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I Wanted to ask you..a favor
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I don't wanna steal your freedom
I don't wanna change your mind
I don't have to make you love me
I just want to take your time

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Sky

Osservo il liquido giallo nella tazza,lentamente con un cucchiaino prendo a girare sempre nello stesso verso,facendo assorbire sia la fetta di limone sia il pizzico di zucchero che mi piace tanto aggiungere. Avvolgo le mani nel maglione rosso e mi stringo a me stessa,amo l'inverno anche se fa decisamente troppo freddo. Sollevo piano la tazza con entrambe le mani e la avvicino alle labbra cominciando a soffiare leggermente per raffreddare almeno un po' il liquido. Faccio un piccolo sorso e la mia attenzione viene subito catturata dal campanello. Controllo subito l'orario. Le 10? Forse mia madre ha dimenticato qualcosa.

Appoggio velocemente la tazza sul tavolo a cui ero seduta,mi alzo velocemente dandomi una sistemata e vado alla porta aprendo subito. Sicuramente questa non me L'aspettavo. Avrei dovuto controllare dall occhiello ma adesso é troppo tardi per sbattergli la porta in faccia e sembrerebbe davvero maleducato.

-"Ciao Piccola.." si sfila gli occhiali da sole Neri facendo incontrare i nostri occhi. Fa un leggero sorrisino e mi guarda dalla testa ai piedi. Arrossisco un po' e lo guardo stringendomi nelle spalle.

-"Ciao.." sussurro leggermente sistemando una ciocca di capelli dietro L orecchio.
-"Che ci fai qui..?" Continuo a parlare notando il suo particolare interesse nell osservare il mio maglione o meglio,i miei seni.

-"Volevo chiederti..Un favore." Ripone gli occhiali nello scollo della sua maglia e appoggia una mano contro il legno della porta piegandosi un po' verso di me. La sua presenza così possente mette in soggezione.

-"Se posso.." Alzo le spalle incrociando le braccia al petto e appoggio la spalla contro la porta guardandolo. In risposta lui mi sorprende con un sorrisino ed entra in casa come se nulla fosse. Mi giro subito verso di lui e lo vedo girovagare osservando tutto. Si ferma davanti al davanzale dell'entrata e prende una mia foto,una foto dove sono al settimo cielo. La laurea di mio fratello Thomas. Nella foto indossiamo entrambi un completo nero e siamo abbracciati,lui sorride,io sorrido. Non sembriamo fratelli perché abbiamo una fisionomia totalmente diversa. Lui assomiglia molto più a mia madre.

-"È il tuo ragazzo..?" Mi risveglia dai pensieri facendomi vedere la foto,noto una strana curiosità nella sua domanda. Questa cosa mi infastidisce e non poco.

-"No. È mio fratello.." dico velocemente avvicinandomi,gli strappo la foto dalle mani e la rimetto al suo posto accarezzandone la cornice dorata tutta decorata con motivi floreali.

-"Calma bambolina..non vi somigliate per niente,vive qui..?" Si gira e ricomincia la sua ispezione,accurata. Ovunque. Tocca i vari soprammobili e le altre foto,con mia madre,le mie amiche,mio padre.

-"No vive a Chicago,è andato via dopo la laurea. Puoi non toccare nulla grazie..?" Lo prendo per il braccio spazientita,trascinandolo leggermente verso la porta. Lui gira lentamente il viso e mi guarda di nuovo,attentamente.

-"Ho detto di stare calma,Bimba." Con L indice mi sfiora la punta del naso facendomelo arricciare. La sua voce è calda e roca,fin dal primo momento che ne ho sentito il suono me ne sono invaghita. La sua voce è qualcosa di unico.

-"Vuoi dirmi perché sei qui..? Nessuno ti ha invitato Ian." Taglio subito corto,non ho voglia dei suoi giochetti,non oggi. Non a casa mia e non con i suoi modi.

-"Come ho già anticipato alla porta,sono venuto per un favore.." si accarezza le mani in segno di sicurezza e virilità. I suoi occhi non la smettono di scrutarmi.

-"Dimmi pure" sbuffo stanca del suo giro di parole. Meglio togliersi il dente.

