✨32. Manto di neve

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"Isabelle, ti scongiuro, vai immediatamente a cambiarti. Devi venire con noi!"
La voce trafelata di Claire arrivò alle spalle di Belle come un fulmine a ciel sereno. Jules e Jaqueline avevano appena lasciato l'atrio per recarsi in sala da pranzo e lei stava per raggiungerli, quando il rumore del portone d'ingresso che si riapriva con slancio la distolse dai suoi pensieri, seguito da quella voce concitata. Miss Gaumont aveva fatto dietro front pochi passi dopo l'uscita, lasciando il suo cavaliere in fretta e furia, dopo aver appreso una notizia inaspettata:
"Charles non me l'aveva detto, ma stasera un suo amico ha insistito per venire con noi, Dio solo sa per quale motivo, e lui non ha saputo dirgli di no. E così ora quel gentiluomo sarà l'unico senza una dama! È già in carrozza che ci attende: non ha voluto neanche scendere, che stranezza! Comunque, sono sicura che si aspettasse di essere accompagnato."
Si avvicinò a Belle perseverando nel gesticolare e interrompendo per la prima volta il suo straparlare per prendere fiato. In quelle occasioni Isabelle non poteva fare a meno di notare un'innegabile somiglianza tra Claire e la sua nevrotica madre: purtroppo la genetica non aveva graziato del tutto la giovane. La breve pausa, in cui Belle non aveva avuto modo di realizzare nemmeno una delle informazioni di cui era stata inondata, ebbe presto fine, e il fiume in piena di Claire riprese senza sosta:
"Non possiamo lasciare quel poveretto solo tutta sera, anche se se lo meriterebbe... Comunque, non possiamo: non voglio un terzo incomodo appiccicato a Charles a rovinare la nostra romantica serata. E di certo non vorrai che mandi in fumo quella di Jane e Gilbert."
La prese dolcemente per un braccio, facendola voltare. Fissò gli occhi imploranti nei suoi:
"Abbiamo bisogno di te."
Il cuore di Belle aveva preso a battere all'impazzata, mentre le sue pupille sgranate e indagatrici scrutavano in preda all'incredulità lo sguardo determinato di Claire:
"Scusatemi, credo di non aver capito... Cosa dovrei fare?"
Claire, spazientita, sospirò, per poi indicarle le scale:
"Per prima cosa andarti a vestire, cara, più in fretta che puoi. Prendi uno dei miei vestiti, hai libera scelta; poi raggiungici fuori. Ti aspettiamo qui davanti, d'accordo?"
Belle non poteva credere alle sue orecchie:
"Dovrei accompagnare un perfetto sconosciuto a teatro? Fare coppia con un damerino dell'alta società che probabilmente passerebbe la serata a guardarmi dall'alto in basso?"
Miss Gaumont scoppiò a ridere:
"Non devi mica sposartelo, Isabelle, ti sto solo chiedendo di tenerlo impegnato per questa sera. Finiscila di essere così melodrammatica!"
Le prese le mani nelle sue, tornando seria.
"Ti sto offrendo una meravigliosa serata nel più noto teatro della città e l'opportunità di conoscere un bel gentiluomo. È un amico di Charles, quindi non può essere così terribile... E se proprio non ti va di farlo, pensa a Jane: non volevi regalarle una serata indimenticabile? Questo è l'unico modo... Altrimenti tutti i nostri piani andranno in fumo!"
Belle soppesava nella mente quelle parole, ovviamente ignorando l'offerta sconsiderata che Claire decantava riguardo a un bellimbusto senza cervello. Piuttosto, si soffermava a pensare alla minaccia che incombeva sull'ultimo appuntamento di Jane. Se quello sconosciuto si fosse intromesso, forse ammaliato dalla bellezza e dall'ingenuità della sua amica, cosa sarebbe successo? Avevano impiegato giorni interi per organizzare quella serata, e nulla doveva andare storto. Oltretutto, anche se non lo avrebbe mai ammesso, la consapevolezza di non poter presenziare a quella serata che aveva organizzato con così tanta fatica era una nota dolente. Adesso si presentava l'opportunità di assistere a quel sogno in prima persona... Cosa doveva fare?

Non ebbe il tempo di pensarci, perché Claire la spinse su per le scale, interrompendo drasticamente il suo flusso di coscienza.
"Coraggio, Belle, ci stanno aspettando."
Dopo averla accompagnata, o meglio trascinata, lungo la scalinata e spinta nella stanza, si voltò in fretta e furia e prese a scendere nuovamente i gradini.
"Hai fatto la scelta giusta, cara, ci divertiremo! Ti aspetto fuori."
Isabelle, rimasta sola, non ebbe nemmeno il tempo di replicare, udendo il portone di ingresso che si dischiudeva per il rapido passaggio di Miss Gaumont. Assaporò per un istante il silenzio che seguì la chiusura dei battenti, per poi sospirare amaramente:
"Certo, ho avuto un'ampia gamma di possibilità in questa scelta, in effetti..."
Incrociò le braccia, irritata dal dover sottostare alla decisione presa da qualcun altro, specialmente da quella damerina che doveva averla sempre vinta. Si addentrò nella stanza, a passo forzato, parlando tra sé:
"Charles, ti faranno santo se riuscirai a sopportarla una vita intera."
Si avvicinò alla cabina armadio, per nulla convinta, ma in parte rassegnata. Aprì alcune ante, ritrovando diversi vestiti che Claire aveva proposto a Jane. Il più semplice era un abito in stile impero, di seta. Il colore verde bosco del tessuto risaltava tra gli altri, più scuro e sgargiante. Prese la stoffa tra le mani, assaporandone al tatto la leggerezza.
"D'accordo, facciamo questa follia. Solo per te, Jane, posso abbassarmi a tanto."
Si sfilò il vecchio abito che aveva indosso e lasciò scivolare il sottile vestito di Claire sulle spalle e sul corpetto. Si ammirò allo specchio, risistemando i capelli e intrecciandone alcune ciocche, per spostarle dagli occhi. Accanto all'anta di sinistra dell'armadio c'era un ripiano con alcuni gioielli. Tra essi, una spilla a forma di libellula catturò il suo sguardo, per la sua brillantezza, determinata dalle pietre verdi e blu che vi erano incastonate, probabilmente piccoli smeraldi e lapislazzuli. Jane aveva preferito non indossarla, seppure Claire gliela avesse offerta senza remore. Belle la sfiorò delicatamente, prendendola tra le mani e ammirando il suo scintillare. La applicò sul semplice abito che aveva scelto, per cercare di renderlo più luminoso rispetto alla tinta scura del tessuto. Poi raccolse alcuni boccioli di rose bianche, avanzati dalla coroncina di Jane, e le sistemò tra le ciocche che aveva raccolto dietro alla testa.

How to love a BeastWhere stories live. Discover now