Capitolo 49

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*fine flashback*
[Dylan's POV]

Non avrei mai nemmeno pensato di rivelare quest'informazione.
Nemmeno sotto tortura come è accaduto per gli scorsi giorni.
E specialmente non ora, con i mille dubbi che ho, purtroppo anche su Jake.

Ma Isabelle non la devono toccare.

E quando ho visto Chase con la pistola puntata contro la sua tempia non ci ho capito più nulla.

Non me n'è fregato né di Ryan, né di nessun altro.

''Cosa cazzo hai appena detto?'' bisbiglia Chase puntandomi la pistola contro.

''Ti ho detto la verità che ti ho nascosto per tutto questo tempo. Non l'ho ammazzato.'' continuo io.

Speravo non arrivasse veramente a minacciare la vita di Isabelle, ma evidentemente è più folle di quanto pensassi.

Lui prende un respiro profondo e deglutisce mentre alza un sopracciglio.
Nel suo viso intravedo sentimenti di shock, confusione e turbamento.

Dopo una batosta simile è normale.

''Tu non me la racconti giusta, Rivera.
Tu non me la racconti giusta e io te la farò pagare.'' borbotta mentre comincia a fare su e giù nervosamente per la stanza.

''E sai che c'è? Non vedo l'ora che arrivino i tuoi quattro pagliacci che definisci uomini, così la farò pagare anche a loro. So che non sei un coglione, li avrai avvisati di tutto. Ma io aspetto...esattamente...quello.'' mormora avvicinandosi sempre di più a me.

Non so come agire, ma devo giocarmela bene perché conosco Chase Thompson e so che basta una parola per farlo andare su tutte le furie e far saltare tutti i piani.

''Te la racconto giusta, invece. È vivo, e l'unica cosa di cui sono colpevole è di averlo aiutato a scappare da qui e da questa vita di merda che non sopportava.'' ammetto, cercando di scorgere qualsiasi cambiamento di umore in lui.

Isabelle nel frattempo è come se fosse paralizzata con gli occhi sbarrati e la mascella che trema in modo incontrollabile.

''Adesso mi dici esattamente sotto quale nome va e l'indirizzo preciso di casa. HAI CAPITO?'' mi urla contro con gli occhi che sembrano essere iniettati di sangue.

''1345 Parkside Main St., a Canberra.
Va sotto il nome di Ryder Clemons.'' rivelo informazioni che avevo tenuto nascostamente nel mio retro cervello, convinto che non le avrei mai tirate fuori.
Ma la vita è imprevedibile e ormai lo so bene.

Chase si ferma davanti a me e avvia la ricerca.
Lo osservo mentre con la mano tremolante digita ''Ryder Clemons'' sulla tastiera.
Gli attimi in cui la rotella gira mentre si caricano i risultati sono pieni di tensione palpabile.

Tac.

Ecco che appare il registro di Ryder, con tutte le informazioni necessarie, con tanto di foto in primo piano.

Il respiro di Chase si mozza a metà mentre si passa la mano fra i capelli lentamente, come se stesse riflettendo.

''Tu mi stai dicendo che mi hai mentito per tutto questo tempo, quando mio fratello in realtà era VIVO?!'' mi grida contro alzando le mani in aria. Le mura della stanza sembrano tremare.

''Intanto ho salvato la sua vita, come avrei voluto facesse qualcuno quando sono entrato IO in questo giro di merda.'' cerco di spiegargli i miei motivi, alzando il tono di voce.

''Porca di quella puttana, non pensavo che questa vita gli facesse così tanto schifo.
Pensavo si lamentasse solo perché è sempre stato un rammollito, ma non pensavo a tal punto da fingersi morto.
Se mi avesse parlato, l'avrei aiutato!'' mente spudoratamente, sia a me che a se stesso.

Il Mio Punto DeboleWhere stories live. Discover now