Capitolo 23

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[Dylan's POV]

Arrivo all'albergo e sono già le 22:30. Vedo Victoria seduta ad un tavolino mentre sorseggia un cocktail.

Non provo niente quando la vedo, nonostante sia passato più di anno. Voglio solo porre fine a tutto questo per evitare che scenate simili riaccadano con Isabelle.

''Ehi.'' mi sorride lei mentre si alza per salutarmi.

''Siediti e parla. Non ho tempo da perdere.'' dico io con tono autoritario.

''Vedo che sei lo stesso di sempre.'' sbuffa lei.

Nel frattempo fa un cenno al cameriere e gli chiede di portarmi un Negroni.

''Non bevo stasera.'' affermo.

''Dai, più su con la vita.'' mi incita mentre alza il bicchiere e se lo porta alle labbra.

''Volevo solo dirti che è da tempo che cerco di dimenticarti, ma non ci riesco.'' comincia.

''Fino a qui c'ero arrivato. Vic, il fatto è che io ti ho dimenticata. Sto finalmente con la donna che amo.'' le ripeto per l'ennesima volta.

''Oh, non ti illudere. Tu non sei capace di amare, non prendiamoci in giro.'' ridacchia mentre comincio a sorseggiare anche io il cocktail.

''Non mi hai mai neanche detto che mi amavi, dopo un anno di relazione.'' prosegue con tono amaro.

''Perché non mento.'' cerco di porre fine al discorso.

Comincia a squillarmi il telefono e decido di uscire dall'hotel per parlare senza distrazioni.

Appena vedo che è Jake, sono quasi tentato dal non rispondere, ma lo faccio comunque.

''Dylan, ascoltami-'' comincia.

''No, Jake. Tu ascolta me e apri bene le orecchie perché te lo dirò una volta sola. Devi smetterla ogni dannato minuto di chiamarmi. Ho 19 anni e ho il diritto di vivere la mia vita.'' gli urlo contro.

''Non è per lavoro, è una cosa importante Dyl-'' cerca di interrompermi.

''Qualsiasi cosa sia, gestiscitela da solo e non mi chiamare fino a domani mattina. Se ricevo chiamate o messaggi da parte tua a partire da adesso, considerati licenziato.'' dico prima di attaccare la chiamata.

Rientro nell'albergo e mi siedo al tavolo.

''Mi sono permessa di ordinarti un altro cocktail, siccome quello di prima l'avevi praticamente finito.'' spiega lei.

Scuoto la testa prima di bere a grandi sorsi il Negroni.

''Victoria, ho bisogno che tu vada avanti con la tua vita. So che quello che ti offrivo io non te lo potranno offrire in molti, ma il tempo passa. Non puoi restare intrappolata nel passato per sempre.'' proseguo mentre l'alcol comincia a farmi subito effetto. Sento già un lieve giramento di testa.

Strano che due cocktail mi facciano sentire così. Di solito l'alcol lo reggo abbastanza bene.

''Dammi un'altra chance, Dylan.'' mi chiede Victoria.

''Se hai carta e penna ti faccio un disegnino per spiegarti che sono fidanzato, siccome a parole sembri non capirlo.'' dico ironicamente.

''Ti sono sempre stata vicino, Dylan. Anche quando tutto andava male, anche quando non ti andava di parlare per giorni, anche quando rischiavamo entrambi di essere ammazzati nel sonno per tutti i pezzi forti delle gang che ti eri messo contro.'' afferma.

Lei non stava con me perché mi amava. Stava con me solo per i soldi che guadagnavo e per il potere che avevo.

Voglio concentrarmi solo sul presente. Né il passato né il futuro hanno importanza. E ora il mio presente è Isabelle Parker.

Il Mio Punto DeboleWhere stories live. Discover now