1. Addio

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Addison
La mia camera è sempre stata il mio posto speciale, tra queste quattro mura ne ho passate tante.
La scrivania davanti alla finestra mi ricorda ore di compiti infiniti, il letto è la mia fortezza, dove nessuno può ferirmi, per non parlare dei poster attaccati alle pareti che invece sono segni delle mie vecchie stupide passioni, e concludendo le foto appese alle luci a led mi ricordano tutte le persone che mi sono state accanto, ogni colore rappresenta qualcuno di importante per me.

Sento la voce di mamma chiamarmi e mi asciugo la lacrima scesa senza rendermene conto.
Sto per abbandonare il luogo in cui ho vissuto gran parte della mia infanzia, e non solo, insieme a lui sto abbandonando anche tutti gli amici, la scuola e anche un pezzo di famiglia.
La data di oggi è sul calendario, cerchiata in rosso da tanto tempo, ma io nella mia testa l'ho sempre considerata come lontana.

Scendo le scale avviandomi verso il grande salone dove la mia famiglia mi aspetta insieme a tutte le valigie.
Mio padre e mia madre si stanno abbracciando con occhi pieni di malinconia mentre Jaden, mio fratello, pare quasi annoiato, non capisco la sua indifferenza nel trasferirci, lui è quello la cui vita è più perfetta, a Santa Barbara: è il quarterback della squadra di football della scuola, ha medie altissime e è costantemente circondato da ragazze che gli si strusciano addosso.
La sottoscritta invece è sempre stata quella sfigata della famiglia: i miei voti lasciano a desiderare perché me la sono quasi sempre cavata con la sufficienza, lo sport è sempre stato il mio nemico, da piccola ho fatto un anno di basket ma finii tutto quando saltando mi slogai una caviglia e poi non volli mai più tenere qualsiasi tipo di pallone tra le mani, tralasciando quello da pallavolo, per non parlare della situazione amorosa perché in quella sono davvero davvero indietro, per essere una ragazza di sedici anni, sono una vera e propria catastrofe, ho baciato un solo ragazzo ed è stato per il gioco della bottiglia (tra l'altro fu davvero schifoso perché per sbaglio il mio labbro si incastrò nell'apparecchio del ragazzo così feci una bella figura di merda) e le uniche "relazioni" di cui ho sentito parlare sono sui libri.

Torno alla realtà quando mia madre viene ad abbracciarmi e mi da un bacio sulla testa, afferro la valigia e seguo mio fratello fuori dalla porta.
Sul nostro viale c'è la Range Rover di mio padre e accanto a lui non mi stupisco di vedere Ellie e Jason; corro da loro e appena la mia migliore amica mi stringe in un abbraccio non resisto più e le lacrime iniziano a scorrere in abbondanza.
Mi stacco da Ellie e abbraccio anche Jason finché quest'ultima non ci separa mettendosi in mezzo e unendosi a sua volta all'abbraccio.
Non parlo, nelle ultime settimane ci siamo detti sin troppe parole. Mi separo da loro e salgo in macchina. Appoggio la testa sul finestrino e guardo la macchina partire lasciando indietro i miei amici, la mia casa e la mia città.


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Questo è il primo capitolo di 'Ogni secondo' e spero vi sia piaciuto gente.
È la mia prima storia quindi non siate troppo crudeli..😅
Se vi va lasciate una stellina🌟 e leggo ogni vostro commento💬 con piacere!
Grazie mille per aver letto e scusatemi per tutti gli errori che ci saranno. VI AMO
-Azzu💘

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