Capitolo 15: UOMO DI ALTRI TEMPI

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Nel tardo pomeriggio cerco di studiare per il test che si terrà domani in laboratorio.
Non è per niente facile mantenere la concentrazione. Ho il libro di chimica aperto, ma il mio cervello si rifiuta decisamente di memorizzare le formule descritte, occupato com'è a pensare a tutt'altra questione.
Da un lato la faccenda di Ian, dall'altro la sua presenza nella mia stanza, sul mio letto, davanti al televisore. Sta seguendo un film con grande coinvolgimento.

"Le immagini sono a colori, le persone sembrano reali e tutto è contenuto in una piccola scatoletta" ripete entusiasta, tra una scena e l'altra. "Sapevo dell'esistenza di questo attrezzo, ma non ne avevo mai visto uno in funzione!"

La porta si apre, facendo entrare una Ashley accaldata in divisa da cheerleader. Tiene in una mano la borraccia e nell'altra la sua sacca da palestra.

"Quindi oltre alle lezioni salti anche gli allenamenti?" mi rimprovera in modo acido, "ti ho inviato un messaggio questa mattina, lo guardi mai il cellulare?"

Non faccio in tempo a giustificare la mia mancanza, che Ian si alza da letto, abbandonando il suo film, e va verso di lei. "Perdonami, signorina Ashley, è tutta colpa del sottoscritto. Ho dato molto da fare ad Holland, la città è così grande..."

Lo sguardo di Ian e le sue labbra disegnate lasciano la mia compagna di stanza di nuovo senza parole, tanto che la pianta con le sue lamentele e sbatte le ciglia con svenimento.

"Oh, non è importante, davvero" sospira, ammaliata.

"Grazie per la comprensione" Ian si avvicina a lei, le prende la mano, sfiorandole con le labbra la punta delle dita.

La faccia di Ashley si fa paonazza. Osservo la scena dall'angolo della mia scrivania. Non ho mai visto qualcuno fare un baciamano così perfetto. Ian si allontana, tornando di nuovo a sdraiarsi sul letto con gli occhi puntati allo schermo piatto. Ashley resta a bocca aperta, riprendendo pian piano colore. Si libera del suo borsone e si avvicina alla mia postazione.

"Ah! Che uomo di altri tempi!" sospira, dimenticandosi già del suo rancore. Con slancio si siede sul piano della mia scrivania, dandomi giusto il tempo di spostare il testo che sto cercando di decifrare.

Guardo i suoi piedi incrociati che dondolano.

"Hai messo una buona parola come ti ho chiesto?" si sporge verso di me per non farsi sentire dal ragazzo in questione.

"Ashley, io..."

"Lo hai fatto! Ovvio che lo hai fatto, Ian mi ha appena guardata con occhi dolcissimi e mi ha fatto un baciamano da vero signore" squittisce, "grazie, sei un'amica"

Mi lascio abbracciare controvoglia. Poi Ashley torna seria, la sua espressione muta da un secondo all'altro facendomi quasi spavento.

"Perché non hai ancora porto le tue scuse a Phoebe per quello che è successo alla festa?" mi rimprovera, balzando giù con un salto.

Mi riapproprio di tutto il mio spazio.
Ashley punta i piedi a terra e mi squadra con un serio cruccio sul volto, in attesa di una mia giustificazione plausibile.

"Non ne ho avuto il tempo..." rimando l'amaro e ingiusto compito, "ma lo farò, tranquilla..."

"Sai cosa ti dico? Potrai farlo domani sera, oh credo proprio che sarà l'occasione perfetta! In palestra c'è il rinfresco annuale di benvenuto alle matricole, non possiamo non partecipare, è lì che ti ho presentato Phoebe lo scorso anno, ricordi?" Ashley porta le mani al petto con aria malinconica.

"Certo, il rinfresco di benvenuto" forzo un sorriso, ripercorrendo dentro la mia testa quel giorno che non definirei esattamente speciale.
Ero appena arrivata al campus, ero da sola ed avevo per la testa tutti i miei problemi, mentre cercavo di capirci qualcosa sulle gerarchie di questa scuola.

"Fatti accompagnare da Hunter" si dirige al suo armadio, apre le ante e traffica nello scompartimento alla ricerca di un asciugamano per la doccia. "Ed io, credo proprio che mi farò accompagnare da Ian" mi strizza l'occhio con enfasi.

"Non penso sia una buona idea, Ian non conosce nessuno..."

"Conosce me! E te, ovviamente! Non è necessario sapere i nomi di tutti gli studenti del college" Ashley non sembra voler ascoltare ragioni. "Non è vero Ian?" grida per farsi sentire da lui, di nuovo concentrato sul televisore.

"Cosa, signorina Ashley?" chiede il giovane di rimando.

"Quando mi chiama signorina Ashley mi fa sciogliere il sangue" bisbiglia per poi riprendere subito coscienza del suo corpo e della sua voce: "Domani sera ci sarà una festa di benvenuto, mi accompagneresti?"

Ian non stenta a rispondere: "Volentieri, signorina"

La gentilezza di questo ragazzo venuto dal nulla mi dà la nausea. Fisso le formule di chimica con la testa che sembra voler improvvisamente esplodere. Portare Ian ad una festa del college, quale stupidità più grande? E farlo come accompagnatore di Ashley? Il mio cuore inizia a battere forte, preannunciando un imminente crisi di panico.    
Ashley alza le braccia euforica e viene ad abbracciarmi. Quando si allontana dalla mia postazione studio, lascio andare un respiro e faccio cadere la fronte sul libro, provocando un tonfo sordo.

ENDLESS - Anime Rosse || Ian SomerhalderDove le storie prendono vita. Scoprilo ora