Capitolo 2

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I suoi occhi di fuoco incontrano i miei e mi manca il respiro per qualche secondo. Sento un magone nello stomaco e sono convinta di stare in un sogno. Non è possibile che sia veramente lui.

Mi sento svenire e la terra crolla sotto ai miei piedi. Anche Amelie, accanto a me, è diventata pallida e sembra paralizzata.

Intanto Dylan, dopo un ulteriore sollecito da parte della professoressa che gli chiede di sedersi, prende il posto nella fila dietro di me.

''Prof-professoressa, posso andare in bagno? Mi sento poco bene.'' chiedo a Mrs. Malcolm con il filo di voce che mi rimane. Devo assolutamente uscire da questa stanza il prima possibile. Sento le mura intorno a me che cominciano a soffocarmi. Non ci capisco più niente.

''Isabelle, la lezione è appena iniziata. Ci saresti dovuta andare prima.'' replica con tono acido, senza percepire il mio cambio di umore improvviso. Ma io non ce la faccio a restare qui dentro con lui.

''La prego. Non mi sento bene.'' continuo, cercando di convincerla. Mi manca l'aria e sento il suo sguardo penetrante dietro di me, ma non oso girarmi.

''Va bene. Ma torna subito perché adesso inizio la spiegazione.'' sbuffa annoiata. Spero abbia capito che è una necessità per me uscire da questo incubo.

Scappo dalla classe ed appena riesco a prendere una boccata d'aria cerco di capire cosa è appena successo. Ma non capisco comunque. Quello a pochi metri da me è veramente Dylan? Dylan Rivera?

Il mio migliore amico, la seconda metà del mio cuore e la parte migliore di me. Tutto questo fino a qualche anno fa, prima che se ne andasse senza lasciare nemmeno una spiegazione, solo i ricordi che avevo di lui che decisi di custodire in una parte segreta del mio cuore.

''Professoressa, mi scusi ma avrei urgenza di andare a vedere come sta Isabelle. Non so se l'ha notato, ma stava visibilmente male. Perciò, se mi permette, vado anche io in bagno.'' sento la voce di Amelie, preoccupata e decisa ad uscire anche lei dall'aula. Sicuramente sarà anche lei scossa, ma non quanto me. Quello fra me e Dylan era un rapporto troppo forte.

''Amelie, fermati. Dove vai? Non possono uscire due persone alla volt-'' cerca di replicare istericamente Mrs.Malcolm prima di essere interrotta scortesemente dal rumore della porta che sbatte.

''Amelie, tu stai fuori di testa. Rientra nella classe prima che ti metta una nota.'' cerco di dirle asciugandomi frettolosamente le lacrime che mi scorrono sul viso.

''Sai già che non mi interessa. Adesso parliamoci chiaro. Dylan è tornato.'' prosegue lei, e le parole che escono dalla sua bocca sono le uniche che mi annebbiano la mente. 

''Non lo so nemmeno io come sia possibile. Ma ti ha detto qualcosa quando sono uscita?'' cerco di dire con la speranza che lui abbia chiesto qualcosa di me.

''No, nulla. Non l'ho nemmeno degnato di uno sguardo, e devi fare così anche tu: fredda e distaccata. Dobbiamo giocare al suo stesso gioco, Isabelle.'' replica lei con tono deciso. Per lei sarà sicuramente più facile di quanto lo sarà per me. Riesce a nascondere i suoi sentimenti alla perfezione da quando siamo piccole.

Mi avvolge in un abbraccio, capendo immediatamente quanto io stia soffrendo in questo momento. Ce l'avevo quasi fatta. Ero riuscita a dimenticarlo. Certo, non passavano giorni in cui non pensassi a lui, a dove fosse, e perché mi avesse abbandonata senza nemmeno dirmi il perché o darmi una speranza a cui aggrapparmi.

Era l'unico a sapere tutto di me e l'unico che nella mia vita mi avesse aiutata. L'unico a farmi sorridere e l'unica spalla per me su cui piangere. Quando se n'è andato, sono tornata a vivere i momenti bui e cupi, in cui lui era l'unico spiraglio di luce.

''Ma dove sono finite quelle due? È solo il primo giorno e già mi stanno dando da fare.'' si lamenta Mrs. Malcolm alla classe.

''Staranno fuori a piangersi addosso. Ormai le conosciamo bene.'' ridacchia Jessica insieme al suo insopportabile gruppo di amiche.

''Che meravigliosa accoglienza che state dando a Dylan. Almeno potreste cercare di fare una bella figura.'' replica la professoressa al gruppetto, palesando quanto anche a lei stiano antipatiche.

''Spero di avere l'occasione di conoscerlo meglio.'' flirta Jessica. Già immagino gli occhiolini e i sorrisetti che si staranno scambiando, nonostante io non possa vederli.

''Rientriamo? Se te la senti, sennò restiamo ancora un po' fuori. Decidi tu.'' mi sussurra Amelie nell'abbraccio.

Faccio un cenno con la testa in segno affermativo. Almeno ci proverò.

Ci avviamo verso la porta ed evito a tutti i costi gli occhi di Dylan che sento percorrermi tutto il corpo. Ignoro il desiderio di guardarlo, di vedere la sua espressione per decifrare ciò che pensa e per trovare una risposta ai miei infiniti dubbi.

Il Mio Punto DeboleWhere stories live. Discover now