Capitolo 45: Rotta

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«Perché sei con lui?» chiese Jay.

«Perché sei con lei?» chiesi io.

Ci lanciavamo sguardi di fuoco.
Entrambi con le braccia conserte e due soggetti totalmente incoerenti con il luogo in cui ci ritrovavamo, a fianco.
Vicki non poteva stare lì.
Non lei.
Non la sopportavo.
Non volevo che lei fosse nel mio posto.

«Te l'ho chiesto prima io»

«B-beh ma...ma tu, beh!» risi istericamente. «Quindi questo è, e tu?»

«Keira, rispondimi» disse Jay serio.

Infilai una mano tra i capelli.
Sudavo freddo.

«Ci annoiavamo e siamo saliti qui. Felice, ora?» strillai. «E tu, invece?»

«B-beh ma...ecco-» si schiarì la voce. «Anche noi ci stavamo annoiando»

«Bene»

«Bene» alterò la voce.

Sentivo lo sguardo confuso di Vicki e Oliver addosso.
Ci stavamo facendo una pessima figuraccia, io e Jay, ma non m'importava.
Vicki stringeva il braccio del moro, e Oliver mi affiancava senza fiatare.

«Venire qui è stato un errore» disse d'un tratto Vicki.

«Per la prima volta hai detto qualcosa di corretto!» mi complimentai con lei.

«Jay, andiamocene. Keira sembra pazza in quest'ultimo periodo»

«Lei non è pazza» si intromise Oliver.

Oh no.

«Non le serve l'avvocato» ribattè Jay, contro il suo migliore amico. «Sa cavarsela da sola»

«Che c'è, Keira? Sei forse gelosa?» sorrise lei.

«Io? Gelosa di te? Neanche nei tuoi sogni, cara! Non ci tengo ad avere la tua testa vuota ed il tuo naso!»

Il suo viso si tinse rosso dalla rabbia. «Eppure si capisce da un miglio di distanza che vuoi Jay tutto per te! Indovina un po'? Lui adora il mio naso!»

«Io voglio Jay? Quanti film che ti fai!»

La situazione stava degenerando.

«Ma ti prego! Elemosini sempre un po' di attenzioni da parte sua, e non appena mi vedi con lui, tiri fuori gli artigli»

«Non nominare gli artigli, Vicki. Sono a tanto così dal prenderti a schiaffi» dissi mostrandole con le dita quanto poco mancasse per dar fine alla mia pazienza.

Vidi il braccio di Jay pararsi di fronte a Vicki, e la mano di Oliver si posò sulla mia spalla.
Forse stavo esagerando, ma era Vicki.
E io odiavo Vicki.

«Beh? Che vogliamo fare qui?» chiesi nervosa.

«Andatevene» rispose tranquillamente Jay.

«Scusami?» disse Oliver precedendomi.

«Hai sentito, Oliver. Ve ne stavate già andando, o sbaglio?»

«Sbagli» mi sedetti a terra. «Io e Oliver siamo appena arrivati»

«Idiozie. Keira, impara a comportarti come una ragazza della tua età, e non come una bambina» disse il moro sbuffando.

«Mi fai sempre queste lezioni di vita sulla mia presunta 'infantilità', ma non puoi pensare un po' a te stesso ogni tanto? Guardati! Sembri un bambino a cui hanno appena rubato le caramelle!»

Oliver si sedette accanto a me.
Incurvò la schiena indietro e posò le mani per terra. Allungò le gambe e fissò i due soggetti in piedi davanti a noi.
Io sorridevo, vendicativa com'ero, e tenevo le gambe incrociate.
Aspettavo una risposta da parte di Jay, ma questa non arrivò.
Si limitò a guardarmi in cagnesco, con gli occhi pieni di rabbia e i muscoli delle braccia conserte, tesi.

Sopra lo stesso tetto | #Wattys2019Where stories live. Discover now