✨4. Jaqueline

205 31 41
                                    

Isabelle aveva sognato per tutta l'ora, persa tra i racconti della sua insegnante preferita, Jaqueline. Grazie a lei aveva imparato che ogni opera è lo specchio del suo autore e aveva scoperto l'incredibile potere dei libri: liberare la mente dalle catene della realtà e farla librare verso il cielo, oltre ogni confine.
E così a quelle lezioni il grigio istituto diventava un ricordo lontano, mentre Belle si perdeva ad ascoltare parole d'inchiostro che prendevano vita attraverso le spiegazioni appassionate della professoressa. Le sembrava tornare indietro nel tempo e viaggiare tra i pensieri e i sentimenti di uomini vissuti secoli prima. Quei sognatori avevano impresso sulla carta la loro anima, in ciascuna pagina avevano lasciato una parte di loro che il tempo non avrebbe mai cancellato.

E fu così che Belle si affezionò nel profondo al visionario Verne, al tormentato Boudelaire e a tanti altri scrittori e poeti francesi, ma anche ad autori inglesi, tedeschi e italiani... Le sembrava di conoscerli per davvero e ormai sapeva riconoscere lo stile di ognuno di loro dalla prima pagina. Purtroppo non esisteva una biblioteca nell'istituto e anche quella del quartiere dei poveri era decisamente scarsa per soddisfare la curiosità di Belle. L'insegnante lo sapeva e, proprio per questo, aveva deciso di colmare il vuoto di cultura che la mente di Belle anelava a riempire, prestandole ogni libro di cui la sua allieva modello avesse fatto richiesta. Lei stessa era un'instancabile lettrice e la sua pesantissima borsa era sempre piena di libri.

Anche quella mattina, alla fine della lezione, Jaqueline fece un cenno a Belle invitandola ad avvicinarsi alla cattedra. Titubante, la piccola Isabelle trotterellò verso quel viso sorridente e occhialuto.
"Miss Jaqueline, non l'ho ancora finito: sono arrivata circa a metà di Peter Pan. È meraviglioso: una nave di pirati, un'isola misteriosa, le sirene, la polvere magica..."
L'insegnante scoppiò a ridere, contagiata da tutto quell'entusiasmo.
"Te l'ho dato solo ieri e sei già a metà... Sei un fulmine, Isabelle! Non avevo dubbi ti sarebbe piaciuto: è proprio un classico ineguagliabile per la fantasia del suo autore."
Belle, sollevata, si appoggiò coi gomiti alla cattedra, il viso adagiato sui palmi in contemplazione del nulla, persa nella sua immaginazione.
"Oh sì, avete ragione!"
Jaqueline le posò una mano sulla spalla, ammirando i suoi grandi occhi sognanti.
"Mia piccola e avida lettrice... Quando lo avrai finito, ho già un altro libro pronto per te."
"Di cosa si tratta? È per caso un'opera di Verne? Mi piacerebbe così tanto leggere un altro dei suoi viaggi straordinari!"
"Purtroppo no, i libri di Verne che avevo te li ho prestati tutti, ormai... Però ho scoperto un luogo in cui forse potresti trovarne altri."
Isabelle si illuminò e iniziò a saltellare per la gioia, abbandonando la cattedra e osservando la sua insegnante con gli occhi pieni di curiosità.
"Dite davvero? Dove?"
"È una libreria che si trova nel quartiere del ceto medio. Normalmente non potresti andarci, ma domani è il Total Equality day e devi proprio approfittarne."
Le sorrise, poi iniziò a gesticolare per mostrare a Belle il tragitto da seguire:
"Passa dall'ingresso Ovest e vai a destra, seguendo la traversa principale, in direzione del cinema. Svolta a sinistra prima della piazza in cui si trova il municipio e ti troverai di fronte a una libreria davvero particolare."
Belle stava già sognando a occhi aperti scaffali e scaffali pieni di tesori da sfogliare.
"Pensate che con i miei pochi risparmi potrei comprare qualcosa?"
Jaqueline scosse la testa, ma il suo sguardo fiducioso non si spense.
"Non credo: sono tutti volumi antichi, alcuni piuttosto costosi... Ma ho conosciuto il proprietario proprio ieri, un signore davvero simpatico, un'appassionato lettore e collezionista. Gli ho parlato di te e non vede l'ora di conoscerti."
Il piccolo cuore di Belle stava per scoppiare per l'emozione: le sembrava di essere un personaggio di uno dei suoi racconti preferiti! Jaqueline aveva parlato di lei a un vero libraio... E lui desiderava conoscerla! Le sembrava impossibile...
"Mi ha detto che se sei davvero così delicata e attenta nel custodire i libri, forse potrebbe prestartene qualcuno."
A quelle parole l'euforia di Belle raggiunse il suo apice, mentre la sua mente non poteva smettere di vorticare.
"Dite davvero? Ha detto proprio così?"
Jaqueline annuì con decisione, riflettendo tutta la gioia della sua piccola alunna. Le stinse l'occhio in una smorfia complice, mentre gli occhiali le scivolavano sulla punta del naso. Li tirò su con le lunghe dita affusolate.
"Vai da lui domani e poi fammi sapere cosa ti dice. Fa' il mio nome è vedrai che si ricorderà della nostra conversazione."
"Grazie, Miss Jaqueline, siete una fata. Fate avverare ogni mio sogno."
La dolcezza di quella bimba era qualcosa di impareggiabile! Jaqueline sentì il cuore sciogliersi a quelle parole, mentre un caldo rossore si faceva strada sulle sue guance. Le accarezzò la testolina, cercando di nascondere gli occhi lucidi.
"Vorrei poter fare di più, bambina mia. Se solo potessi cambiare la realtà e non soltanto i sogni..."
Il futuro di quella ragazzina era già tracciato, purtroppo, come quello delle altre bambine figlie di proletari o orfane. Jaqueline era solo una pedina del sistema, incaricata di colmare la mente di quelle alunne di nozioni. Credeva nel potere delle parole, però, e sperava che un giorno quelle ragazze avrebbero potuto cambiare quel triste mondo, anche grazie a ciò che avevano imparato dai grandi autori del passato. Doveva riuscire a rendere i loro sogni più forti della realtà e, nel caso di Belle, sapeva di esserci già riuscita.

How to love a BeastDove le storie prendono vita. Scoprilo ora