45. Fruttivendoli e cibo cinese

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Sbuffo ricopiando l'ultima cifra sul mio quaderno e controllo se il risultato è uguale a quello del libro.

72 e 77.
Che palle, non mi verrà mai.
Vabbè però sono solo cinque numeri di differenza.. cioè è quasi la stessa cosa dai.

Mi alzo in piedi lasciando il quaderno sulla scrivania e mi passo una mano tra i capelli.
Perchè non sono nata con il cervello di Albert Eistain?
Sennò mi andava bene anche nascere prima che la matematica esistesse.. almeno non avrei dovuto studiare queste cose inutili.

Secondo i professori io tra venti anni andrò dal fruttivendolo e quando chiederò quanto costa un kilo di mele, lui risponderà:
"X, per trovarlo risolva questa equazione:
x+9-4x= -1842919302993289291919x."
Lasciate che vi spieghi una cosa.. NON SARÀ MAI COSÌ.




"Addison, stasera mamma e papà non ci sono, ho invitato qualche amico." Dice Jaden irrompendo in camera mia ignaro del casino che c'è nella mia mente.

"Qualche amico?" Chiedo cauta.
Non dire quel nome, non dire quel nome, non dire quel nome.

"Si, Kevin, Mason e Logan." Le mie speranze svaniscono appena termina la frase e capisco che anche questa giornata sarà orrenda.

"Ok." Sussurro mordendomi il labbro.
Magari posso chiedere a Olive di ospitarmi stanotte?

Sono passati altri tre giorni da quando io e Logan abbiamo litigato e ci ignoriamo completamente.

Oggi alla prima ora abbiamo avuto chimica insieme ed è stato molto imbarazzante perché per comunicare usavamo Kevin e Alex che, detto fra noi, sono sicura non ci sopportassero più.

"Addison mi rispondi?" Mi richiama mio fratello.

"Scusami mi ero distratta, non stavo ascoltando."

"Ti va bene del cibo cinese per cena?"

"Certo, ma non ordinarlo da quello dell'altra volta.. era immangiabile."

Lui sospira e poi esce dalla mia stanza, come al solito, senza richiudersi la porta alle spalle.

Riporto di nuovo la mia concentrazione sul quaderno a quadretti e sono costretta a stringere i pugni per essere sicura di non strappare niente.

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Controllo l'orario sul telefono e noto che sono le otto e venti, mi stropiccio gli occhi e mi alzo dal letto.

Olive mi ha detto che ci sono i suoi zii a cena quindi io ora sono bloccata a casa mia con questi stupidi idioti, gruppo in cui fa parte lo stupido più stupido che questo mondo di stupidi abbia mai visto.
Ho già detto la parola stupido?

Infilo le mie pantofole rosa ai piedi e esco in corridoio.

Credo che i ragazzi siano arrivati un'oretta fa perché ho sentito il campanello suonare, ma fortunatamente non li ho ancora a visti.

Arrivo in cucina e notando il tavolo spoglio decido di apparecchiare.

Velocemente metto la tovaglia e poi inizio con piatti, bicchieri, posate e fazzoletti.

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