Capitolo 38: Millie

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«Millie?» dissi con voce strozzata.

«Ciao Kiki» sorrise. «Harry, vattene»

«Perché dovrei?» chiese lui con un ghigno.

«Ho visto Soraya ubriaca fradicia e senza maglietta. Ti cercava, urlava 'Harry, Harry!'. Ti conviene andare da lei prima che qualcuno ti batta sul tempo» disse Millie, e capii che stava mentendo.

Il moro non esitò un secondo di più prima di lasciarmi il polso e se ne andò strizzandomi l'occhio.

Io rimasi immobile di fronte a lei.
I riccioli biondi si erano allungati fino al seno, i suoi grandi occhi azzurri non erano più coperti da del semplice mascara, ma da quintali di ombretto e trucchi vari. La novità principale era il piercing all'ombelico scoperto dalla maglietta bianca.

«Millie» ripetei con gli occhi lucidi.

Lei aprì le braccia ed io non esitai un secondo di più prima di fiondarmici in mezzo.
La abbracciai e la strinsi forte a me.

«Millie»

«Vedo che il mio nome te lo ricordi» rise accarezzandomi i capelli.

«Che ci fai qui? Non eri a San Francisco?»

«Frequento qui il college» sorrise.

«Sono davvero felice di vederti! Dimmi, come stai?»

«Io sto bene, e tu? Sei diventata davvero bellissima»

«Io-io sto bene» sorrisi. «Sono passati quattro anni»

«Sembra assurdo, ma è così» disse con un sorriso triste. «Come va a casa senza Harriet?»

«Uhm, si tira avanti» dissi solamente.
«E tu? Ti sei ripresa?»

«Perdere la mia migliore amica è stato doloroso. Sono andata da una psicologa per un po' di tempo, ma ora sto bene. So che il dolore che ho provato io, però, non è paragonabile nemmeno a metà del tuo. Mi dispiace così tanto»

Scrollai le spalle. «Non devi dispiacerti, è andata così»

«Come stanno i tuoi genitori?» chiese sorridente.

«Uhm- bene» mentii. «E i tuoi? Tuo fratello ha ancora quella strana fissa per l'astronomia?»

«I miei genitori stanno bene, tra due giorni vengono qui a trovarmi. Per quanto riguarda Tommy, sì. Continua a comprare libri su libri, a studiare cose sullo spazio e cose del genere. Non vede l'ora di finire il liceo per studiare astronomia al college» rise.

«Capisco» sorrisi.

«Vieni, andiamo a sederci nell'area VIP, sono amica dell'organizzatore» disse prendendomi per il polso.

«A dire il vero-» mi bloccai. «-dovrei andarmene. Due mie amiche non sono potute entrare e devo andare da loro ora. Sono già in ritardo»

«Peccato» fece il broncio. «Abiti ancora allo stesso indirizzo?»

«Al momento no, c'e stato un incendio ed ora viviamo in un condominio»

«I Kelley in un condominio?!» chiese sorpresa.

«Già» feci una smorfia.

«Volevo chiederti di andare a bere un caffè domani pomeriggio, sempre che ti vada»

«Ne sarei più che felice. Vediamoci alle quattro davanti al chiosco di Jimmy. Te lo ricordi, vero?»

«E come potrei scordarmelo! Mi troverai lì» sorrise e poi mi riabbracciò. «Ciao Keira, a domani»

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