Capitolo 43

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[Isabelle's POV]

Il tragitto per andare a scuola è appesantito dal silenzio fra me e Dylan che entrambi cerchiamo di ignorare inutilmente.

''Hai dormito bene stanotte?'' mi domanda Dylan, interrompendo il silenzio insopportabile.

''Bene. Avrei dovuto dormire diversamente?'' rispondo io acidamente. Non devo cedere alle sue frecciatine.

''Ehi, non rispondere così al tuo nuovo amico.'' mormora lui mettendo il broncio per finta.

''Scusami, tesoro. Come posso farmi perdonare?'' replico io, provocandolo a mia volta.

''Se ti dicessi come, ti assicuro che non vorresti più essere mia amica.'' dice lui passando le mani sul volante.

Arriviamo e a tratti scappo dalla macchina e dall'imbarazzo di non parlargli più come prima. Corro da Amelie che mi aspetta come sempre all'entrata della scuola.

''Ehi, Isa. Come stai?'' mormora lei tristemente.

''Bene, bene. Tu?'' rispondo mentre apro l'armadietto.

Fra una cosa e l'altra non ci siamo più viste. Ho saltato alcuni giorni di scuola e questo weekend ho anche iniziato a lavorare. Avrei una marea di cose da raccontarle ma oggi sto proprio giù e non ce la faccio.

''Tutto bene anche io. Senti, ti volevo chiedere una cosa...'' comincia lei con uno strano tono facendomi preoccupare.

Corruccio le sopracciglia mentre prendo in mano i libri per la prossima ora.

''Certo, dimmi. È successo qualcosa?'' chiedo immediatamente in pensiero.

''Ti volevo solo chiedere se fossi ancora arrabbiata con me e Brandon dopo quella sera.'' mi dice lei, sembrando quasi in ansia, un sentimento che le ho visto provare poche volta nella mia vita.

Io faccio un respiro di sollievo mentre ci incamminiamo per l'aula di filosofia, lezione che fortunatamente abbiamo insieme.

''Ma no, Amelie. Non è stata colpa vostra e ormai è nel passato. Per fortuna Dylan è arrivato in tempo e non è successo nulla di troppo grave.'' affermo rassicurandola.

''Oh, meno male.'' lei si passa una mano fra i capelli.

''Non ti ho più sentita e ho avuto paura che non volessi più parlarmi, io non-'' comincia a balbettare.

''Ei, ei, ei. Fermati. Non dire più niente. Voglio solo dimenticarmi di quella sera.'' annuncio mentre la prendo per le spalle.

Lei annuisce e mi dà un caloroso abbraccio prima di entrare nell'aula.

''Parlando proprio di te e Brandon...'' sorrido sperando che abbiano risolto.

Lei scuote la testa serrando le labbra, cosa che mi fa capire che purtroppo non è così.

''Non è andata benissimo. Quella sera mi ha spiegato che si sentiva come se ci fossimo allontanati ma non aveva il coraggio di dirmelo. Poi, la nostra cara Jessica...'' dice mentre la guarda, seduta due banchi dietro al nostro. Spero vivamente non abbia sentito nulla.

''...non ha resistito e ci ha provato con lui. La nostra relazione era già indebolita e quindi ha ceduto.'' spiega tristemente, cercando di distaccarsi dalle forti emozioni.

Jessica la fissa con aria minacciosa ma noi la ignoriamo. In fin dei conti si merita solo questo da parte nostra.

Io prendo un bel respiro prima di risponderle.

''Pensi che risolverete, nel futuro?'' domando speranzosa che mi dica di sì.

Lei scuote la testa e si sdraia sul banco chiudendo gli occhi.

Il Mio Punto DeboleWhere stories live. Discover now