LXIV ~Sangue del mio sangue~

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Dopo aver finito il corso pomeridiano mi  diressi subito a casa.
Per fortuna ero riuscita ad evitare che Sandel e Melinda litigassero, avevo rivissuto la medesima scena della mia visione, con la differenza che quella volta io non ero con lei, bensì sul terrazzo della scuola a mangiare il pranzo da sola.

Stavo continuando a leggere il libro datomi da Bilel, ma poco ci stavo capendo: si narrava sempre la stessa vicenda, ciò che cambiava, erano le parole con cui venuva descritta. Tremila parole per giungere sempre allo stesso fine: capire che ero una Maddalina.

Oltre a ciò vi è anche il problema Gabriel.
Purtroppo non ero riuscita a fargli recapitare il messaggio, ancora non sapevo come uscire di nascosto dal covo per poterlo incontrare e a scuola non potevo; lì dovevo concentrarmi sullo studio, non sulle questioni amorose.

Con un mal di testa atroce a causa dei troppi pensieri, mi sedetti sul letto a gambe incrociate ed iniziai a studiare fisica, per mia sfortuna l'indomani avrei avuto un test teorico e dovevo assolutamente andare bene.

Il mattino seguente venni svegliata da mia sorella, la quale, dopo essermi preparata, mi fece una bellissima treccia laterale lasciando che alcune ciocche ribelli mi ricadessero sul viso.
Le promisi che dopo scuola avremmo avuto sicuramente modo di parlare e poi mi diressi a scuola.

«Stai bene con questa acconciatura», confessò Stella, quando raggiunsi Jack. A quanto pare quello era l'unico modo che avevamo per incontrarci, Jack era il nostro tramite.

«Grazie, merito di mia sorella», abbozzai un sorriso, «dobbiamo, sbrigarci, oggi ho il test di fisica.»

«Fisica, orribile ma anche affascinante materua. Quando la studiavo avevo continui mal di testa a causa di di formule e definizioni. A proposito, ho notato che vai sempre in giro con quel libro, è molto importante?»

«Mmm si, credo», avanzai il passo nei pressi della scuola. «È un libro che mi ha dato Bilel, dice che potrebbe servirvi per attivare altri miei poteri, ma non ci sto capendo nulla, ripete sempre le stesse cose in maniera diversa.»

«Conosco quel libro, prima di essere abolito e tolto dalla circolazione era nelle mani del branco.»

«Come fai a saperlo? Hai abbandonato il branco tempo fa, no?»

«Ero piccola, ma me lo ricordo bene. Tu sei una Maddalina, tecnicamente figlia della Natura, penso di poterti aiutare», si guardò attorno, facendomi notare che Jack si era allontanato e stava messaggiando al cellulare. «Facciamo così: dopo chiama Jack e digli che i professori hanno programmato una lezione extra per gli esami, tipo il corso di ieri. Staremo insieme e ti aiuterò.»

«Cosi facendo non rischi di metterti contro di lui?»

«Meglio rischiare che non fare nulla, prima impari a gestirti e meglio sarà per tutti.»

Non potei aggiungere altro, in quanto fummo costrette a rimandare il discorso al suono della campanella.
Per tutte le lezioni non feci altro che pensare all'assurdo piano di Stella, come poteva aiutarmi? Nemmeno io sapevo cosa fare.

Melinda, al mio fianco, non aveva osato parlarmi nemmeno una volta e ciò mi causò all'unisono felicità e tristezza. Felicità perché stavo riuscendo nel mio intento, tristezza perché sapevo che prima o poi si sarebbe allontanata definitivamente da me.
Dopo il test di fisica mi diressi alla macchinette per prendere uno snack, ma venni fermata dalla mia amica che mi si parò davanti con le braccia incrociate.
Sapevo che prima o poi sarebbe partita all'attacco.

«Allora?»

«Allora cosa?»

«Che sta succedendo? Perché tutto d'un tratto sei l'amica perfetta di quella ragazza? Non dovresti fidarti di lei se è una conoscente di Jack.»

Sentimenti Contrastanti||La Storia Di WoodsvilleWhere stories live. Discover now