Capitolo 52: ANIME ROSSE

1.4K 147 34
                                    

Casa Radcliffe si trova a Ponte Vedra Beach, poco più di trenta minuti di auto dall'università. Daniel parcheggia il suo fuoristrada di fronte ad uno degli innumerevoli cancelli in legno bianco, io e Ian accostiamo un paio di metri dietro. Quando salto giù dalla macchina mi guardo intorno affascinata. Gli steccati che circondano le abitazioni sono fatti tutti uguali, i giardini delle villette curati in modo eccezionale e di un verde che sembra finto. Oltre le case c'è la spiaggia, è possibile sentirne l'odore e scorgerne la presenza. Il sole tiepido di novembre mi riscalda le braccia. Ho con me un giacchetto di jeans ma l'ho legato in vita, tutte queste novità mi hanno fatto venire un caldo pazzesco.

"Prego, entrate" Daniel ci fa strada dentro una delle casette da favola.

All'esterno ci sono un dondolo, un barbecue e una piscina per bambini. Ian procede cauto e timoroso.

"Non c'è nessuno, venite pure" ci guida sotto al porticato. Accediamo dal retro, dopo aver recuperato un paio di chiavi nascoste sopra ad uno dei quadretti marini esposti. "Non fate caso al disordine o alla polvere, sapete questa casa è sempre vuota, mio padre è spesso in giro per affari, mia madre si è trasferita in Texas quest'anno e io alloggio al campus"

Nessuno di noi due osa fiatare. Avanziamo a piccoli passi, storditi dalla situazione. Un'ora fa eravamo su una tribuna della Jacksonville a tifare a squarciagola perché dei bellissimi ragazzi in maglia verde e bianca facessero un canestro e adesso siamo nella valle delle spiagge, in casa di un ragazzo che conosciamo appena e che si è incaricato di illuminarci sulla faccenda misteriosa dell'orologio di Ian.

"Questa è la cucina, ampia, spaziosa, con vista direttamente sull'oceano e di là c'è la sala da pranzo e..."

"Non siamo qui per comprare l'immobile, vai al sodo Radcliffe, spiegaci cosa diavolo ci facciamo qua!" esplode Ian.

"Okay" Daniel ci fa segno di seguirlo giù dalle scale a chiocciola, lasciando perdere il tour della casa che, a mio parere, è semplicemente stupenda; il genere dove ogni fanciulla di periferia come me sognerebbe di poter vivere insieme ad un marito e ad uno o due bambini.

Scendiamo di almeno un paio di piani. Gli scalini scricchiolano e la temperatura nel seminterrato si abbassa. Sono costretta a mettermi la giacchetta, agganciandola fino all'ultimo bottone.

Daniel apre un enorme portone argentato e muove la mano in segno dimostrativo. "Ecco a voi la biblioteca di famiglia"

Dire che resto senza fiato è un eufemismo. L'aria smette letteralmente di circolare nei miei polmoni, catturata da chissà quale altra parte del corpo. Anche Ian sembra perdere per un istante la sua titubanza, lasciandosi trasportare dalla bellezza che una stanza del genere suscita allo spettatore. Ci sono decine, ma che dico decine, centinaia di scaffali colmi, stracolmi di libri. Le mensole si ergono per metri in lungo e in largo, nascondendo addirittura le pareti sottostanti.

"Venite avanti, non abbiate paura" ci incita il proprietario di una simile meraviglia.

Non so bene dove volgere la testa, se a destra oppure a sinistra. Dal soffitto pende un enorme lampadario in cristallo e sui tavoli in legno ci sono altrettante lampade.

"E' una meraviglia" sussurro quando riesco di nuovo ad avere uno straccio di voce.

"Sono cresciuto qui dentro da bambino. Conosco buona parte dei libri presenti. Ho letto tutta quest'ala e anche quella dietro di voi" punta l'indice ora nell'una poi nell'altra direzione.

Ian solleva le sopracciglia, evidentemente colpito, dopodiché  stringe lo sguardo sul ragazzo che ha di fronte e grugnisce: "E' questo che dovevi farci vedere? Se hai anche una collezione di farfalle, fidati, non ci interessa!"

ENDLESS - Anime Rosse || Ian SomerhalderDove le storie prendono vita. Scoprilo ora