LXVIII ~Lo sviluppo dei poteri~

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Oks

Seduta ormai sul mio letto, osservavo Gabriel in silenzio, il quale sembrava essere particolarmente a disagio; era in piedi di fronte a me, appoggiato alla scrivania e si grattava nervosamente la nuca.

«Midispole», affermò velocemente.

«Cosa?», chiesi non capendo.

Si schiarì la voce, «mi dispiace.»

«Lo dici tanto per dire, o perché veramente hai capito il tuo errore?»

«Ci tengo a precisare che quello non è stato un errore, ma capisco che è stato ingiusto nei tuoi confronti; sapevo che avresti reagito in questo modo», avanzò verso di me, sedendosi anche lui sul letto.

«Voglio sapere cosa è successo in questi giorni, non intendo i particolari dei vostri piani, bensì come vi siete organizzati tutti per riuscire a prendere me e la mia famiglia.»

«Ci ha aiutato molto la Regina, noi abbiamo solo assecondato le sue direttive. Sapevamo che fosse in grado di individualizzare le vostre posizioni mediante la magia e abbiamo usato lei per trovare il covo di Bilel e dunque tua madre e tua sorella. Abbiamo attuato il piano di fretta e furia, cogliendo l'unica occasione che avevamo a nostra disposizione.
Nel pomeriggio ho detto loro del nostro appartamento notturno e subito è scattata la lampadina. Abbiamo radunato un gruppo misto tra lupi e vampiri e abbiamo deciso di attaccare Bilel nella stessa notte, poiché ero sicuro che ancora una volta gli avrebbe somministrato calmanti o sonniferi. Era la nostra occasione, io avrei preso te e loro la tua famiglia.»

«E Bilel come ha reagito? Non penso che vi abbia accolto a braccia aperte.»

«Assolutamente no. Mio fratello mi ha riferito tutto ciò che è accaduto e, a quanto pare, le sue truppe sono quasi totalmente fuori il suo controllo. È stato colto sicuramente di sorpresa, ha provato a riprendersi la tua famiglia con l'aiuto dei pochi Rosius che aveva a disposizione, ma questi non gli hanno prestato ascolto, bensì sono fuggiti diretti chissà dove. In questi giorni non abbiamo ricevuto alcun attacco o altro.»

«Male, molto male», mi ritrovai a bibisgliare. «Sapevi che non ero favorevole ad una decisione del genere, sapevi io come la pensavo, ma-», sospirai sconsolata, «ammetto che siete stati veramente fenomenali e che avete fatto grandi passi in avanti.»

«Lo speriamo, dobbiamo solo attendere un altro po' e poi avremo il campo libero per sbarazzarci totalmente di lui.»

«Non penso sia tanto facile. È vero che ormai non ha più il pieno controllo su quelle creature, ma non dimenticare che ha pur sempre un asso nella manica. Prima di svegliarmi ho avuto una visione, nella mia visione ho visto la morte di Melinda...»

Lo vidi sgranare gli occhi, «cosa? Quando morirà e come?»

«Tecnicamente a quest'ora sarebbe già morta. Nella mia visione io scappavo di casa diretta proprio da Bilel, evidentemente sotto ipnosi, e lei mi seguiva... Però-», mi zittii, riflettendo su ciò che era accaduto nella visione, passo per passo. «Però c'è qualcosa che non va.»

«Non sto capendo, se lei sarebbe morta inseguendoti, significa che adesso è al sicuro.»

«Sì, ma ci sono tante cose che non comprendo. Nella visione lei mi rincorreva e mi urlava di tornare indietro, poiché eravamo entrambe vulnerabili; persino tu urlavi di fermarmi perché ero entrata nel suo mirino.»

«Con mirino intendevo il suo campo visivo, probabilmente.»

«Può darsi. Ricordo che il bosco era diverso da come noi lo vediamo, gli alberi erano spogli e circondati da piante rampicanti spinose, tutto era avvolto dalla famigerata nube verdastra e ciò -a quanto pare- non vi permetteva di trasformarvi.»

Sentimenti Contrastanti||La Storia Di WoodsvilleWhere stories live. Discover now