LXIII ~Un aiuto inaspettato~

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Oks

«Quindi sei... Sei la compagna di Sandel?», chiesi come se già non sapessi la risposta; l'unico problema era che non mi capacito di ciò, pensavo che Sandel non avesse una compagna e per tale motivo avesse eletto Melinda come Luna del branco.

«Sì, ma non ho mai avuto rapporti duraturi con il branco», affermò mentre ci dirigevamo verso la scuola. «Ieri ti ho vista con Jack e mi sono chiesta cosa ci facessi con lui, quindi gli ho proposto di aggregarmi a voi questa mattina.»

«Capisco, ti posso assicurare che non dipende da me essere costantemente con lui», allusi ad una possibile relazione tra di loro, forse era gelosa.

«Lo so, tranquilla. Io e Jack siamo migliori amici da quando sono arrivata qui, nulla di più. Mi ferisce solo vedere che non sai minimamente chi sono», ridacchiò, «eppure se sei in contatto con il branco, avresto dovuto sentire almeno una volta il mio nome.»

«Perdonami, non sono in stretto contatto con il branco, ci sono state poche occassioni in cui ho parlanto con i membri... non sono brava con le relazioni.»

«Sì, ho notato, sei in imbarazzo anche ora. Jack mi ha raccontato la tua storia, sei particolarmente interessante, non solo per essa, ma anche per il tuo aspetto fisico: non si vede tutti i giorni una ragazza con i capelli rossi», sorrise, abbassando il viso. «Può sembrarti assurdo, ma li adoro.»

Perché improvvisamente stavamo parlando dei miei capelli? Voleva sicuramente fare conversazione con me e mi entusiasmava vedere che anche con la cosa più stupida ci provava.
Afferrai una ciocca dei miei lunghi capelli rossi e la girai attorno all'indice, era bello sapere che a qualcuno piacevano.

Una volta arrivate davanti alla scuola, Jack ci lasciò ed insieme ci dirigemmo verso l'ingresso.
«Accidenti, avevo dimenticato che oggi avevamo il corso pomeridiano per prepararci agli esami», esclamai con un colpo di fulmine.

Era vero! Ecco perché quella mattina la mamma mi aveva preparato un panino col prosciutto. La scorsa sera avevo detto a tutti che sarei tornata tardi a causa del corso di preparazione. Ciò mi portò a ripensare alla mia visione:
Sandel avrebbe portato il pranzo a Melinda perché lei si sarebbe dimenticata di prepararlo. Ed in quel momento avrebbero litigato; dovevo cercare di evitarlo assolutamente.

Stella fece per dire qualcosa, ma si fermò, affermando:
«C'è qualcuno che ti sta fissando.»

Confusa, mi voltai e trovare due occhioni azzurri a fissarmi: Melinda.
«È la mia migliore amica, compagna di Sandel. È confusa perché non capita tutti i giorni di vedermi parlare con qualcuno che non sia lei.»

«Effettivamente hai ragione, riesco a percepire fin da qui l'odore della sua gelosia.»

«A percepire l'odore?», mi sedetti sul muretto all'ingresso. «Se eri destinata a Sandel, significa che sei un lupo mannaro...»

«Certamente», solo allora riportò lo sguardo su di me. «E so anche che tu sei una Maddalina, sai, sei molto famosa nel nostro mondo: la famigerata ragazza dai lunghi capelli rossi che incarna la figlia di una Ninfa.»

«Se sapevi tutto questo di me perché non mi hai rivolto la parola prima?», potevo fidarmi di lei, giusto? Ero davvero così famosa come diceva? Già tutti sapevano della mia esistenza?

«Perché avrei dovuto parlarti prima? Sei entrata nel mio circolo di interesse solo dopo averti vista con Jack.»
Era una cosa buona o no?

«Quindi è stata la tua gelosia a spingerti a parlarmi.»

«Non ero gelosa, ripeto, ero solo curiosa. Comunque sia non ti ho mai vista come una minaccia o una ragazza pericolosa, così come pensano gli altri, dunque voglio farti capire che per me sei una ragazza simpatica e che sarei onorata di averti come amica», abbassò il viso, «ti ho osservato per tanto tempo e sai perché l'ho fatto?», scossi il viso, «l'ho fatto perché tu stai avendo le palle di metterti contro Bilel per il bene della tua famiglia. Jack, quell'ammasso di ossa ambulante ed idiota, si è fatto sottomettere da Bilel senza alcuna difficoltà e io non ho potuto far nulla per impedirlo; non solo perché ero sola, ma perché non ne ho mai avuto il coraggio, ti ammiro per questo.»

