mai visto.

Mi bagno le labbra, prendendo tutto il tempo necessario per dire qualcosa che, probabilmente, non mi appartiene affatto. E, proprio mentre sto per pronunciare quelle due parole tanto importanti, la luce si accende e la voce di Ashley squilla in tutta la stanza.

"Oh mio Dio! Ditemi che non ci sono persone nude nella mia camera!". Si mette le mani davanti agli occhi.

Mi scosto da Hunter, ringraziando mentalmente la mia compagna per avermi salvata.

"Non ci sono persone nude e... potresti fare più piano, Ashley, stiamo vedendo un film" sbuffa lui.

Lei toglie rivolge lo sguardo al televisore. "Quello non è un film, è un documentario!".

Già. Bella osservazione!

"Voi non sentite questo strano odore di gas?" continua, passando davanti allo schermo per accedere alla finestra. "Credo sia meglio aprire, non si sa mai. Un palazzo la scorsa settimana è saltato in aria per una fuga di gas!".

Hunter lascia andare un sospiro ed io nascondo un sorriso. La nostra serata cinema sembra essersi conclusa prima del previsto; commetto un peccato a dire che non ne sono poi così dispiaciuta?

ENDLESS - Anime Rosse || Ian SomerhalderDove le storie prendono vita. Scoprilo ora