LXXXIII ~Lottare fino alla fine~

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Gabriel

Era quasi giunta l'ora stabilita, fremevo dalla voglia di affondare le zanne nel collo di quelli maledetti predatori assassini. Per anni eravamo stati costretti a fuggire per paura, per anni avevamo perso componenti della nostra famiglia a causa di assurdi esperimenti e tutti fremevamo dalla voglia di sterminarli.

«Li hanno circondati, Sire», dichiarò un nostro compagno che era di pattuglia. «Hanno circondato i vampiri ed è questioni di attimi prima che scoppi la battaglia.»

«Perfetto, tutto procede secondo i piani. Sandel hai radunato i due branchi?»,

«Sì, sono posizionati ad est e ad ovest delle campagne. I vampiri agiranno per primi, essendo i più veloci, dopodiché noi li accerchieremo da ambo le parti e li bloccheremo», annuì lui.

«Ottimo, veramente ottimo. Aspetta un mio segnale per dare il via ai tuoi lupi, io mi occuperò del lato est.»

«Agli ordini. Gabriel andiamo», si voltò verso di me.
Annuii ed insieme iniziammo a correre verso l'ovest. Il nostro piano era eccellente, i nostri lupi erano numerosi e soprattutto pronti allo scontro.
In quel momento avevo paura? Sì, avevo paura che qualcuno a me caro potesse farsi del male, o peggio, perdere la vita, ma dovevo rinchiudere quella paura in un baule e dare il meglio di me.

Ero il più veloce del branco, potevo sorprendere la maggior parte dei nemici e ucciderli ancor prima che avessero l'opportunità di voltarsi verso di me.
«Stella non è ancora tornata.»

«Inizieremo senza di lei», speravo solo che quel suo ritardo non fosse dovuto da qualche imprevisto.

«Siamo arrivati.»

Dinnanzi a noi si parò una schiera di lupi che silenziosi se ne stavano accasciati e coperti dalla vegetazione, in attesa di un nostro ordine. Io e Sandel ci posizionammo davanti a tutti e osservammo con curiosità il fronte. Riuscii a vedere i vampiri correre verso i Rosius, riuscii ad udire i grugniti animaleschi emessi da quei mostri.

La scena che mi si parava davanti equivaleva a quella vista spesso durante un film di azione, ma purtroppo quella era la realtà e i protagonisti eravamo proprio noi. I vampiri sicuramente non si facevano intimorire dai nemici, avevano adottato anche loro un ottimo schema con eccellenti strategie di difese e di attacco.

Sembravano non essere in svantaggio, colpivano, uccidevano e ripartivano. Fatto sta che, pochi minuti dopo, una seconda ondata di Rosius uscì dalla foresta e si riversò come uno tsunami sul campo di battaglia.
Da dove erano usciti tutti quei Rosius? Non ne ricordavo così tanti! E soprattutto, come facevano ad essere tanto lucidi? Ricordaco che poco tempo prima, Bilel aveva avuto problemi a controllarli e a farsi ascoltare.

Improvvisamente ebbi un'illuminazione: i Rosius eseguivano solo ordini dai propri simili, avevano visto Bilel come un estraneo e si erano allontanati. Ero sicuro che nei dintorni ci fossero i Rosius originali, coloro che erano tornati nuovamente in forma umana ed avevano un potere autoritario sulla propria specie.
Il vero problema era: dove si trovavano?

«Gabriel tieniti pronto», affermò mio fratello, posizionandosi meglio. «Qualsiasi cosa succeda, non dimenticare mai il nostro obiettivo, intesi? Dobbiamo lottare fino alla fine e ci fermeremo solo quando i Rosius si saranno estinti.»

«Lo so, non c'è bisogno di ricordarmelo.»

«Lo spero... Meno dieci, nove, otto, sette...»
E mentre lui continuava a contare, io pregai la Dea Luna affinché andasse tutto per il meglio, esattamente come avevamo progettato noi. «Adesso!!», urlò e con un balzo uscì allo scoperto, seguito subito a ruota da me e dal resto del branco.

Sentimenti Contrastanti||La Storia Di WoodsvilleWhere stories live. Discover now