-"Ho bisogno di ripetizioni di matematica." Si passa una mano tatuata tra i capelli e si lecca le labbra velocemente. Lo guardo per un attimo non capendo subito la sua richiesta,poi scoppio a ridere,direttamente davanti alla sua faccia. So che non è carino ma questo è davvero divertente.

-"Scusa,ma davvero è una bella battuta..!" Continuo a ridere ma smetto lentamente quando vedo la sua espressione completamente seria. Dice davvero?

-"Sei serio? Ian Blake che prende ripetizioni per andare bene a scuola..?" Lo guardo leggermente scioccata. Portandomi drammaticamente una mano al petto ovviamente apposta. Lui alza gli occhi al cielo e alza le spalle.

-"sei la più brava in matematica,a parte quella tua amica Rossa quattrocchi,ma lei non mi ispira quindi ho chiesto a te. Anche perché il professore Bandon mi ha consigliato il tuo nome" spiega velocemente con estrema freddezza e in modo conciso.

-"Non devo andarti a genio io ma la matematica.." lo guardo seria,ha pronunciato una sorta di insulto a Megan,non ci passo avanti.

-"Si come ti pare. Allora mi aiuti?" Risponde scocciato,evitando totalmente le mie parole. Alzo gli occhi al cielo e annuisco velocemente.

-"Okay però si fa a modo mio" alzo un dito e lo punto contro di lui per metterlo in guardia
-"Devi impegnarti e studiare,altrimenti io sono libera di non seguirti più nel dopo scuola." Spiego velocemente questo accordo dettato solamente da me,non mi importa. Mi ha chiesto aiuto? Bene,si fa a modo mio,a casa mia. Mi guarda intensamente in silenzio,si lecca piano le labbra e avanza lentamente. Da così vicino noto la sua altezza possente,da maschio Alpha. Le sue spalle larghe e il petto gonfio,la maglietta sembra voglia esplodere da un momento all altro,facendomi beare di quella visione sicuramente paradisiaca,nascosta sotto questo tessuto nero.
-"I-Ian.." Sussurro quando è davvero vicino,non so come ma ritrovo sbattuta tra il muro e il suo corpo. È una lotta,una lotta di sguardi,che lui non azzarda a perdere,piano sento una sua mano sul fianco,con le dita comincia la sua salita verso le mie costole fermandosi al mio punto vita. Piano con L indice sfiora la base del mio seno,non lo fermo. Mi sento completamente impotente sotto le sue mani. Continuo quella lotta silenziosa,cercando in tutti i modi di non mollare,ma il suo oceano è troppo grande,troppo grande per non affondare la mia zattera di salvezza. Piano porta una mano sotto al mio mento e con due dita mi accarezza con lenta agonia le labbra inferiori.

-"Fai la brava.." sussurra abbassandosi,piano sento le sue labbra calde sulla mia mascella,mi bacia piano,una,due,tre volte. Chiudo gli occhi accarezzandogli la nuca,non riesco a ribellarmi con lui,e odio questa cosa. mi è entrato dentro la testa,nel cervello. È li. Come un martello pneumatico,a frantumare le mie barriere di razionalità.

-"S-spostati.." il corpo è bloccato ma le parole riescono ad uscire da sole,piano sento il suo sorriso dove ha lasciato quei dolci ma dolorosi baci. Mi accarezza i fianchi e si sposta indietreggiando. Sfila una sigaretta dal pacchetto e se la porta alle labbra,mette una mano a coppa e L accende. Aspira un paio di volte poi mi degna di nuovo della sua attenzione
-"Decidi tu quando venire.." mi stringo piano nelle braccia guardandolo,in risposta mi rivolge un sorriso palesemente malizioso e rilascia piano il fumo.

-"Domani,alle 5" si passa una mano tra i capelli con ancora quel sorrisino del cazzo sul volto,sbuffo e annuisco.
-"Allora.." avanza ancora
-"Ci vediamo domani Bimba.." si abbassa e mi lascia un bacio sulla guancia

-"C-ciao Ian.." sussurro appoggiando le mani sul suo petto nel tentativo di allontanarlo,ma nulla. Non ascolta. In questo gioco è lui a comandare. Ha già marcato i suoi territori.

Poi come se nulla fosse va alla porta e va via,lasciandomi sola,confusa.

Con ancora il suo profumo ad invadermi e le sue mani ardenti ad accarezzarmi.

Let The Game Begin Where stories live. Discover now