Capitolo 72: La partita di football

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«E cinque, sei, sette e otto!» urlai.

Le mie ragazze erano spettacolari.
Reduci di una settimana d'inferno per colpa dei miei ordini e delle mie grida, certo, ma pur sempre spettacolari. Ne era valsa la pena.
Eccome se ne era valsa!

Facevamo faville sul campo di football della nostra scuola. Nora era incantevole, non perché fosse nei panni di Nikki, ma perché emanava una lucentezza tutta sua che la faceva distinguere da tutte le altre componenti della squadra.
Negli spalti, il sorriso di Jay tutto per me. E poi, tutta la scuola. Vari genitori, il preside, i professori, qualche collaboratore scolastico ed il coach che parlottava con la squadra.

Quattro ruote, due spaccate ed un salto in aria dopo, tutti erano in piedi per applaudirci. La squadra era carica. Avremmo vinto noi, senza alcun dubbio. Urlammo "forza MHS" almeno dieci volte e la squadra entrò in campo soddisfatta, felice, pronta all'attacco.

Mi sedetti sulla panchina a bordo campo e bevvi un po' di acqua. Mi si affiancò Kylie. Dopo quel suo messaggio di scuse avevamo avuto relativamente poco tempo per parlare, anche se avevamo davvero tante cose da dirci.

«È stato bellissimo, K!» strillò eccitata, abbracciandomi.

«Sono d'accordo!» sorrisi, ricambiando la stretta.

Quando si staccò da me, asciugò una lacrima di gioia dal suo occhio destro ed un po' di sudore che imperlava la sua fronte.

«La vedi quella tizia lì, seduta dietro al preside?» disse indicandola con la testa ed io annuii. «Ieri sera mi ha chiesto di uscire, è la figlia di Freeman. Non è magnifico? Domani a pranzo avrò un appuntamento!»

«È spettacolare!» gridai felice, abbracciandola ancora. «Quanto sono felice per te, Kylie, non ne hai idea!»

«Sono super agitata!»

«Andrai alla grande, come sempre!» le diedi una gomitata scherzosa sul braccio. «Promettimi che mi racconterai tutto, però!»

«Sarà la prima cosa che farò.» sorrise.

Mi schioccò un veloce bacio sulla guancia e poi mi avvertì di star andando a salutare la ragazza indicata prima. Aveva detto di chiamarsi Melanie, e sembrava essere molto carina.

Mi voltai per un attimo verso gli spalti e vidi Jay salutarmi con una mano. Era seduto in mezzo a Oliver e Matt.
Un sorriso bianco e radioso stampato sul volto di tutti e tre. Ma Jay si distingueva bene: era di una bellezza inaudita, mai visto ragazzo più bello. Con una semplice T-shirt bianca addosso, pareva una statua appena scolpita da Michelangelo.
Gli mandai un bacio volante e tornai a concentrarmi sul gioco. Poi mi complimentai con la mia squadra.

***
Il coach ballava al centro del campo.
La squadra aveva preso in braccio il numero 7, colui che ci aveva portato alla vittoria all'ultimo secondo.
La folla negli spalti esultava e saltava.
Tutti gridavano di gioia, ridevano.
Chi con le trombette, chi abbracciava chiunque gli capitasse di fronte.
La squadra avversaria si era già ritirata negli spogliatoi, il loro coach aveva gettato con forza il suo berretto a terra.
Io sorridevo alla sola vista di tutta quella felicità intorno a me.
Mi alzai per guardare meglio gli spalti, dove la gente era diventata sinonimo di vita e gloria e piacere e gioia e allegria e spensieratezza e-

«Ma quella è Nora?» chiese Kelsie al mio orecchio.

Oh diamine, eccome se era lei.
Con le labbra spalmate su quelle del numero 11. Però... era carino.
Ottimi gusti, Nora.

«Ebbene sì!» esclamai ridendo, guardando la mano di quel tizio giungere fino al sedere della rossa.

Lei gli schiaffeggiò la mano.
Ovviamente.
Nora prendeva sempre in mano le redini della situazione, anche in quel caso.
Ero felice all'idea di poter lasciare tutto a lei, una volta finito il liceo.
Dopo il mio diploma, avrei ceduto tutto a lei.
E ne sarei stata più che fiera.

Un coro sugli spalti iniziò a giungermi nelle orecchie. La vista del coach mentre ballava Gangnam Style mi destabilizzò temporaneamente, fino a quando non sentii due mani stringermi i fianchi da dietro.

