2. Welcome to Santa monica

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Sento chiamare con insistenza il mio nome finché non mi accorgo che la voce appartiene a mio padre.
Lentamente mi costringo ad aprire gli occhi e appena lo faccio mi rendo conto della gola secca e del caldo infernale che sento. Mi accorgo anche di essere in macchina e mi ritorna tutto alla mente.

Provo a spalancare lo sportello e ancora assonnata metto il piede sul terreno, fatico a tenermi in piedi e mi appoggio all'auto. Alzo lo sguardo trovandomi davanti ad una villa.
Dall'esterno pare grande quanto quella di Santa Barbara, forse anche di più.
Mi avvio verso il cancello dove tutta la mia famiglia mi sta aspettando. Mio padre tira fuori dalla tasca una specie di telecomando arancione e premendo qualche bottone fa aprire il cancello.
"Quindi è qui che abiteremo?" Chiede mia madre con gli occhi piacevolmente spalancati.

"No mamma, abbiamo fatto un viaggio di quattr'ore e mezza solo per vedere la futura casa di qualcun altro." Sbotta Jaden.
Vi ricordate quando avevo detto che lui era un ragazzo perfetto? Beh in realtà ho tralasciato un piccolo particolare: il suo rapporto con i miei è bruttissimo perché Jaden quando vuole è un grandissimo stronzo e, mentre chiunque lo conosce pensa che sia il ragazzo perfetto, in famiglia si comporta da vero bastardo.
Con me non è così male, anzi in realtà non abbiamo un brutto rapporto, il vero problema è che gli avvenimenti passati l'hanno portato ad odiare con tutto il cuore le due persone che ci hanno messo al mondo.

Prendo la mia valigia di mano a mio fratello e seguo mio padre all'interno della casa.
Appena entrata spalanco la bocca stupita.
C'è un ingresso letteralmente enorme completamente privo di oggetti, in un angolo parte una bellissima scala a chiocciola che capisco subito portare alle camere da letto.
"Wow, è stupendo." Esclamo facendo ridacchiare mio padre.
Salgo le scale e mio padre mi porta subito nella mia stanza, è grande, all'interno c'è solo un letto matrimoniale a baldacchino.

Mi sento a disagio in questo spazio così grande e così vuoto perciò decido di iniziare a girare per la casa.
Vago finché non arrivò alla stanza stanza di Jaden che noto essere poco più piccola della mia, riempita da un solo letto al centro della stanza.
Mi vado a sedere sul suo letto e lo guardo aprire la valigia.
"Già disfai i bagagli?" Domando stupita. Non è da lui essere così ordinato.
"Col cazzo, voglio mettermi il costume e andare in spiaggia."

"Non ti conviene andare domani? Siamo pieni di cose da sistemare Jade." Gli dico sospirando.
Se già il fatto di dover cambiare scuola non fosse abbastanza brutto adesso possiamo sommarci anche il passare tre lunghi giorni tra scatoloni e mobili imballati.
"Nah, come al solito ci penserà mamma. Deve pur farsi perdonare in qualche modo." Borbotta estraendo finalmente un costume blu dalla valigia.
"Come vuoi." Mi arrendo rimanendo sul suo letto mentre si spoglia e si riveste.
Siamo fratelli, ci siamo visti nudi più volte di quante possa ricordarmene.

"Addison vieni subito qui." Urla la voce acuta di mia madre facendomi sobbalzare.
"Ci vediamo dopo." Mormoro a mio fratello prima di uscire dalla sua stanza.
Torno al piano di sotto e appena arrivata trovo Katrin Kingston, alias mia madre, alle prese con tantissimi mobili.
"Porta le tue cose in camera tua, se hai bisogno chiedi a tuo padre" Mi dice subito.
"Certo mamma." Rispondo afferrando per prima cosa la mia amata lampada rosa e portandola in camera mia.

