24. Guerra

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Logan's pov.

"Amico.." sussurro guardando l'espressione incazzata di Kevin.

"Vaffanculo Log." Dice girandosi e uscendo dalla porta, sbattendola.

Rimango qualche altro secondo nello stanzino e strizzo la maglia ormai bagnatissima.

Addison ha avuto l'idea geniale di sbattermi un altro gavettone addosso, probabilmente per sfuggire dall'imbarazzo, senza capire che facendo così mi ha cacciato in un bel guaio.

Magari se rimaneva, Kevin fingeva di non prendersela e dopo un po' sbolliva la rabbia.

Afferro lo zaino e esco nel corridoio, correndo verso la palestra, la base "segreta" dei ragazzi.

Appena entro tutti si girano verso di me per controllare che non sia una ragazza e quando mi vedono sospirano di sollievo.

"Hai fatto una cazzata." Esordisce Alex appena gli sono vicino.

"Che femminuccia. Ha già parlato, vero?" Chiedo irritato.

"No. Prima sono venuto a cercarti e ti ho visto impegnato, poi quando sono tornato mi hanno detto che era venuto anche Kev dopo di me."

"Cazzo." Sospiro passandomi una mano nei capelli.

"Oggi ai festeggiamenti della vittoria ne parlerete, ora lasciagli un po' di spazio." Sussurra provando a rassicurarmi, prima di girarsi e andare a prendere qualche gavettone.

Non mi va di andare ai festeggiamenti.

Ogni anno alla fine di questa giornata, sia se si vince sia se si perde, tutti i ragazzi vanno a casa di uno e ci si sbronza insieme.

Solitamente è la mia parte della giornata preferita, ma ora con Kevin incazzato credo di non poter reggere.

"Secondo te Kev viene stasera?" Chiedo ad Alex raggiungendolo di nuovo.

"Sicuro. Credo che dopo la vista di te con la lingua dentro la bocca di Addison abbia voglia di bere, e a casa del pastore Jones l'alcol è proibito." Ridacchia lui, riferendosi al padre del nostro amico.

"La mia lingua non stava dentro la bocca di Addison. Ci stavamo solo baciando a stampo." Rispondo irritato dal fatto che ci abbia spiati.

"Da quando in qua baci a stampo le ragazze?" Domanda inarcando un sopracciglio.

"E tu da quando in qua non ti fai i cazzi tuoi?" Provo invano a zittirlo.

"Aia.. questa ha fatto male." Dice teatralmente mettendosi una mano sul cuore.

"Coglione." Mormoro dandogli uno schiaffo in testa.

Lui ridacchia e poi guardando l'orologio dice:
"Mancano dieci minuti alla battaglia finale. Vai ad attrezzarti."

La battaglia finale è l'ultimo scontro. Tutti, ragazzi e ragazze, si ritrovano in mensa, schierati ai due lati opposti e provando a coprirsi con tavoli, sedie e con tutto ciò che trovano.

Si decide chi vince a secondo di quale squadra è più bagnata alla fine, partendo a controllare da quando saremo in mensa.

Mi dirigo verso i tavoli con le munizioni e prendo tre gavettoni, una pistola ad acqua e infilo anche una bomboletta di schiuma nella tasca dei pantaloni.

Jonathan si mette accanto a me e noto che mi lancia strane occhiate.

"Che vuoi?" Chiedo dopo qualche istante.

"Ho parlato con Kev." Sussurra girandosi a controllare che non ci stia guardando.

"Che bambino. Non riesce a stare zitto." Rispondo, anche se in realtà mi sento un po' in colpa nei suoi confronti.

Ogni secondoWhere stories live. Discover now