XXVI ~Scomparsa~

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Gabriel

Maledizione! Cazzo! Perché avevo avuto la brillante idea di accorciare per il bosco? Ancora una volta non ero stato utile ad un emerito cazzo!

I miei sensi da lupo erano al massimo, così come la luna piena che ormai era giunta all'apice. Ogni singolo rumore attorno a me mi faceva scattare, mentre il mio istinto animalesco fremeva affinché mi trasformi, ma non potevo...
Non in quel momento.

Oks era sparita dalla mia visuale in pochi attimi, correndo via ed urlando come se non ci fosse un domani. Potevo benissimo giustificare la sua reazione, essendo umana non era abituata a vedere determinate oscenità, ma io sì.
Il problema primordiale era trovarla, l'intero branco era in imminente trasformazione e di certo alla ragazza non avrebbe fatto piacere ritrovarsi circondata da lupi mannari. 

Più volte avevo provato ad utilizzare l'olfatto per seguirla, ma Oks aveva ragione: c'era qualcosa nell'aria che mi impediva di fiutarla. Lei vedeva una nube verde, la medesima che vide la mattina del festival annuale. Le avevo creduto ed avevo fatto bene. A causa di quella nube era impossibile anche solo muovermi, avrei rischiato di morire inspirandola.

Continuai a chiamare mio fratello, il quale sembrava essersi volatilizzato, finché la schermata non si illuminò e comparve il suo nome.
«Sandel che fine avevi fatto? Ti sto chiamando da più di mezz'ora!», urlai alterato.

«Ehi calmati, ho accompagnato a casa Melinda, che succede?»

«Un casino, dove sei?», iniziai ad avanzare verso la strada asfaltata, cercando di trattenere il respiro.

«Sto tornando a casa, sono-»

«Fai retromarcia e vienimi a prendere, sono vicino all'autogrill B6», mi tappai il naso.

«Cosa ci fai così lontano? Non eri in biblioteca?», lo sentivo a tratti e ciò mi fece intuire che avesse impostato il vivavoce. «Gabriel, ti prego, non dirmi che hai ammazzato qualcuno.»

«Non è il momento di scherzare, ho perso Oks e qualcosa -o qualcuno- mi impedisce di fiutarla», continuai a guardarmi attorno, avendo la strana sensazione di essere osservato. Quella situazione non mi piaceva, non mi piaceva per niente.
Essendo uscito definitivamente dal bosco, non avrei corso alcun pericolo nel morire avvelenato da quella nube; dunque potei regolarizzare il respiro e cercai di calmarmi, con scarsissimi risultati.

«Oks? Che c'entra Oks? Che ci facevi con lei.»

«Quante cazzo di domande fai? Aiutami a trovarla e basta!», urlai ormai spazientito; molto spesso la curiosità di mio fratello mi urtava il sistema nervoso e in quel momento ero già al limite. Accanto al nervosismo vi era la frustrazione e la rabbia di essere incapace di agire o anche solo di pensare ad una soluzione. Quel mix di sentimenti stavano lentamente risvegliando la voglia di alcol. Sì, un bel goccio sarebbe stato l'ideale. Peccato che non avessi abbastanza soldi per comprare una bottiglia di liquore.

«Va bene, ma calmati, sto arrivando... Ah eccoti, ti vedo.»

Mi voltai in direzione del bagliore proveniente dai due fari del pick-up ed avanzai velocemente verso lui. Una volta entrato, chiusi con forza lo sportello e mi passai una mano tra i capelli. «Dobbiamo radunare il branco e cercarla, non sappiamo se-»

«Vuoi addirittura radunare il branco? Sei serio Gabriel? Possiamo benissimo cercarla da soli, ricordati che c'è la luna piena e i più piccoli hanno bisogno di aiuto. È solo scomparsa nel bosco, non è grave.»

«Non è grave? Sandel la situazione è molto grave! Prima che corresse via spaventata, abbiamo trovato un cadavere sventrato e con gli arti staccati. Oks vedeva di nuovo quella nube ed io ero incapace di fare qualsiasi cosa che non fosse scappare. Non avevo la maschera per proteggermi dal veleno e non potevo nemmeno trasformarmi.»

Lo vidi sgranare gli occhi, «un altro cadavere? Ne abbiamo trovato tre questa settimana...», abbassò il viso pensieroso. «Accidenti non so che fare», si strofinò il viso con le mani, «anche il branco potrebbe essere in pericolo... No, è sicuramente in pericolo ed io... Io non so che fare!», cade nel panico.

