Capitolo 14

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[Dylan's POV]

Arrivo al ristorante e da fuori li vedo seduti al tavolo. Cerco di mantenere la calma ma mi sembra un'impresa impossibile.

Mi avvio verso l'entrata ma il cameriere mi viene incontro prontamente.

''Signore, mi lascia il nome? Così lo levo dalla lista.'' mi domanda.

''Non ho prenotato. Devo solo entrare per qualche minuto. C'è la mia ragazza.'' rispondo, facendomi spazio.

Il cameriere mi appoggia una mano sul petto per fermarmi, mettendosi davanti a me.

Chi cazzo si crede di essere?

''Signore, qui senza prenotazione non si entra. Mi dispiace.'' continua lui scuotendo la testa.

Sbuffo. Per fortuna, Isabelle non si è ancora accorta di me.

Sfilo una banconota da 100 dollari dal mio portafoglio, la ripiego e gliela infilo nel taschino del gilet.

''Ti serve ancora il nome?'' gli sposto la mano dal mio petto.

''No, signore. Passi pure.'' e mi lascia andare avanti.

Mentre mi avvio al tavolo, gli occhi di Isabelle incontrano i miei. Mi fissa per qualche secondo spaventata, confusa e agitata.

Prendo una sedia dal tavolo accanto, la sposto al loro tavolo e mi siedo.

''Piccioncini, vi siete dimenticati di invitarmi! Posso aggiungermi?'' domando sarcasticamente.

Lei, visibilmente in imbarazzo, non sa cosa rispondere e rimane in silenzio per qualche secondo.

''Dylan, io non ho parole. Sei impazzito.'' mormora.

Daniel intanto si alza di scatto dal tavolo facendo sussultare Isabelle.

''Senti, non so cosa vuoi da Isabelle, ma non mi sta bene tutta questa situazione. Non sembriamo nemmeno più fidanzati. Ci stai sempre te in mezzo.'' sbotta Daniel riferendosi a me.

''Ho solo un occhio di riguardo un più per una mia cara amica.'' replico.

''La mia attenzione per lei basta e avanza.'' mi dice lui.

Mi alzo anche io dal tavolo.

''Ah, davvero? Quindi sapevi che i suoi-'' comincio io, ma Isabelle si alza a sua volta e si mette davanti a me.

I suoi occhi parlano e mi pregano di non continuare la frase.

''Signori, scusateci, ma non è il luogo adatto per risolvere i vostri problemi. È un ristorante di un certo livello e state disturbando la clientela.'' si rivolge a noi una cameriera sulla trentina.

''Dylan, usciamo un attimo fuori.'' mi dice Isabelle.

''Vabbè, io me ne vado. Dici tanto a lui, Isabelle, ma vi affliggono gli stessi problemi. Io ho chiuso sia con te che con lui.'' sbotta prima di andarsene.

''Vai tranquillo. Nessuno ti rincorre.'' rispondo sgarbato.

Finalmente.

Lascio delle banconote sul tavolo e mi scuso con i camerieri prima di uscire anche io con Belle.

Un forte vento appena usciamo le smuove i capelli e le sue braccia vengono ricoperte da una scia di brividi. Lei le avvolge intorno al suo corpo in un disperato tentativo di riscaldarsi.

Mi sfilo la giacca di dosso e gliela appoggio sulle spalle.

''Grazie, eh. L'unica cosa importante della mia vita e l'hai appena rovinata.'' comincia a dirmi lei.

Il Mio Punto DeboleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora