Capitolo 36

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[Dylan's POV]

Quanto cazzo odio il traffico.

Sapere che Isabelle mi aspetta e io non sono lì in tempo mi fa innervosire, però il fatto che sia con Amelie e Brandon mi tranquillizza.

Arrivo con qualche minuto di ritardo e mentre cerco di parcheggiare guardo rapidamente davanti a casa di Brandon. Non c'è nessuno, stranamente.

Forse sono entrati dentro.

Esco dalla macchina e a pochi metri da me la vedo.

È stesa sul marciapiede con il viso e il corpo sovrastati da un uomo basso e grosso.

Inizio a correre e i metri che apparentemente erano pochi diventano impossibili da percorrere. Mi sembra di non arrivare mai da lei, come se corressi a rallentatore.

Coglione di merda, spero si goda gli ultimi attimi di vita.

Lo afferro per la camicia e lo tiro su, per poi girarlo verso di me. Voglio guardare questo verme in faccia, voglio vederlo mentre mi prega di smettere e di lasciarlo in vita.

''Dyl...'' sussurra Isabelle.

''Isabelle, stai bene?'' ansimo mentre continuo a tenere il colletto dell'uomo ben stretto.

''Sì, ma non fare nien-''

''Girati dall'altra parte, Isabelle. Non voglio che tu veda.'' mormoro.

Appena vedo che mi ha ascoltato, comincio a riempire di botte l'uomo.

Mentre i miei pugni colpiscono la sua mascella, riesco solo a pensare a ciò che ha fatto.

Voglio sapere da quanto stavano qui, fino a dove è arrivato, per quale motivo Amelie e Brandon l'hanno lasciata qui fuori, tutta sola, invece di fare entrare anche lei in casa.

Il sangue comincia a schizzare dal suo viso e gli occhi sembrano iniettati di vernice rossa. Le guance paffute e sudicie sembrano esplodere sotto ai miei colpi.

Lo ammazzerò.

Ne sono convinto fino a quando sento la presa di Isabelle che mi tira a sé.

''Che fai?'' le urlo contro, la voce esce più forte di quanto pensassi.

''Lo ammazzi così!'' mi risponde lei con gli occhi pieni di lacrime.

''È quello che sto cercando di fare.'' replico bruscamente prima di tornare a menare quel mostro.

Lei di nuovo mi afferra facendomi mettere in piedi. Mi prende il viso e con i suoi occhi cerca freneticamente il mio sguardo.

''Ti prego, non lo fare. Fermati. Per me.'' mi supplica, stringendomi.

''Fra cinque minuti avrò finito. Fammi fare.'' dico staccandomi.

''SE MI AMASSI, TI FERMERESTI!'' mi grida contro lei.

Mi fermo immediatamente.

Forse dovrei darle ascolto.

In fin dei conti, preferisco che questo tossico alcolizzato si subisca le ossa rotte per qualche settimana.

Mi avvicino all'uomo.

''Sappi che se continuerai a zoppicare per qualche altra settimana prima di cadere in un burrone da ubriaco marcio, è solo grazie alla mia ragazza. Quella che stavi per violentare qualche minuto fa.'' sussurro al suo orecchio.

''Quindi, non ti far mai più vedere in questa zona.'' concludo prima di riavvicinarmi a Isabelle, mentre lui zoppica via mormorando qualcosa.

Nel frattempo, vedo Brandon ed Amelie che escono dalla casa. È ora di prendermela con loro.

Il Mio Punto DeboleWhere stories live. Discover now