LXXIX ~Ricongiungimento~

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Gabriel

I rumori mi giungevano lontani ed ovattati, la testa pesava ed ero nello stordimento più totale.
Il muso era coperto di polvere e terra, con una lentezza disarmante alzai la zampa anteriore sinistra e la strofinai su per provare a migliorare la situazione.

Con uno starnuto mi sollevai da terra e feci forza sulle zampe per sostenermi. Accanto a me vidi alcuni membri del mio branco, mentre poco distante ne trovai altri, ma non tutti.
Mi scossi per scrollarmi di dosso i residui di terra ed avanzai quasi barcollando verso loro. Mi guardai intorno, sperando che tutti stessero bene, ma purtroppo non era cosi: il numero totale non corrispondeva a quello iniziale e molti erano sdraiati a terra feriti.

«Gabriel», si avvicinò Lucius visibilmente spossato. «Stai bene?»

Annuii, «sì. Dove sono gli altri?», chiesi poi, continuando a guardarmi attorno.

Abbassò il muso e sussurò un: «non ci sono.»

«Che intendi dire? Si sono persi nel bosco? È impossibile.»

«No, Gabriel, non sono sopravvissuti all'esplosione. Noi siamo stati fortunati perché siamo volati via, coloro che erano alla fine del branco sono stati travolti in pieno. La seconda bomba è stata decisamente più potente della prima, ha distrutto tutto... Compresa Woodsville.»

«Woodsville è stata definitivamente rasa al suolo?»

«Da quel che ho potuto vedere, sì.»

«Per quanto tempo sono svenuto?»

«Una quindicina di minuti.»

Maledizione, troppo tempo. Il branco aveva subito l'ennesima perdita, coloro con cui ero cresciuto non c'erano più. Erano troppo deboli per sopravvivere, lo sapevo, ma non mi sarei mai aspettato che sarebbero morti con un'esplosione. Perché Bilel aveva distrutto il suo paese nativo? Il loro obbiettivo eravamo noi, i cittadini erano del tutto innocenti.

Pensavo che subito dopo avrebbe attaccato, invece -per il momento- dei Rosius nemmeno l'ombra; evidentemente doveva riprendersi dall'attacco appena lanciato.
Dovevamo soccorrere i feriti, se non volevamo avere ulteriori perdite, ma oltre le cure basiliari, non potevamo fornigli altro.

Radunai i restanti sotto un'enorme quercia ed attesi che tutti si rialzassero. Per fortuna i feriti avevano solo danni superficiali, nulla di troppo preoccupante.
«Rob, Kevin, restate di guardia e non sottovalutate nemmeno il minimo rumore», ordinai. Sicuramente anche Sandel aveva sentito i boati, ero sicuro che stava per tornare a casa, ma era ormai difficile trovarci. Nonostante avessimo un olfatto ben sviluppato, a causa delle esplosioni il nostro odore si era disperso nell'aria; come potevo aiutarlo a trovarci?

Lanciai una veloce occhiata ai feriti e notai che alcuni erano in grado di alzarsi, mentre altri si stavano ancora riprendendo. Eravamo troppo scoperti e troppo deboli per poter affrontare uno scontro. Sperai con tutto il cuore che Bilel non ci trovasse, eravano nel suo territorio, ero sicuro che sapesse di noi... Perché ancora non attaccava? Maledizione che mal di testa!

«Gabriel! Stella!!», urlarono da lontano. Scattai subito sull'attenti, insieme alla lupa accanto a me.
«State tutti bene?», davanti ai nostri occhi si materializzò mio fratello, facendomi fare un balzo all'indietro.

«S-Sandel... Cosa ci fai qui? Come hai fatto a trovarci?», chiesi incredulo.

«Ero in auto quando tutti abbiamo sentito i boati, mi sono precipitato qui mentre le ragazze raggiungevano il paese. Non sapevo che vi eravate rifiugiati nel bosco, ho semplicemente percorso la strada più breve e ho incontrato Stella... lei», si voltò verso la lupa, «ha utilizzato il nostro legame per rintracciarmi», alzò poi il muso, «dove sono gli altri?»

Sentimenti Contrastanti||La Storia Di WoodsvilleWhere stories live. Discover now