12. Sette minuti

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Cazzo cazzo cazzo. Continuo a ripetermi mentalmente guardandomi allo specchio.

La giacchetta è tutta bagnata e emana un fortissimo odore di alcol.
Non posso assolutamente andare in giro così.
Aprendola noto che fortunatamente il liquido non è arrivato a bagnare anche la maglia. Provo a togliere la giacca ritrovandomi così con il top di pelle in bella vista. Questo top è decisamente troppo aderente, mette in evidenza ogni singolo pezzo del mio corpo, uscire da questo bagno così sarebbe come scrivermi in fronte:
"Voglio fare quella cosa".
Non che sia un difetto, semplicemente non sono in grado di rimorchiare e stasera non ho intenzione di provare.
Nel bagno di casa di Alex non ci sono nemmeno asciugamani, solamente carta igienica. La prendo e inizio a strofinarla sulla giacca sporca.
Ovviamente non funziona.

Prendo il mio telefono dalla tasca posteriore dei jeans e chiamo Olive.
"Olive, ho un emergenza. Ti prego raggiungimi in bagno."
"Ok arrivo. Dov'è?" Risponde lei un po' brilla.
"Corri al piano di sopra. Ci sono due porte rosse, vai a quella a destra.".
Provo a fare respiri profondi, finché non sento bussare.
Apro la porta e Olive entra subito in bagno.

"Qual'è l'emergenza? Ho fatto più in fretta che potevo." Dice con il fiatone.

"Una ragazza ubriaca mi ha versato il suo bicchiere sulla giacca."

"Cazzo Addison. È tutta bagnata. Anche la maglia lo è?"

"Fortunatamente si è salvata."

"Allora qual'è il problema? Ti togli la giacca, poi a casa la lavi e me la ridai. Perfetto!"

"Te non capisci, non posso uscire così."
Oliver prende il telefono dalla borsa e lo accende.

"Allora Addi, facciamo così: è mezzanotte e dieci, tra venti minuti solitamente il party si restringe. Rimangono solo gli invitati più diciamo "in" della serata. Fanno uscire tutti. Ora usciamo da questo bagno, te devi stare venti minuti così e poi sicuramente noi ce ne andremo. In venti minuti in teoria non dovrebbe succedere chissà cosa. Sei più tranquilla?"

"Grazie mille Olive."
"Non c'è di che. Ora però usciamo da questo bagno puzzolente."

Detto questo prende la mia giacca e la infila nella sua grande e bellissima borsa.
"Questa te la ridò a fine serata. Andiamo!"

Usciamo dal bagno e ci troviamo davanti ad un ragazzo altissimo, con i capelli corti neri, occhi marroni e qualche piercing qua e là in giro per la faccia.
"Ce ne avete messo di tempo."

"Scusaci. Ora con permesso." Dico.
Sposta lo sguardo da Olive a me e si sofferma sulla scollatura.
"Se volete potremmo mettercene un altro po' insieme, di tempo intendo."
Dice inarcando le sopracciglia.
Lo scansiamo ed andiamo al piano di sotto.

Torniamo in salotto e dal telefono vedo che mancano dieci minuti.
"Ci godiamo questi ultimi minuti?" Chiede Olive.
"Andiamo Olli."
Iniziamo di nuovo a ballare e nella calca riusciamo a riunirci con Jenna e Ava. Sono entrambe molto allegre, avranno sicuramente bevuto tantissimo.

Dopo qualche minuto, in cui ci siamo tutte rilassate e stiamo ballando in maniera abbastanza sciolta, la musica si ferma.
"Ragazzi, ragazzi. La festa è finita, ci dispiace. Ci vediamo a scuola lunedì! Grazie per essere venuti." Dice Logan in piedi sopra un tavolino.

Olive mi prende per il braccio e insieme a tutte le altre persone iniziamo a uscire. Ad un certo punto sento qualcuno chiamare il mio nome, provo a girarmi ma la presa di Olive sul mio braccio si fa più stretta. Mi fermo un altro e lei si gira scocciata.
"Addison dobbiamo andare via, se rimaniamo indietro poi saremo bloccate nel traffico."
"Qualcuno mi stava chiamando."
Riesco finalmente a girarmi e Kevin mi viene addosso.
"Scusa non mi ero accorto che ti eri fermata."
"Tranquillo. Eri tu che mi chiamavi?"
"Oh si. La festa in realtà non è finita. Abbiamo mandato fuori tutti quelli che non conosciamo di persona in pratica.
Ti va di rimanere?"
Penso subito alla maglietta.
"In realtà dovrei accompagnare Olive a casa e ci dovrebbe portare Jaden."
"Non credo che accadrà. Jaden è letteralmente sbronzo. Non è sicuramente in grado di guidare. Se vuoi vi può accompagnare a casa Log, però alla vera fine della festa."
"E Olive come fa?" Dico provando invano a trovare una scusa.
"Dove abiti?" Chiede spostando il suo sguardo sulla mia amica.
"Dietro la nostra scuola. 129, Beantly street."
In quel momento un ragazzo ci passa accanto e Kevin lo ferma.
"Ei amico, mi ricordi dove abiti?"
"169, beantly street. Perchè?"
"Ti va di riaccompagnare questa bella fanciulla a casa alla fine della festa?" Dice indicando con il mento Olive."
"Certo, nessun problema."
"Grazie mille Jake."

Ogni secondoOnde as histórias ganham vida. Descobre agora