8. L'uomo della terza ora

18.4K 533 48
                                    

Appena esco dalla palestra mi chiudo la porta alle spalle e mi vado a sedere sulle scale, dopo qualche secondo la porta si riapre e esce anche Logan. Viene davanti a me e si appoggia su uno dei vecchi banchi messi nel corridoio senza uno scopo preciso. Mi riinizio a guardare le scarpe perché sento il suo sguardo su di me, sicuramente le mie guance ora avranno il colore di un peperone.
"Cos'hanno di tanto interessante quelle scarpe? So che l'hai notato, ma sono sicuro di essere uno spettacolo migliore rispetto a loro." Mi dice strappandomi dai miei pensieri. Lo fisso insistentemente, non posso farci nulla però, è davvero un bellissimo ragazzo, ha i capelli mori senza una pettinatura ben precisa, con però un ciuffo che gli copre la fronte, due occhi che sono un misto tra verdi e grigi, e resisto difficilmente all'impulso di avvicinarmi e controllare. È più alto di me credo di venti centimetri, non mi sono mai considerata troppo bassa, sono una ragazza normale, ma in confronto a lui sono minuscola; a differenza della maggior parte dei ragazzi della nostra età, alti quanto lui, però, non è magrolino con due braccia che sembrano stuzzicadenti. Ha due spalle possenti che potrebbero occupare una porta intera e la maglietta nera abbastanza aderente non lascia troppa libertà all'immaginazione, ha un fisico davvero perfetto, mi chiedo come sarebbe abbracciarlo, probabilmente sarebbe come abbracciare un muro. Chissà se fa sport. Che domande sono, lo farà sicuramente, ho visto come gioca a pallavolo, è uno che con le palle ci sa fare... questa frase non doveva suonare pervertita. Cazzo sono pessima.
"Ma poi quanto tempo fa le hai comprate? Cioè sembrano più vecchie di mia madre" Dice lui notando che non rispondevo alla prima domanda.
Provo a connettere i pensieri per riuscire a capire di cosa stavamo parlando.. ah si le scarpe!
"In realtà le ho comprate vintage quest'estate." Dico provando a fare uno sguardo che spero risulti inceneritore.
"Ma le hai messe ogni giorno cioè io non andrei mai in giro con quelle scarpe."
"Perché stiamo parlando delle mie scarpe? Puoi smetterla" gli dico.
"Perché non ho niente da fare e credo che nessun'altra ragazza sia disponibile alla prima ora, solitamente quando ho voglia di "svagarmi" lo faccio sempre alla terza. Qualche volta mi chiamano "l'uomo della terza ora". La prima ora non è cosa mia, magari Jonathan fa la prima ora, e anche la seconda, e magari la terza... quel ragazzo ha una resistenza spettacolare!" Conclude
Rimango a guardarlo scioccata per qualche secondo e poi scoppio a ridere, non riesco a trattenermi, era da tanto che non ridevo così.
"Hai problemi o mi prendi per il culo?"
Gli chiedo
"Magari sto un po' esagerando, la quinta ora la salta." Dice anche lui provando a trattenere una risata.
Questo ragazzo è completamente diverso da quello stronzo che ho visto in spiaggia, in macchina, alla festa e con la bionda. Sembra più spensierato, più stupido e spero che stia scherzando sennò da qualche punto di vista anche più coglione. Ho sempre odiato i ragazzi che trattano le ragazze come oggetti, anche a Santa Barbara ovviamente c'erano, per alcuni anche Jaden era uno di quelli, io ho sempre preferito pensarlo fuori da quei giri, ma anche come esperienza personale di mie amiche lui non era tanto diverso. Non mi stupisco sia diventato amico di Kevin e di questo stronzo, anche se Kevin sembra diverso, più gentile, non capisco come sia amico di questo individuo. Ad un tratto smetto di ridere e gli dico:
"Sei uno stronzo. Le ragazze non sono oggetti con cui "svagarsi" e poi buttare."
"Può darsi, ma alcune ragazze vogliono svagarsi, io non voglio legami, lo chiamo "svago" proprio perché lo faccio per uscire dalla quella merda che è la mia vita." Dice questo e poi si alza in piedi.
"Se non ti sei mai svagata non puoi capire, scommetto che la tua vita è perfetta, nonostante le vans più vecchie di mia madre. Non giudicare, non mi conosci, non mi racchiudere già in una categoria come sta facendo la tua testa." Conclude e se ne va. Lo guardo salire le scale e ammetto il mio occhio cade anche sul suo fondoschiena, anche quello non è brutto. In spiaggia pensavo Logan fosse un bel ragazzo che se la tirava , meno di trenta secondi fa credevo di averlo inquadrato come il solito belloccio stupido. Ora non capisco più niente, capisco solamente che è un ipocrita, come si è permesso di dire a ME di non giudicarlo dopo aver detto che la mia vita è "perfetta". Non mi conosce, non sa niente di me, oggi abbiamo fatto la nostra prima conversazione, perché pensa che sia così semplice capirmi? La mia vita è tutto fuorché perfetta, mi sono trasferita qui con la mia famiglia proprio per sfuggire a tutta l'imperfezione che mi circondava. Come osa quello stupido ragazzo dire a me di avergli affibbiato pregiudizi quando lui ha fatto lo stesso?

La campanella suona, la classe con tutti i ragazzi sudati esce dalla palestra e finalmente posso allontanarmi da qui. Mi dirigo verso l'aula di informatica che è la seconda materia di quel giorno e incontro Ava, controllo tutta la classe per vedere se per caso ci fosse Logan ma fortunatamente non fa parte di questo corso o almeno oggi non ci ha degnati della sua presenza. La giornata scorre lunghissima e non riesco a togliermi dalla testa Logan, non aiuta neanche il fatto che lo vedo dovunque insieme ai suoi amichetti. Fortunatamente ora è l'ultima ora, qualche secondo e finirà tutto.

Ecco il suono della campanella, prendo la borsa e mi fiondo fuori. Sta piovendo così corro verso la macchina di Jaden e sono sollevata nel vedere che lui è già in macchina. Salgo e appena sono sopra chiudo gli occhi stremata dalla giornata di merda. Chiudo gli occhi e sento la notifica di un messaggio, prendo il cellulare e leggo:
"@Kevinkeller ha chiesto di seguirti." Sorrido, accetto e rifollowo, forse mi sono fatta un nuovo amico.

Ogni secondoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora