33. Passaggi

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"Com'è andata la scuola?" Chiede mamma a Jaden mentre stiamo tutti insieme a mangiare al tavolo in cucina.

"Normale." Replica continuando a guardare il suo telefono.

Mio padre sbuffa e lancia un occhiata a mia madre fulminandola, una di quelle che i genitori si scambiano sempre, che la maggior parte delle volte ha un messaggio nascosto.

Mia madre deglutisce sotto il suo sguardo e poi si gira verso di me.

"E te tesoro? Cosa hai fatto oggi a casa?" Mi domanda abbozzando un sorriso.

Questo è il secondo giorno che salto la scuola perché martedì, cioè ieri, mi sono svegliata con 39.8 e mamma mi tiene chiusa in casa da allora.

"Ho dormito." Gli dico semplicemente.

"Ti sei misurata la febbre?"

"Certo mamma. E come stamattina c'avevo sempre 37.2" Spiego.

"Brava, si vede che stai meglio." Mormora sorridendo e accarezzandomi il braccio che io scostò da lei automaticamente.

La vedo fare un espressione delusa, ma poi si riprende subito.

"Si. Domani posso tornare a scuola, vero?" La prego facendo gli occhi dolci.

"Non lo so. E se ti riammali?"

"Mamma non posso saltare altri giorni di scuola.. il programma della nuova scuola è più difficile di quello della San Marcos High School." Mento, riferendomi alla mia vecchia scuola.

"Ok mi fido di te Addi." Sorrido felice non sentendomi minimamente in colpa per averle detto una piccola bugia.

La realtà è che la San Marcos era una delle migliori high school della California, quindi nel programma siamo molto più indietro qui a Santa Monica.

In più come ogni anno studierò il minimo necessario per passare gli esami finali, perché credo che se venissi bocciata i miei genitori mi diserederebbero.

(Questa parola è uno scioglilingua.)

"Io vado a casa di un amico. Dormo lì." Borbotta Jaden alzandosi dalla tavola frettolosamente e uscendo dalla stanza, seguito dallo sguardo irritato dei miei genitori.

"È meglio che vada a fare i compiti." Mormoro anche io, lasciandoli soli e dirigendomi in camera.

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"Che palle." Sbotto guardando l'orologio sul mio comodino.

Scendo dal letto e corro a pendere i vestiti: dei normali jeans neri, non troppo aderenti, e sopra la felpa con il logo della scuola, devo ricordarmi di ringraziare Jade per avermela comprata perché l'adoro.

Corro in bagno e dopo essermi lavata indosso i vestiti.

Oggi mio fratello non c'è perché è rimasto a dormire da Alex, infatti mi ha lasciato un messaggio dicendomi che non poteva darmi un passaggio a scuola.

Afferro lo zaino e vado in cucina per preparare i pancake con l'impasto già confezionato.

Dopo averne mangiati una quantità inaudita, tanto che ho la sensazione che per un po' sarà meglio stare lontana dalla bilancia, esco di casa.

Essendo presto fa un certo freddo e all'interno della mia felpa sto ghiacciando.

Aumento il passo perché il movimento riscalda i muscoli e infilo le mani nelle tasche.

Ogni secondoWhere stories live. Discover now