XVI ~Chiwawa scemo~

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Il mattino seguente mi svegliai con un meraviglioso sorriso stampato sul viso.
La serata del giorno prima si era conclusa nel migliore dei modi per la mia amica.

Sandel e suo fratello ci avevano accompagnate a casa sua, dato che era nei miei programmi dormire da lei. Poco prima di entrare, io e Gabriel avevamo lasciato un po' di intimità alla coppia e, dopo nemmeno dieci minuti, Melinda era tornata rossa in viso. Nemmeno il tempo di entrare in camera sua che urlò: «mi ha baciata!»

Rimasi abbastanza sorpresa, ma ero comunque felice per lei. Sandel, a differenza di Gabriel, sembrava essere un bravo ragazzo.
Quel mattino mi alzai dal letto da sola, Melinda si era alzata prima di me ed era uscita dalla stanza.

Mi trascinai come un cadavere fino alla cucina, dove la vedi con in mano del pancarrè alla Nutella. Guardava la televisione con un sorriso smagliante e sembrava essere in un mondo tutto suo; l'effetto di un semplice bacio.
«Buongiorno!», urlai vicino al suo orecchio, facendola sobbalzare.

«Ma sei scema? Mi hai fatto prendere un colpo!», sbottò infuriata.

Ridacchiai e mi sedetti accanto a lei, prendendo il cucchiaio ed immergendolo nel barattolo di Nutella. Qualcuno aveva mai parlato di dieta? Non ricordavo.
Me la gustai per bene, fin quando un suono proveniente dal mio cellulare non mi costrinse ad interrompere la mia genuina colazione.

Sbuffando, aprii la schermata convinta di trovare un messaggio di mia madre -infatti era in bella vista tra i messaggi ricevuti-, ma oltre al suo vi era anche uno da un numero non salvato in rubrica.

Lo aprii subito, leggendone il contenuto:
Ciao Viso D'Angelo! Sei libera questo pomeriggio per la nostra uscita?

Sgranai gli occhi e mi contegni dal lanciare un urlo. Dovevo assolutamente stare calma, non era un vero appuntamento, era solo una piacevole passeggiata con un amico di vecchia conoscenza; non dovevo illudermi, lui aveva una vita totalmente differente dalla mia, abitava lontano e presto sarebbe scomparso dalla circolazione.

Ciao Chiwawa scemo!
Sì sono libera questo pomeriggio, dove ci incontriamo?

La sua risposta non tardò ad arrivare: incontriamoci davanti alla banca, ti va di andare in un posto magico? Mi scoccia dover passare tutte la giornata in paese.

In un posto magico? Conoscevo tutto ciò che vi era nelle vicinanze di Woodsville ed oltre ad alberi, erba, cespugli e animali selvatici non vi era nulla.
«Conosci un posto magico nelle vicinanze?», chiesi alla mia amica.

Aggrottò la fronte, «oltre al lago, no. È lui? Ti ha già contattata?»

Annuii con un sorriso e mi affrettai a rispondere: posto magico eh? Chiwawa scemo devo forse preoccuparmi?

-Certo che no! Dista un'ora dal paese e ci sono stato poche volte, vedrai ti piacerà.

Un nuovo posto da scoprire, la curiosità mi spinse a scrivergli subito di sì e ad inviare il messaggio, ma il cervello mi ordinava di non fidarmi troppo, amico o meno.

Purtroppo il danno era fatto, l'appuntamento era confermato e anche il luogo. Con il cuore che mi batteva forte nel petto, io e Melinda ci dirigemmo verso casa mia; le avevo chiesto di accompagnarmi per aiutarmi a scegliere qualcosa di carino da indossare.

Non volevo assolutamente sprecare del tempo nelle preparazioni, ma almeno volevo essere presentabile.
A mia madre non dissi con chi sarei uscita, preferivo dirle una piccola bugia, altrimenti avrebbe passato le successive due ore a farmi domande e raccomandazioni.

Dopo pranzo iniziammo con i preparativi per l'uscita programmata per le tre del pomeriggio. Orario un po' insolito, ma la sua giustificazione fu: «più tempo passiamo insieme, più avremo da parlare.»

Sentimenti Contrastanti||La Storia Di WoodsvilleWhere stories live. Discover now