✨10. Animi affini

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Erano passati solo pochi mesi, ma così tante cose erano cambiate in quel breve lasso di tempo! Jane aveva trovato in Gilbert un compagno di avventure a cui, ormai, si sentiva legata per la pelle: si era affezionata a lui al punto che le sembrava di conoscerlo da sempre! Alla fine persino Belle, nonostante le proteste iniziali, aveva dovuto riconoscere quanto quel giovane fosse speciale. La sua diffidenza si era ben presto dileguata, perché era impossibile resistere alla goffa simpatia di quel ragazzino tanto impertinente da rubare il cuore della sua più cara amica. 

Anche se l'istituto maschile si trovava proprio accanto alla loro palazzina semidiroccata, Jane e Isabelle non potevano trascorrere con il loro nuovo amico tutto il tempo che avrebbero desiderato: ragazzi e ragazze erano tenuti divisi. Le femmine crescendo seguivano sempre più corsi di buone maniere, cucito, cucina, pianoforte, pulizia e tutto ciò che sarebbe stato loro necessario per rendere un servizio impeccabile ai Dominers. I maschi invece cominciavano a svolgere dei lavori pesanti, in base alla loro età; in tal modo si preparavano per l'avvenire che li aspettava. Un giorno infatti anche loro avrebbero servito le classi sociali più ricche, ma in modo diverso e con un destino ben più favorevole: tornare a essere uomini liberi. Avrebbero svolto ogni servizio sociale utile fino a ripagare il prezzo speso per la loro educazione scolastica e per il loro mantenimento, poi avrebbero potuto farsi strada nel mondo, cosa che alle ragazze era preclusa.

L'unico momento libero della giornata per tutti gli scolari era la sera: quando il sole lentamente scendeva, addormentandosi dietro alle lontane colline, Jane, Gilbert e Belle avevano preso l'abitudine di incontrarsi per esplorare insieme i dintorni, o per passare del tempo con la famiglia di lui, prima dell'orario del coprifuoco. Lo spirito d'avventura che condividevano li spingeva a cercare di conoscere ogni angolo della città, alla ricerca delle stranezze che si trasformavano ai loro occhi in magia. In fondo però i momenti più belli erano quelli più semplici, da trascorrere tutti insieme attorno al focolare della piccola casa del signor Blythe, il padre di Gilbert. Si era finalmente avverato il sogno di Jane: era meraviglioso sentirsi finalmente parte di una famiglia...

Una di quelle sere si trovavano proprio lì, seduti tutti insieme attorno alla vecchia stufa che riempiva di luce e calore il salotto di casa Blythe. Era stata una lunga giornata di lavoro per i genitori di Gilbert, ma la stanchezza non avrebbe mai permesso loro di rinunciare a trascorrere la serata insieme alla loro famiglia. La piccola Anne, la loro figlia più piccola, stava mostrando ai genitori una barchetta di carta un po' spiegazzata, che Belle le aveva appena mostrato come costruire con un semplice tovagliolo. La teneva tra le manine come un prezioso tesoro, osservandola estasiata con i suoi occhioni curiosi spalancati. Altri due bambini erano intenti a rincorrersi, saltellando tra i cuscini, mentre i due fratelli più grandi, che vivevano all'istituto insieme a Gilbert ed erano di poco più piccoli di lui, erano abbracciati alla loro mamma, osservando malinconici le lancette dell'orologio del salotto, che mostravano quanto poco tempo rimanesse per stare tutti insieme. Lei accarezzava quelle testoline scure, rigirando tra le dita i morbidi riccioli che le ricoprivano. Nel frattempo osservava al colmo della felicità il suo ragazzo, Gilbert, che rideva a crepapelle insieme alle due nuove amiche, mentre Belle raccontava una delle sue storie. Per nulla al mondo avrebbe voluto interrompere quel meraviglioso quadretto!

Ben presto, però, l'orologio annunciò con il suo scoccare che era giunta l'ora del ritorno, e così la signora Blythe strinse in un abbraccio i suoi ragazzi:
"So che è l'ultima cosa che vorreste sentire in questo momento, ma è ora di andare... Non sapete quanto vorrei tenervi tutti qui con me!"
Li strinse a sé, con le lacrime agli occhi, e poi volse lo sguardo al marito, altrettanto amareggiato:
"Vostra madre ha ragione, forza... Noi però siamo sempre qui ad aspettarvi, lo sapete."
Uno dopo l'altro, i loro figli maggiori si alzarono e diedero loro il bacio della buonanotte. Poi fu il turno di Jane e Isabelle, che li salutarono con un abbraccio un po' imbarazzato.

How to love a BeastWhere stories live. Discover now