✨31. Stella cadente

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"Allora? Sei pronta?"
Le sue spalle si sollevarono e si abbassarono, mentre il capo si piegava da un lato, lo sguardo fisso riflesso nello specchio che aveva davanti. Alcuni riccioli biondi, lasciati liberi dall'acconciatura elegante, scivolarono sulle sue spalle nude, scoperte dallo scollo a barchetta dell'abito. Jane incrociò le braccia, intrecciandole sui fianchi stretti.
"Non so, temo di essere troppo elegante... Non mi sento proprio a mio agio, infiocchettata così... E se Gilbert mi portasse in campagna per una passeggiata o un picnic all'aria aperta? Come faccio con questo vestito?"
Increspò le sopracciglia sottili, mentre gli angoli delle sue labbra si piegavano per l'indecisione e il suo petto, fasciato nel corsetto dai ricami delicati in pizzo, si sollevava e si abbassava seguendo il ritmo del suo respiro agitato.
"Jane, tranquilla, stasera non ci sarà spazio per scampagnate nella natura. Abbiamo scelto l'abito giusto, te lo garantisco: è perfetto. Sei una visione! E, detto da me, che di solito non faccio una piega davanti a un bel vestito, vuol dire che sei proprio mozzafiato."
Le sorrise, sollevando un angolo delle labbra maliziose e incrociando il suo sguardo nello specchio dalla cornice lavorata. Riccioli d'oro si voltò, nascondendo una risatina imbarazzata, e mostrandosi in tutto il suo splendore, mentre la gonna scivolava frusciante sul pavimento, seguendo il suo movimento rapido. La prese tra le dita, sollevandola leggermente, rendendo visibili i tanti strati nascosti sotto i ricami che scendevano dal corsetto, aprendosi nelle pieghe dell'abito. Il tessuto scintillava, per i fili argentei intessuti al pizzo, che brillavano di infinite sfumature, illuminati dalle mille sfaccettature della luce del lampadario di cristallo che capeggiava nella stanza. Jane chinò il capo per osservare con lo sguardo quello scintillio, ammaliata dal luccicare delle onde della gonna, mentre i fiori intrecciati tra i suoi capelli, raccolti proprio quel pomeriggio da Belle, risaltavano sulla sua testa inclinata, in tutta la loro spontanea ed effimera bellezza:
"È bellissimo, ma la sottoveste è così ingombrante... Ci inciamperò sicuramente, sono troppo impacciata... E poi, non immagini quanto mi spaventi indossare l'abito di Claire! Se dovessi rovinarlo non me lo perdonerei mai!"
Come se avesse potuto sentire ogni parola, cosa in effetti non troppo improbabile, considerato il suo passeggiare avanti e indietro con nonchalance davanti a quella che era a tutti gli effetti la sua stanza, Claire diede due colpetti leggeri alla porta e si affacciò, facendo capolino con le sue lunghe ciglia e le sue labbra stanche di dover stare in silenzio:
"Non devi nemmeno pensarci, cara!"
Senza troppi preamboli, Claire si era insinuata tra i battenti della porta, l'aveva richiusa rapidamente dietro di sé e si era fatta avanti sfiorando l'abito indossato da Jane.
"È un vestito ormai fuori moda, nello stile e nel colore. Lo scollo a barchetta era in voga solo fino alla scorsa stagione e quanto alla tinta, il celeste è ormai superato. Non lo indosso più da almeno un anno, quindi non me ne farei proprio nulla... Ma a te, Jane, sta davvero divinamente: le tue spalle, dalla curva dolce e morbida, sembrano di porcellana. E l'azzurro mette in luce i tuoi occhi angelici, che risaltano ancora di più."
La guardò con un sorriso sincero, compiaciuta nel vedere il risultato della sua generosità. Le guance di Jane, sotto il peso di quello sguardo e delle lusinghe a cui non era abituata, si tinsero per l'imbarazzo, mentre la gratitudine sollevava le sue labbra in un'espressione di gioia inespressa.
"Vi ringrazio, signorina Claire. Il vostro altruismo e la vostra gentilezza sono impareggiabili."
"Oh, ma figurati! Per così poco! Era davvero il minimo... Mi dai finalmente l'occasione di dimostrare a Charles che mi impegno anche io per una buona causa, una volta tanto. Lui è la generosità personificata..."
Si osservò allo specchio, sistemando la spilla dorata che le aveva donato il suo prodigo Mr Bingley. Poi, immersa nelle sue romantiche meditazioni, si diresse nuovamente verso la porta, con il suo abito ampio almeno il doppio rispetto a quello di Jane, che frusciava con il lungo strascico seguendo i suoi passi.

Belle la osservò, ammirandola da quella distanza, come se la vedesse per la prima volta: era meravigliosa, ma di una bellezza decisamente più appariscente rispetto a quella di Jane, nella tinta corallo del suo vestito e nei gioielli dorati che portava al collo e ai polsi. Al contrario, la sua amica riccioluta aveva solamente una coroncina di fiori come ornamento, ma non era mai stata così elegante. Spostò gli occhi su di lei, all'altro capo della stanza: catturava lo sguardo in modo totalizzante, con la sua semplicità e con il luccicare dei suoi occhi, che erano a tutti gli effetti delle scintille argentee luminose quanto quelle dei ricami dell'abito.
La voce emozionata di Claire la riportò alla realtà, insieme al rumore dell'uscio che si dischiudeva:
"Siamo pronte? I nostri cavalieri ci attendono di sotto..."
Belle trattenne il fiato, voltandosi un'ultima volta verso Jane e allungandole una mano. Lei sorrise e abbassò leggermente il mento, annuendo.
"Sono pronta."

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