Capitolo 49: UN BACIO AL SAPORE DI GLASSA

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Il sabato Evan mi passa a prendere alle otto in punto, ma la serata che avevamo previsto di trascorrere insieme incontra un piccolo grande intoppo: Ian.

"Tu non andrai da nessuna parte!" esplode, sfilandosi il grembiule che ha legato in vita. "Non esiste!"

"Ma non sarò da sola, Evan sarà con me" afferro la mano del ragazzo che mi attende in piedi, al centro della hall, con un mazzo di fiori in mano.

Ian fissa il mio gesto e scuote energicamente la testa. "E' troppo pericoloso"

Sento la mano di Evan stringersi più forte alla mia.

"Io sono abbastanza adulta da poter decidere. Okay, dobbiamo stare attenti e lo siamo. Non resto sola per più di cinque secondi, ho Ashley sempre appiccicata, tu che mi controlli minuto per minuto. Stasera voglio uscire. Evan conosce la storia, sa tutto di noi, mi proteggerà!"

"Ian, puoi stare tranquillo. Io la proteggerò" rincara la dose lui al mio fianco.

"No, mi dispiace" Ian non ne vuole proprio sapere.

"Non puoi farmi vivere in prigione!" replico con lo stesso tono di una bambina piccata. Per un attimo lui sembra mio padre ed io la figlia ribelle.

"Certo che posso! Ti ricordo, Holland, che qui non si tratta solo della tua vita, ma anche della mia. Noi due siamo legati e quel tuo amico sta cercando di farci fuori. Non possiamo andare ad una stazione di polizia, non possiamo fare niente. Siamo con le spalle al muro. Proteggerti e proteggermi è l'unica cosa sensata in questo momento!"

Evan non sa cosa fare, da un lato stringe forte la mia mano e dall'altro il gambo dei fiori. Qualcuno chiama Ian dalla porta della cucina. Lui alza l'indice chiedendo solo un minuto.

"Quindi? Vuoi che rinunci al mio appuntamento?" Mi sta salendo il nervoso. Questa situazione è assurda e comincio a non tollerarla.

"Potete cenare qui, se volete" dice infine.

I miei occhi incontrano i suoi. Restano connessi per alcuni istanti, mentre la flebile voce di Evan acconsente: "Va bene."

"Sei sicuro?" sposto la mia attenzione verso di lui.

"Dammi solo un attimo per disdire il nostro tavolo al Roy's"

Guardo Evan prendere il telefonino e comporre il numero del ristorante. Il Roy's! Era questo il programma. Un mezzo sorriso si stampa sulla mia faccia. Aveva prenotato al miglior ristorante della zona.

Ian emette un paio di colpi di tosse, richiamando l'attenzione su se stesso. "E posso sapere, sì insomma, dunque fate sul serio tu ed Etan?" chiede.

"Evan" sospiro. " E sì, ti interessa?" chiedo, sarcastica.

I nostri sguardi si incrociano in uno strano binomio di emozioni.

"Ascolta, Holland, non voglio rovinarti la serata. Sono felice se stai con lui, certo non è il massimo per una come te, ma è apposto, te l'ho già detto. È un bravo ragazzo. Io ho solo bisogno di sapere che non sei in pericolo e averti qui mi fa stare molto più tranquillo" afferma.

Per un istante scorgo una luce nei suoi occhi, una luce che mi dice che non è solo questo.
C'è qualcosa di indecifrabile in quel mare azzurro, qualcosa che non riesco affatto a comprendere. Ha detto una come me, ma io non sono niente.

"Spero solo che tu sia all'altezza del Sushi e della cucina Polinesiana di Roy's" lo ammonisco.

Ian riprende il suo grembiule dal tavolo. "Vi stupirò!" mi fa occhiolino.

ENDLESS - Anime Rosse || Ian SomerhalderDove le storie prendono vita. Scoprilo ora