Capitolo 25

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[Isabelle's POV]

In un quarto d'ora arrivo all'Hotel Plaza. Se non fosse andato all'hotel in cui lavora Amelie, non ce l'avrei mai fatta a sapere dove fosse.

Esco velocemente dalla macchina e sbatto lo sportello prima di correre verso l'entrata.

Amelie è pronta ad accogliermi pensando che sia l'ennesima ospite della serata ma quando si accorge che sono io si avvicina prontamente a me.

Mi chiedo come non l'abbiano ancora licenziata.

''Isa, ti avevo detto di non venire.'' bisbiglia.

''Amelie, l'ha drogato. Devi portarmi alla sua stanza, adesso.'' ansimo.

''Non posso accompagnarti, mi vedrebbero tutti. Comunque è la 405, primo corridoio in fondo a destra.'' afferma mentre mi passa nascostamente la copia della chiave.

Mentre incomincio ad avviarmi verso la stanza, mi afferra per il braccio.

''Chiamo un'ambulanza? La polizia?'' mi domanda.

Ci penso per qualche secondo.

''Penso di potermela cavare da sola. E qualsiasi cosa le facesse la polizia, ciò che le farà Dylan sarà mille volte peggio. Io preferisco così.'' rispondo.

Lei annuisce e mi lascia andare.

Corro e la stanza sembra distare chilometri ma ci arrivo.

Ignoro il cartellino con su scritto ''NON DISTURBARE'' e infilo la chiave nella serratura.

Spalanco aperta la porta e lei sta seduta sul bordo del letto mentre Dylan è completamente incosciente.

Non la guardo nemmeno mentre corro da lui e cerco di svegliarlo.

''DYLAN? DYLAN!'' urlo nella speranza si svegli.

Ma non reagisce.

''SVEGLIATI, DYLAN! TI PREGO!'' lo scuoto fortemente.

Lo zolpidem è un composto ipnotico.

''DYLAN!''

Non assumere mai lo zolpidem insieme all'alcol.

''Ti prego, svegliati.'' comincio a spaventarmi veramente e la vista mi si annebbia.

Gli poggio due dita sul collo per sentire se c'è il battito.

C'è, ma è lento.

Troppo lento.

Mi guardo intorno e cerco di ragionare.

Pensa, Isabelle, pensa.

Fai qualcosa.

Prendo la bottiglia gelida di acqua, svito il tappo e gliela verso tutta addosso.

Si alza di scatto e si passa istintivamente le mani sugli occhi. Tutto il corpo gocciola ed è pieno di brividi.

''Dylan, vaffanculo. Mi hai fatto prendere un colpo.'' sospiro mentre mi passo una mano sulla fronte.

Intanto, Victoria è scappata. Si è presa la borsa e se ne sarà andata mentre cercavo di risvegliare Dylan.

''Ma quest'acqua sei andata personalmente a recuperarla al Polo Nord?'' mi domanda.

''Ti sembra il momento?'' replico cercando di trattenere una risata. Almeno le sue battute sono segno che si è ripreso.

''Mi deve aver messo qualcosa nel drink, quella stronza.'' sbuffa.

Il Mio Punto DeboleWhere stories live. Discover now