40. Allenamenti e ricordi dolorosi

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Logan's pov

"Merda." Impreco dopo che sbaglio l'ennesimo passaggio.

"Amico che ti succede? Impegnati o il Coach Simmons ci spacca il culo di esercizi fisici." Borbotta Jonathan passando accanto a me con i pattini.

Mi giro verso il mio coach e lo vedo incenerirmi con lo sguardo.

L'allenamento è iniziato due ore e mezza fa e io in tutto questo tempo non ho fatto altro che sbagliare, menomale che è la prima volta, perché sennò scommetto che Simmons mi avrebbe già tolto il ruolo di capitano.

Oggi è proprio una di quelle giornate no in cui non riesci a concentrarti perché hai la testa da un'altra parte.

La mia testa al momento sta davanti a una villetta, di venerdì sera e ha la lingua infilata nella gola di una ragazza mora troppo carina.

Dopo il bacio con Addison ero tremendamente eccitato e giuro che, quando la sua amica ha menzionato l'auto, l'istinto di portarla lì dentro è stato quasi insostenibile.

Il giorno dopo sono stato anche gentile e ho portato, con l'aiuto di Alex, la macchina della mora fino a casa di quella dai capelli rossi, ma Addison era già andata via e non sono riuscito a vederla.

Tra poco la vedrò, più o meno mezz'ora, il tempo di finire questo allenamento del cazzo.

Gli allenamenti sono tre volte a settimana, due il pomeriggio, subito dopo scuola, e una il lunedì mattina, prima di scuola, per precisione dalle quattro alle sette.

Potrà sembrare un'orario da pazzi, ma a me non pesa per niente perché ormai sono abituato, e dormire non mi piace.

"Logan vai a coprire Holson!" Strilla il coach rosso in viso.

Mi scuoto e inizio a scivolare verso Patrick Holson, un'attaccante del secondo anno che, in questa simulazione è un mio avversario.

Appena gli sono vicino mi spingo in avanti per riuscire a superarlo e gli taglio la strada, fregandogli il dischetto da sotto agli occhi.

Inizio a volare sul ghiaccio verso la parte avversaria del campo e sento il cuore battermi a una velocità anormale, come ogni volta che gioco a hockey d'altronde.

Sento Holson imprecare alle mie spalle e mi avvicino lentamente ad Alex che è un difensore dell'altra squadra.

"Log passala." Urla Jon quando sono arrivato esattamente accanto al mio avversario.

Faccio una finta in avanti cosi Alex chiude le gambe, la passo a Jonathan e, per la prima volta nella partita, ne esce qualcosa di buono.

Alex rimane spiazzato e poi corre all'inseguimento del mio amico, io mi metto dalla parte opposta del campo e quando lo vedo davanti alla porta mi avvicino, come dice il nostro schema 4, una delle regole che ci stanno tra attaccante-centrocampista lui mi passa la palla e io segno.

Emetto un sospiro di sollievo appena vedo la palla passare in mezzo alle gambe di Mason, che per fortuna si è ripreso dall'infortunio.

Jonathan mi si avvicina e mi si lancia addosso, così come la mia intera, momentanea, squadra.

"Dopo una partita di merda almeno una cosa buona l'hai fatta." Borbotta ridacchiando Jonathan e io e la squadra lo seguiamo.

"Bene ragazzi, andate subito a cambiarvi, tra poco inizia la scuola. Jonathan vieni nel mio ufficio." Strilla il coach interrompendo le nostre risate.

Lancio un'occhiata a Jon e vedo che è preoccupato quanto me. Gli do una pacca sulla spalla e poi anche io, dopo essermi tolto i pattini, vado nello spogliatoio.

Ogni secondoWhere stories live. Discover now