XXX ~Popolare è a dir poco~

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Il giorno più temuto era ormai arrivato

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Il giorno più temuto era ormai arrivato. La mamma quel giorno mi aveva svegliata dolcemente, mi aveva preparato una buona colazione ed aveva precisato più volte che mi avrebbe accompagnata mi sarebbe venuta a prendere lei, tutti i giorni.

Aveva paura di farmi uscire da sola di casa, così come io avevo paura di mettere piede in una struttura dove ero sicura che in molti mi avrebbero puntato il dito contro ed avrebbero bisbigliato.

La giornata che mi attendeva era lunga e pesante, inoltre non era presente nemmeno un raggio solare ad illuminarmi, anzi, il meteo quella mattina aveva addirittura lanciato l'allarta neve. A quanto pare, per noi cittadini di Woodsville era ufficialmente arrivato l'inverno.

Eravamo solo agli inizi di novembre e ciò mi fece pensare che tra poco più di un mese avrei compiuto diciotto anni, con l'aggiunta del weekend sulla neve; a tal proposito doveco persuadere mia madre dallo annullare la mia prenotazione.

Prima di mettere piede fuori casa, mi strinsi nel mio cappotto nero e sistemai come meglio potei la sciarpa ed il capello. Santo cielo, avrei preferito rimanere nel mio adorabile lettino!

Non appena uscii di casa, un vento gelido mi fece bloccare l'aria nei polmoni, trasformatasi improvvisamente in ghiaccio ed il viso fu trafitto da un forte vento. Corsi immediatamente in macchina ed accesi il riscaldamento, mandando poi un veloce messaggio a Melinda.

Ricordavo ancora la sera passata con lei e i due fratelli, infondo era stata una piacevole serata... Peccato che due dei presenti fossero orribili bestie.

Non appena l'auto si fermò fuori ai cancelli scolastici, il mio cuore iniziò a battere più velocemente. Rimasi in silenzio a contemplare un gruppi di ragazzi seduti sui muretti a fumare.
«C'è la fai?», chiese mia madre.

Annuii, «sì, ci vediamo oggi pomeriggio.»

«Va bene. Ricorda che per qualsiasi cosa devi chiamare subito.»

«Certo», le schioccai un bacio sulla guancia e scesi dall'auto, sistemandomi la tracolla.

Ad ogni passo in avanti, vi era l'aggiunta di uno sguardo in più su di me. I capelli mi svolazzavano per il troppo vento, nascondendo maggiormente il mio viso ed aiutandomi a celare l'imbarazzo che mi stava divorando dal momento in cui avevo messo piede fuori dall'auto.

Camminare per il cortile non mi era mai sembrato più faticoso di quel giorno e il tragitto sembrava essersi allungato improvvisamente.
«Buongiorno Oks», sentii alla mie spalle una volta entrata nell'atrio.
Con grande stupore mi voltai verso la mia professoressa di musica, la quale mi sorride calorosamente. «Sono felicissima di rivederti, spero che tu stia bene e che ti sia riposata abbastanza. È terribile quello che ti è successo.»

«Buongiorno... Sì, sto bene, grazie mille.»

«Di nulla, se hai qualche problema -qualsiasi problema- puoi parlarmene, ma puoi benissimo farlo con tutti i professori.»

Sentimenti Contrastanti||La Storia Di WoodsvilleTahanan ng mga kuwento. Tumuklas ngayon