Mi voltai e posai subito le mani dietro al collo di Jay.

«Abbiamo vinto!»

«Dici?» chiesi ironica.

Lui rise, poi mi stampò un veloce bacio sulle labbra. Mi staccai da lui ed abbracciai anche Oliver, che era sparito da un po'. Concessi anche un breve abbraccio a Matt. Nonostante lo conoscessi davvero poco, quasi nulla, decisi di abbracciarlo. Ero felice.

«Vieni a mangiare qualcosa con noi?» chiese Oliver.

«Uhm-» dissi in cerca delle mie amiche.

Nora ancora stava baciando quel giocatore della nostra squadra di football. Kylie chiacchierava con Melanie, Kelsie stava ballando con un paio di ragazzi della squadra. Scoppiai a ridere e tornai a guardare i tre ragazzi di fronte a me.

«Certo» sorrisi. «Datemi il tempo di cambiarmi e sono da voi, aspettatemi all'uscita di scuola!»

«Okay.» dissero all'unisono, e Jay poi mi lasciò un bacio sulla tempia.

Li guardai allontanarsi da me, salutare qualche conoscente e poi sparire dalla mia vista. Mi voltai per andarmi a cambiare, ma il mio occhio cadde su Vicki. Non sapevo ci fosse anche lei lì. Parlava, rideva e scherzava con una ragazza della squadra delle cheerleader ed il biondo, il capitano della squadra di football. Scossi la testa sorridente.
Tutti stavano bene, mi era impossibile provare anche solo un briciolo di odio.

Giunsi negli spogliatoi e trovai due bouquet di fiori. Una rosa rossa da parte di Jay, con tanto di biglietto.
'Sei uno spettacolo, ti amo. -J'.
E un mazzo di girasoli firmati da Nikki.
'So che farete un figurone anche senza di me. Mi farò raccontare tutto da Nora. Sai, forse non ti interessa, ma io e lei abbiamo ricominciato a sopportarci. Credo sia merito tuo! -Nikki'.

E quello stupido sorriso sul volto non riusciva a togliermelo nessuno, lo giuro. Mi diedi una veloce sciacquata, mi cambiai i vestiti e cercai di risistemare il più possibile il trucco che avevo sul mio viso.

Tornai in campo e salutai tutti quanti, poi uscii di scuola e raggiunsi il parcheggio. Jay era appoggiato sulla sua auto, con una gamba piegata ed un'aria da cattivo ragazzo stesa addosso. Oliver era già seduto dentro, nei posti dietro, con lo sportello aperto e le ginocchia piegate. Il gomito poggiato su una di esse e la testa sorretta dalla mano. Matt invece camminava senza meta per il parcheggio, mentre chiacchierava con qualcuno al telefono.

Jay mi lasciò un altro bacio sulla tempia e poi chiamò Matt. Quest'ultimo si affrettò a tornare verso di noi, poi chiuse la chiamata.
Salimmo tutti in macchina, io ero davanti, vicino a Jay. Indossammo le cinture di sicurezza e la radio si accese subito, facendo partire il ritornello di Midnight Memories, degli One Direction.

«Ti prego!» disse Matt. «Togli sta roba!»

«Sai-» sorrise Jay, guardando prima il suo amico dallo specchietto retrovisore e poi me. «Non sono affatto male questi tizi.»

Risi e lui uscii dal parcheggio con poche manovre. Alzai il volume e feci la linguaccia a Matt, voltandomi verso di lui. Jay sorrise, Oliver e Matt pure.
Poi il mio ragazzo posò una mano sulla mia gamba fasciata da dei jeans chiari. E mi bastò quello per teletrasportarmi in un'altra dimensione. Mi abbandonai sul sedile e chiusi gli occhi col sorriso, poggiando la mano sulla sua e stringendola come se fosse l'ultima volta.

~~~
Buonasera, come va? Avete già iniziato scuola? Com'è andata? A me bene, solo che sono stata un po' male nel pomeriggio e vabbè.
La storia ormai è agli sgoccioli, in questi giorni pubblicherò gli ultimi capitoli ❤ Come vi è sembrato il capitolo? Raccontatemi qualcosa!
Vi ringrazio per aver letto

-Alessia

Sopra lo stesso tetto | #Wattys2019Onde as histórias ganham vida. Descobre agora