«Sandel», poggiai entrambe le mani sulle sue spalle, «sarai il futuro Alpha e devi far di tutto per proteggere la tua famiglia: è questo il tuo compito. Oks ha in qualche modo il potere di vedere il veleno emanato dai Rosius e potrebbe esserci di aiuto, ma prima dobbiamo trovarla. So benissimo che questa sera c'è la luna piena, quindi propongo di far restare le donne con i bambini -cosicché  li possano aiutare a controllarsi- mentre gli uomini più capaci possono aiutarci. Indosseranno le maschere e non saranno in pericolo.»

Mi fissò intensamente e sospirò, «come fai ad avere così tanto sangue freddo? Faremo come dici tu... Ho una brutta sensazione.»

Accese il motore e partì diretto verso il nostro accampamento. La luna brillava come non mai su i nostri capi e le sue pulsazioni si riflettevano nelle mie vene. Il sangue iniziò a circolare velocemente e il battito cardiaco aumentò.
Era un tipo di sensazione che raramente avevo provato nel corso della mia breve vita: preoccupazione. Negavo l'esistenza della mia compagna, sostenendo che mai mi sarei abbassato alle credenze del nostro clan, eppure in quel momento la mia anima era inquiete. Avevo paura che non l'avrei più rivista, temevo che
qualche Rosius potesse anche solo sfiorarla.

«Starà bene», esclamò Sandel come se potesse leggermi nella mente.

Osservai inespressivo la mia mano stretta in un pugno e borbottai: «sicuramente. Non ci dimentichiamo che è la mia compagna e così come lo sono io, anche lei è forte di carattere.»
Io almeno, era quello che speravo.

«Hai detto che è scappata via dopo aver visto il cadavere, non mi meraviglio per niente: quella ragazza ne ha visti fin troppi durante il corso della sua vita. Una volta, mentre la stavo accompagnando a casa, ci siamo imbattuti in un incidente e in bella vista vi era un uomo morto. Melinda mi ha confessato che ha assistito alla morte di suo padre e successivamente a quella dei dipendenti della fabbrica di fucili dove faceva rifornimento la madre. Non mi ha detto altro, ma da queste piccole rivelazioni ho solo capito che la sfortuna la perseguita.»

Restai letteralmente sconvolto dalle sue parole. Dunque, ancora una volta, avevo ragione: sin da subito avevo detto che Oks portava guai ed aveva più problemi di me.
Quando arrivammo all'accampamento, scendemmo dal pick-up e convocammo i primi uomini che incontrammo.

«Abbiamo bisogno del vostro aiuto», iniziò il suo discorso Sandel, «questa sera è scomparsa una ragazza, pensiamo sia opera dei Rosius, ma non ne siamo sicuri. Questa ragazza è nostra amica e, proprio come con voi, proviamo un forte senso di protezione nei suoi confronti. Ovviamente non siete costretti a venire, poiché sappiamo per certo che la foreste pullula di veleno. Vi daremo le maschere, ma è comunque un rischio.»

Sbuffai mentalmente ed alzai gli occhi al cielo. Mio fratello era troppo sincero con i membri del branco. Io avrei evitato di dirgli dei pericoli e sicuramente non avrei dato loro la possibilità di scelta.

«Se questa ragazza è tanto importante per voi, lo è anche per noi, vi aiuteremo a trovarla», disse il più anziano di tutti, seguito dal consenso degli altri.

Entrai nella roulotte di mio fratello ed afferrai sette maschere. A differenza della maschere che usavamo durante i periodi di caccia o di perlustrazione, quelle avevano una forma differente che calzava a pennello con il muso di noi lupi.

Le diedi a tutti e successivamente potei finalmente liberarmi dai freni autoimpostomi e trasformarmi.
La trasformazione era un processo doloroso, che migliorava gradualmente a seconda di quante volte si utilizzasse. Io ormai non provavo più dolore agli arti.
Avvertii in me il cambiamento, sentii le ossa calcificarsi, allungarsi e assottigliarsi. La peluria quadruplicò e i denti si sporsero in avanti e si affilarono, sostituendo i normali denti da umano. La vista migliorò, così come gli altri quattro sensi.

La notte passò, le ore si susseguirono lentamente. Tutti noi eravamo ancora alla ricerca di Oks, ma di lei nemmeno l'ombra.
Quando giunse l'alba, decidemmo di consentire ai membri del branco di rincasare; erano sfiniti dopo una notte in bianco, avevo cercato praticamente ovunque, spingendosi addirittura nei boschi circostanti.
A mattina inoltrata io e Sandel, nelle vesti umane, continuammo le ricerche al di fuori del bosco.

Decidemmo infatti di andare in paese per seguire qualsiasi traccia, ma entrambi rimanemmo sconvolti quando vedemmo sfrecciare a grande velocità due auto della polizia... La famiglia, mi ero completamente dimenticato del messaggio alla sorella: era ormai ufficiale, Oks era scomparsa.

Sentimenti Contrastanti||La Storia Di WoodsvilleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora