65. Era una trappola vero?

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Spazio autrice
Se avete letto questo libro da tanto, vi consiglio di rivedervi il tredicesimo capitolo perché in questo ci sono molti riferimenti. Buona lettura💙

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Logan's pov
"Logan." Urla Addison, comparendo alle spalle di Jaden.
La mascella fa più male di quanto abbia mai fatto, non è la prima
volta che incasso un pugno ma, di solito, il dolore non lo sento perché sono concentrato a darle a mia volta.
Non questa volta però, visto che il ragazzo che mi ha appena dato un pugno è la persona più importante della vita di Addison.
"Sei impazzito? Cosa stai facendo." Strilla Addison, avvicinandosi e frapponendosi tra me e Jaden.
Quest'ultimo sembra essere diventato ancora più bianco cadaverico di quanto non fosse dieci minuti fa.
Guarda sua sorella intontito, come se non fosse appena stato lui a tirarmi un pugno, e, di colpo, si piega su se stesso rigettando sulle sue scarpe.
"Porca troia, che schifo." Impreco, davanti a quella che è una delle scene peggiori di sempre.

"O mio Dio, Logan mi dispiace tantissimo, ora sistemo tutto, tu stai bene?" Mi domanda Addison, voltandosi finalmente verso di me. Il suo sguardo è preoccupato mentre lascia vagare i suoi occhi su quello che da qui a poco sarà un enorme livido sulla mascella.
"Poi pensiamo a me, adesso sistemiamo qui e proviamo a tenere sotto controllo Jaden." Le dico dolcemente, provando a non farle notare quanto effettivamente io sia a pezzi.

"Non preoccuparti, si riduce così almeno una volta al mese da anni, ormai ho imparato a gestirlo." Mi tranquillizza lei prima di sospirare e girarsi a lanciare un'occhiata da sopra la spalla a suo fratello. Ha ancora l'aria persa nel vuoto ma ora il suo sguardo è puntato sulle sue scarpe, dove ci sono tracce del suo vomito.
Menomale che volevo proteggerla da tutto questo.

Il suono del campanello riempie di nuovo la stanza e io sbuffo andando a riaprire la porta; stavolta è davvero la pizza.
Consegno i soldi al ragazzino che, dopo aver visto la scena alle mie spalle, ringrazia e corre velocemente nella sua macchina.
"Torno subito." Dico, rivolgendomi ad Addison, prima di posare le pizze sul ripiano della cucina.
Cerco delle pezze per pulire il disastro che ha fatto Jaden e, quando torno all'ingresso, Addison sta provando a ottenere una reazione da parte di suo fratello adesso disteso, privo di sensi, accanto al vomito.

"Se mi aspetti, accompagno un attimo Jaden a casa e torno." Mi dice, appena le sono di nuovo abbastanza vicino.
"Non penso tu riesca a fare tutta la strada con lui in queste condizioni, meglio portarlo sopra in una delle camere degli ospiti." Propongo, prima di piegarmi sulle ginocchia e tentare di ripulire un minimo.
"Grazie e scusami davvero, di solito almeno non vomita, perde i sensi e basta." Si scusa la mia ragazza in tono dispiaciuto.
"Stai tranquilla, capita." Le rispondo, lasciandole un bacio sul naso che la fa sorridere teneramente.

Dopo aver finito di pulire, con l'aiuto di Addison, decidiamo di portare Jaden al piano di sopra.
"Come lo solleviamo?" Domando, osservando tutte le scale per
cui dovremo tenere questo coglione.
"Io lo tengo per le braccia, tu per i piedi." Mi risponde Addison, facendomi sorridere.
Il de jávù della notte di mesi prima mi coglie di sorpresa.
"Nah, io voglio tenere le braccia, facciamo il contrario."
"Va bene Log." Replica Addison, confusa dalla mia immaturità improvvisa.
Perché ovviamente io sono un ragazzo maturo di solito.

"Era una trappola vero? Dai io prendo le gambe e tu le braccia." Esclamo, facendola scoppiare a ridere. Colgo una scintilla nel suo sguardo che rende il mio battito più rapido. È difficile abituarmi a tutto questo, non avrei mai pensato che una persona potesse contare così tanto.
"Ricreiamo quella notte? Per me
non è un problema, soprattutto la parte sul letto." Le dico dopo essermi schiarito la voce qualche istante dopo, facendo riferimento alla sera del nostro primo
bacio, dove mi ero comportato
da idiota anche solo per decidere come dovessimo portare Jaden in casa.
"Poi vediamo." Mi liquida, piegandosi ad afferrare le
braccia di suo fratello, senza riuscire a mascherare un sorriso.

Ogni secondoWhere stories live. Discover now