Capitolo 62: QUELLO CHE E' FATTO E' FATTO

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Questa mattina Ashley non è venuta a lezione, è rimasta dentro al letto, coperta fin sopra la testa senza ascoltare ragione. L'aula di anatomia è quasi vuota senza di lei. Anche Phoebe se ne rende conto, seduta da sola, al banco più vicino alla cattedra. La bruna mi lancia sguardi furtivi, evidentemente curiosa di conoscere cosa sia successo alla compagna di banco per saltare il corso del professor Wilder. A quanto pare la capo cheerleader non è aggiornata sulle avventure dell'amica inseparabile. Evidentemente le due non erano insieme questa notte. Una strana sensazione mi dice che forse Ashley e Daren stiano passando più tempo del dovuto insieme e la cosa non mi piace per niente. Quel ragazzo è implicato in faccende troppo grosse e troppo brutte per una giovane ragazza di buona famiglia.

Al suono dell'ultima campanella fuggo via prima che Phoebe possa anche solo pensare di avvicinarsi a me.

Fuori dalla porta mi attende Penn, che ha un evidente bisogno di parlarmi. Decidiamo di andare a prenderci un panino e procediamo verso il camioncino degli hot dog posteggiato di fronte al giardino del college.

"Oh Holland, sono così infuriato, deluso e amareggiato per quello che è successo..." si confida, "perché America mi ha fatto questo? Perché ha rivelato ad Ashley la mia vera identità? Cosa voleva dimostrare? Ci penso continuamente ma non riesco proprio a capirlo"

Ci sono molti ragazzi in attesa di fronte alla griglia, così decidiamo di far smaltire un po' la fila, sedendoci su una delle panchine del parco.

"Non c'è molto da capire, America è innamorata di te" dico chiaro e tondo.

Penn strabuzza gli occhi in fuori. Mi guarda attonito, come se gli avessi rivelato che ho visto un asino che vola o un uomo con il ciclo mestruale.

"Te l'ha confessato lei?" mi chiede con voce strozzata.

"No" scuoto la testa, "ma una donna certe cose le nota, fidati!"

Penn si prende la testa tra le mani, portandosi indietro il ciuffo di capelli scuri e ondulati.

"Credo che America abbia scoperto le carte per proteggersi. Rivelare ad Ashley che il cavaliere mascherato sei tu, Penn Badgley, il ragazzo emarginato della Jacksonville University, l'ha resa più sicura di se stessa e più forte. America sa il disprezzo che Ashley manifesta verso gli OUT e l'ha giocato come punto a suo favore. E' stato solo un tentativo per allontanarti da lei, per azzerare anche la più piccola possibilità che possa nascere qualcosa tra voi"

"E' un vero e proprio disastro" si strofina la fronte. "Non sarebbe dovuta finire così questa storia. Sarei dovuto rimanere l'uomo dei sogni di Ashley, quello che non sono mai stato per nessuna ragazza nella mia vita. Invece adesso è tutto rovinato, completamente! Ashley non mi parlerà mai più e anche America...tra noi non potrà tornare tutto come prima, la nostra amicizia è distrutta. Io non ho più fiducia in lei. Lei non è la ragazza che conosco, lei è un'altra persona!"

"A volte l'amore fa fare cose azzardate. Soprattutto la paura di perdere una persona, quella ti manda letteralmente in tilt il cervello"

"Non avrei mai pensato che America potesse vedermi in modo diverso da un amico..." riflette Penn. "Se solo lo avessi capito in tempo forse avrei potuto fare qualcosa, intervenire prima che lei spifferasse tutto così. Tu pensi che Ashley possa passarci sopra? Con il tempo, intendo, credi che possa darmi una possibilità? Vedermi solo come il cavaliere mascherato e non come lo sfigato di provincia?"

Non so che dire. Fino a questa notte credevo che la cosa non fosse così grave. Credevo che Ashley, se mai avesse scoperto l'identità del suo eroe di una sera, fosse stata in grado di mettere una pietra sopra alle evidenze e dare una chance al ragazzo per il quale ha sognato ad occhi aperti nell'ultimo mese ma, dopo il suo ritorno a casa all'alba e la sua esagerata reazione di questa mattina, ho davvero seri dubbi che questo possa accadere.

"Non lo so. La situazione è più complessa di quanto immaginassi" ammetto.

"Come sta?" chiede Penn, cercando timorosamente i miei occhi.

"Non l'ha presa bene" lascio andare un lungo respiro e confesso: "se devo essere sincera sono molto preoccupata, Penn, Ashley ha passato la notte chissà dove e quando è tornata era fuori di sé. Abbiamo litigato. Mi ha accusato di averle nascosto tutto, di averle mentito e non posso darle torto"

"Mi dispiace che tu e lei abbiate litigato per colpa mia"

"Non è colpa tua" sospiro. E' colpa di America e anche mia. O del destino. Sì, probabilmente è proprio quel bastardo del destino il vero responsabile. Lui che mi mette sempre di fronte a scelte tanto difficili.

"Non avrei mai dovuto ballare con Ashley. Non avrei mai dovuto cedere alla tentazione di voler essere ciò che non sono..."

"E' inutile rimpiangere il passato. Quello che è fatto non si può cambiare" sospiro.

"Già, quello che è fatto è fatto"

"Credo che l'unica soluzione possibile sia limitare i danni" affermo.

Penn annuisce. Il suo morale è a terra ed anche il mio non fa i salti mortali.

"Ci prendiamo un hot dog? Adesso la fila sembra diminuita" indica il camioncino.

Annuisco, alzandomi svogliatamente dalla panchina. Mentre le salsicce si grigliano e i panini vengono imburrati e riempiti di maionese, vedo Ashley mano nella mano con Daren. I due si scambiano un bacio, diretti verso il parcheggio. Li seguo con la coda dell'occhio. Si intrufolano tra i motorini e spariscono dietro ad un furgone posteggiato. Una strana e inquietante sensazione mi fredda il cuore e congela le viscere.

"Tutto okay?" mi chiede Penn, porgendomi il mio hot dog.

Annuisco. Tutto okay.

"Offro io. E' il minimo che possa fare" tira fuori dai jeans una manciata di dollari.

Lancio un ultimo sguardo al parcheggio, di Ashley e Daren neanche l'ombra.

ENDLESS - Anime Rosse || Ian SomerhalderDove le storie prendono vita. Scoprilo ora