«Quindi vuoi essermi amica perché mi ammiri e mi vuoi usare per "liberare" il tuo caro amico Jack», riassunsi «In poche parole mi usi.»

«Cosa? No, non ti voglio usare, ti voglio aiutare. Quando due persone cooperano per lo stesso fine, entrambe ne traggono vantaggio; nel nostro caso, tu la liberazione della tua famiglia, io quella del mio amico.»

«E posso veramente fidarmi di te?», in effetti era una buona proposta la sua. Se per quel breve periodo di tempo non potevo avvicinarmi a Melinda per evitare di creare dispute tra lei e Sandel, potevo usare lei come tramite con Gabriel.
A proposito di Gabriel, dovevo chiedere a Melinda se gli aveva parlato. Lui era l'unico con cui mi potevo mettere in contatto, dato che il fratello mi odiava, dunque se non si metteva a disposizione non sapevo come potergli fornire il mio aiuto.

«So per certo che avere fiducia in una sconosciuta non è facile, ma la mia sincerità dovrebbe aiutarti. Fin da subito ho messo le cose in chiaro e ti ho rivelato la mia vera natura.»

In effetti aveva ragione. «È vero, hai ragione, ma resti comunque la compagna di Sandel e lui già mi detesta, non so come potrebbe prenderla se scopre che mi stai aiutando.»

Sospirò, «prima o poi scoprirà che sono qui, sempre se già non lo sa. Forse tu non lo sai perché non sei un lupo, ma essere compagni, significa essere legati a vita, ovunque ci si trovi e qualsiasi siano le decisione che prendano le persone interessate. Io non ho mai rifiutato Sandel, anche se avevo deciso di lasciare il branco. Loro erano in continuo viaggio, non avevano stabilità e quella non era la vita che io volevo.
Ho provato a cambiare zona, città, cerchia di amici, ma qualsiasi cosa io facessi, mi riportava sempre a lui. Un paio di settimane fa sono giunta a Woodsville e, fato vuole, che Sandel abbia deciso proprio di stabilirsi nella medesima cittadina. La Dea Luna, colei in cui noi crediamo e che viene paragonata al vostro Dio, è tanto saggia quanto crudele. Lei segna la nostra data di nascita e la nostra morte, ci osserva dall'alto e ci indirizza verso il nostro compagno di vita. Ci lascia libera scelto, vero, ma troverà sempre il modo di farcela pagare, non con pene o con qualche male fisico, ma si presenta come il peggior karma che si sia mai visto.»

Dunque la stessa cosa valeva per me e Gabriel, seppur noi non eravamo ufficialmente una coppia, eravamo compagni. Se un giorno avessimo deciso di allontanarci, sarebbe arrivato il karma a farcene pentire, proprio come successo a Stella e Sandel.

«È tutto collegato. Guarda caso, Melinda è la nuova compagna di Sandel ed è anche la tua migliore amica... E tu sei una Maddalina, colei che tutti noi aspettavamo per una riscossa», concluse.

«Hai ragione. Dunque non mi devo preoccupare di Sandel, penso che prima o poi se l'aspetti una tua ricomparsa. Se quello che dici è vero, penso non ci sia alcun problema nel cooperare; ammetto che potresti tornarmi utile e che insieme potremmo raggiungere il nostro obbiettivo.»

«Sarò a tua completa disposizione, per qualsiasi cosa. Ti chiedo solo di non dirlo a Jack, lui non vuole che mi metta contro Bilel, sa quanto sia pericoloso.»

Annuii e, dopo averle dedicato un altro sorriso, decisi di salutarla e di andare incontro a Melinda, anche perché la campanella era appena suonata.
Se Sandel non era nelle vicinanze, avevo tempo di risponde alla sua -sicura- raffica di domande

«Chi è quella ragazza? Perché ci parlavi? Sta anche lei con Bilel?», ed ecco che partì all'attacco.

«È amica di Jack e ci siamo conosciute. Hai parlato con Gabriel?»

«Sì, è incazzato con te-»

«Cazzo», esclamai, interrompendola.

«Dice che hai sparato una marea di minchiate e che lo hai accusato di volerti solo... Ecco di volerti solo scopare. Non pensavo che il vostro rapporto avesse raggiunto quel punto.»

«Io non l'ho mai accusato di ciò! Inoltre non abbiamo mai fatto sesso, al massimo ci siamo baciati. Perché si è inventato tutto quanto?»

«Non penso che se lo sia inventato, era veramente arrabbiato», concluse, entrando in aula, seguita a ruota da me.

Dovevo assolutamente parlare con lui... Ma la domanda principale era: come lo avrei incontrato senza farmi beccare da Bilel?

Sentimenti Contrastanti||La Storia Di WoodsvilleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora