✨12. L'essenziale

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L'unico conforto di Belle era il suo amato libraio, sempre pronto ad ascoltarla e a consigliarla, in ogni circostanza. I primi tempi era stata una vera e propria agonia per lei dover aspettare un mese intero prima di poterlo rivedere: per la prima volta si era sentita come le sue compagne, che sognavano il Total Equality Day tutti i giorni dell'anno, vivendo nell'attesa di quell'evento per settimane.
Maurice si era reso conto della sua insofferenza e del fatto che Belle, crescendo, diventava una lettrice sempre più veloce: un mese intero era troppo lungo per un solo libro. Così aveva iniziato a prestargliene più di uno contemporaneamente e a regalargliene alcuni, ma nemmeno allora Isabelle era del tutto soddisfatta: avrebbe voluto confrontarsi con lui più spesso sulle sue letture, per interrogarlo sullo stile, sulle vicende narrate, sui personaggi, sui messaggi talvolta nascosti che gli autori volevano trasmettere attraverso quelle pagine. E così alla fine il libraio aveva trovato una soluzione che Isabelle non si sarebbe mai aspettata: le aveva donato un pass che le consentiva di varcare l'ingresso Ovest per poter accedere al Middle District ogniqualvolta lo desiderasse. Era una sorta di badge che permetteva ai cittadini di una classe inferiore di valicare i confini per cause di forza maggiore, come questioni lavorative o burocratiche. Le era capitato diverse volte in passato di riceverne uno dall'istituto, per svolgere qualche commissione che i precettori le avevano affidato, ma sempre e solo temporaneamente. Adesso invece ne aveva uno tutto suo, che poteva usare in qualunque momento per raggiungere la libreria delle rose. Da allora non aveva più dovuto attendere il Total Equality Day, lei e Maurice avevano stabilito un appuntamento fisso: il vecchietto teneva aperta la libreria una sera alla settimana per la sua cliente più fedele, che lo raggiungeva nelle sue poche ore di libertà.

Proprio una di quelle sere, Belle si diresse come da programma al suo settimanale appuntamento con il libraio. Accompagnò Jane fino all'istituto maschile, lasciandola in buona compagnia, e si incamminò verso l'ingresso Ovest, saltellando per la gioia. Valicò l'accesso al Middle district senza problemi, grazie al suo pass, e seguì il solito percorso che conduceva alla libreria, ritrovandosi ancora una volta dinnanzi alla vetrina piena dei libri preferiti di Maurice. Aprendo la porta, Belle sentì il suono ormai familiare della campanella che annunciava il suo ingresso nel negozio, mentre il calore dell'ambiente accarezzava le sue guance arrossate. Richiuse la porta dietro di sé e si sfilò i pesanti guanti di lana. Appese la giacca e la sciarpa all'attaccapanni, proprio accanto al cappello a fantasia scozzese di Maurice e al suo cappotto scuro. Si scaldò le mani strofinandole tra loro e nel frattempo cercò con lo sguardo il vecchietto, intravedendo un movimento di libri tra gli scaffali.
"Maurice, dove vi siete nascosto?"
Si incamminò lungo quelle pareti ricoperte di volumi, che sembravano un vero e proprio labirinto in miniatura.
"Sono nella sezione di psicologia, in fondo a destra. Mi sto mettendo avanti con l'inventario... Ormai ho quasi terminato."
La sua calda voce, un po' affaticata, emergeva dai meandri della libreria.
"Vengo a darvi una mano!"
Belle raggiunse la scrivania e vi girò attorno, raddrizzando alcune colonne di libri che la sovrastavano. Spostò la sedia che ingombrava il passaggio e si addentrò in un corridoio dalle pareti di carta e cuoio, seguendo la direzione da cui proveniva la voce di Maurice, che continuava a parlarle, pieno di entusiasmo.
"Questo dovresti proprio leggerlo: "La mente del bambino", un libro splendido! Sai, le neuroscienze hanno confermato praticamente tutto! Non capisco però come sia finito qui... La Montessori non merita certo di essere relegata a questo ripiano polveroso. Oltretutto avevo creato una sezione di pedagogia separata, mi sembra."
Belle sorrise, ascoltando il suo monologo, e continuò a camminare, accarezzando la copertina dei libri con le dita, delicatamente, e immergendosi nel suo profumo preferito. Raggiunse la fine del corridoio e osservò Maurice arrampicato sulla sua scala: aveva tra le mani un paio di libri impolverati ed era intento a ripulirli con cura. Belle lo affiancò e allungò le mani verso di lui:
"Quando avrete finito di spolverarli li porterò al loro posto... La sezione di pedagogia è vicino all'ingresso, dove c'è l'attaccapanni."
Maurice si voltò verso di lei, portandosi una mano alla fronte corrugata.
"Adesso si spiega tutto: era nascosta dalle giacche appese e l'avevo persa di vista... Oh, ma così proprio non va: dobbiamo spostarla!"
Scese la scala, con i libri ancora tra le mani che rendevano il suo equilibrio un po' traballante. Belle gli tese la mano, aiutandolo nella discesa.
"E al suo posto cosa mettiamo?"
Maurice, pensieroso, si grattò fronte con la mano finalmente libera, da cui Belle aveva appena preso i due volumi.
"Oh, beh... Direi che potremmo metterci quei romanzetti rosa da quattro soldi che sono costretto a vendere. Oppure i libri di storia moderna e politica: pieni di fandonie e corbellerie... Quelli sì che andrebbero nascosti dietro l'attaccapanni!"

How to love a BeastWhere stories live. Discover now