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Solo all'ora di cena Jaden torna a casa accompagnato ovviamente dalle urla di mia madre.
"Abbiamo sistemato tutti i mobili mentre non c'eri, ti sembra questo il modo in cui comportarti?"
Affamata scendo in quella che mamma mi ha mostrato essere la cucina e apro un po' di mobiletti trovando un po' di tonno e facendomi un panino.
Mentre mangio però sento mio fratello entrare e sedersi al tavolo. Alzo lo sguardo verso di lui e noto che rispetto alla mattina ha un colorito più scuro.
Fortunato lui che si abbronza più velocemente di non so che cosa.

"C'è qualcosa da mangiare in questa casa?" Lo sento chiedermi.
"Io ho mangiato un panino con il tonno, hai bisogno che ti prepari qualcosa?" Rispondo sorridendo.
"Sorellina se mi cucinassi un po' di pasta ti amerei" Mi dice con quel tono da leccaculo che usa solo quando ha bisogno di qualcosa.

Mi alzo per preparare mentre lui rimane seduto al tavolo e smanetta sul telefono.
"Pronta al primo giorno di scuola?" Mi chiede.
"Sinceramente no, almeno ho sei giorni per rilassarmi prima che inizi" Replico sperando che lasci perdere l'argomento.
Lui ovviamente però rovina il mio piano chiedendomi:
"Qualche volta verrai con me in spiaggia in questi giorni? Oggi ho incontrato un sacco di gente, ho giocato anche con dei ragazzi a pallavolo sulla sabbia e c'erano un sacco di ragazze bellissime, una mi ha anche dato il numero. Credo che quest'anno sarà l'anno più bello della mia vita e voglio godermelo al meglio. Spero che farai lo stesso Addison".
"Sai che non sono come te, non mi piace fare conoscenze Jaden, sono timida e poi non credo che venire in spiaggia con te possa cambiare qualcosa riguardante la scuola. Arriverò in terzo liceo, il penultimo anno Jade, saranno già tutti amici, credo che sarà difficile integrarmi". Gli dico facendolo assumere una espressione pensierosa

. Vado al tavolo e gli servo un piatto di pasta al sugo, poi gli do un bacio e vado in camera mia. Mi metto a letto a leggere finché non mi rendo conto di essere stanca a così tolgo il libro. Prendo il telefono e vado su Instagram, dove vedo un selfie di Jason e Ellie. Una lacrima scende involontariamente e così spengo subito il telefono e mi rigiro nel letto. Chiudo gli occhi e mi abbandono ad un sonno profondo.

Mi sveglio sentendo un urlo fortissimo. Scatto in piedi e corro ad afferrare la mia borraccia di metallo che credo che al momento sia la cosa all'interno della stanza che può fare più dolore. Esco dalla stanza e controllo velocemente la casa non trovando nulla. Mi dirigo di nuovo in stanza, quando mi accorgo che viene un forte rumore di musica da fuori e sporgendomi dalle finestre vedo che proviene dalla casa accanto. Sento di nuovo un urlo e mi rendo conto che fuori dalla casa accanto si sta svolgendo una rissa, vedo due ragazzi che si picchiano violentemente e le persone intorno a loro filmare o incitare con le mani i ragazzi. Vorrei fermare tutto ma è fuori discussione che io vada di sotto quindi penso a tutte le alternative possibili. Finché un idea geniale non mi viene in testa.

Qualche minuto dopo sento le sirene della polizia arrivare e vedo subito tutti i ragazzi entrare dentro la casa o nascondersi. I due ragazzi che si stavano menando scattano in piedi e quello che le stava prendendo, si dirige verso una macchina e parte, mentre l'altro entra in casa. Girandosi incontra il mio sguardo e io provo ad abbassarmi il più in fretta che posso e torno subito a letto. Non riesco ad addormentarmi perché sono troppo spaventata, però alla fine decido di prendere una delle pasticche che prendevo da piccola quando soffrivo di insonnia e di dormire, ed è un sollievo quando sento le palpebre chiudersi.

Da oggi i capitoli saranno sempre un po' più lunghetti. Grazie di aver letto e se vi va votate e commentate!

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