Capitolo 13: Neil

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Oggi è l'ultimo giorno di lezione prima dell'inizio delle vacanze natalizie, ma a me non importa più di tanto perché non ho una famiglia felice da cui tornare. Sì ho mio padre che sarebbe ben contento di avermi a casa, di mangiare insieme, di spacchettare i regali, se solo non fosse fuori per lavoro... non che mi interessi passare del tempo con lui.

Prima dell'incidente ero davvero legato a mio padre. Lo amavo anche da parte di mia madre e lui amava me perché le somiglio così tanto che quando mi guarda vede un pezzo di lei.

Poi tutto si è frantumato, un pezzo dopo l'altro e io mi sono trovato a raccontare una catena infinita di bugie che mi allontanava sempre di più da lui. E' più di un anno che non lo vedo, anche se ogni tanto mi chiama o ci mandiamo dei messaggi.

"Mi dispiace, ma Michael ha scelto di organizzare la cena di lavoro proprio di Natale. Se anche ti prenotassi un volo resteresti da solo a casa..."

"Perché la cena dov'è?"

"A casa di Michael, quella a Toronto"

"Cazzo in Canada?!"

"Lo so è quello che gli ho detto anche io. Però giuro che al ringraziamento sarò a casa e tu con me. Ora devo andare che sono in aeroporto. Ciao Neil"

"Buon viaggio papà"

Due minuti e trentaquattro secondi. Tanto è durata la nostra conversazione al telefono in cui mi stava condannando a passare il Natale da solo al campus.

Sto per uscire dalla camera quando James entra.

"Dovresti cambiare questa serratura"

"Ho tutte le vacanze per pensarci" dico togliendo i miei indumenti dalla valigia che avevo preparato. Sì. Mi interessava passare il Natale con mio padre. No. Non l'avrei mai ammesso.

"Lavora?"

"Ha una fottutissima cena dal suo fottutissimo collega nella sua fottutissima casa in Canada per parlare di fottutissima architettura moderna e giardini pensili"

"Mi squilla il telefono scusa"

Si allontana, ma posso benissimo vedere che lo schermo non è illuminato, anzi sta digitando un numero.

"Hei mamma, Alan ha una cena di lavoro e ha abbandonato Neil in università. Questo Natale resto qui... si è tutto ok... va bene tranquilla... ciao ci sentiamo"

Sorrido al mio amico che ha appena dato buca alla sua fantastica famiglia per stare con me.

"Grazie stronzo"

"Quindi ora che si fa?" dice strofinando le mani e con un ghigno malefico sulla faccia. Quella faccia che significa solo una cosa. Si festeggia!

Intanto pensiamo a finire questa stressantissima giornata di studio. Io e James siamo a mensa pronti per esporre il nostro piano alla gente che ancora ha fatto rientro a casa.

Abbiamo Ryan, Devon e Trent... solo?

Dove sono Amy e Brianna?

"Ciao ragazzi" Amy allunga la gamba per farsi spazio sulla panca e Ryan si scansa per lasciarle posto.

"Che muso lungo principessa che hai fatto?" chiede lui. Quel nomignolo mi infastidisce e so che sto storcendo il naso come se mi puzzasse, ma il mio è un riflesso involontario.

"Brie è partita per le vacanze. Lei e i suoi sono a Cuba a prendere il sole e bere cocktail" dice sconsolata.

"James tu lo sapevi?" chiede Devon

"Certo chi credi che l'abbia accompagnata all'aeroporto stanotte?"

"Dev tu non torni dai tuoi?" chiede James

"Cazzo no! Tu ci torneresti dai miei? 'Come vanno i tuoi voti?' 'Stai studiando o pensi solo a divertirti?' 'Potevi scegliere un'università migliore' Ci manca solo la zia acida che mi chiede 'e la fidanzatina?' " la butta sul ridere, ma dev'essere davvero complicata la sua vita familiare: alti standard, genitori esigenti, una futura azienda da gestire...  Scava con la forchetta nel piatto e si immerge nei suoi pensieri.

"E così... sei l'unica ragazza... in mezzo a tanti maschi...." Dice Ryan tirando delle leggere gomitate ad Amy che sorride a testa bassa.

"Ehi" è più un ringhio che un avvertimento. Mi è sfuggito e non me ne sono accorto. Prima la chiama principessa, ora fa delle allusioni che non mi piacciono affatto.

Amy fa finta di niente e Ryan si gira a parlare con Trent.

"Il mio appartamento è praticamente disabitato, quindi se volete possiamo stare passare lì sia Natale che capodanno"

I ragazzi la guardano come sei fosse una dea scesa in Terra e questa volta non li biasimo perché è così che la sto guardando anche io. Volevamo una festa e una festa avremo!

"Sei fantastica" dice Trent abbracciandola amichevolmente. Non ama il contatto umano, si vede dal suo sorriso imbarazzato e in questo momento penso che non potremmo essere più uguali di così. Sollevo un angolo della bocca divertito.

"Allora domani mattina venite tutti con me al centro commerciale e facciamo la spesa per la cena di Natale. Che ne dite?" propone sciogliendosi dall'abbraccio.

"Sulla lista c'è anche l'alcol?" chiede Devon

"Per chi mi hai presa?!" dice lei con un ghigno talmente malizioso che quasi sento caldo. Una cosa è certa: osservando la curva di quel sorrisetto, la carnosità di quelle labbra e la luce nei suoi occhi qualcosa in me sicuro si è risvegliata.

Mi guardo intorno cercando qualcosa che mi plachi e mi raffreddi, ma anche ad occhi chiusi la vedo con quel ghigno...

"Neil ci sei?" si affaccia al tavolo per guardarmi. Mossa sbagliata tesoro, ti si vede lo spacco delle tette. Sono troppo distratto. Cercavo di distrarmi e lei mi distrae dalla mia distrazione! Ma che cazzo...

"Si... domattina..." cerco di rimettere in fila i pezzi del discorso

"Perfetto così mi aiutate anche a scegliere qualche decorazione da mettere in casa"

"Per questo dovremo videochiamare Brianna che ha sicuro più gusto" dice James, mentre gli altri prima ridono poi sbuffano

"Smetterai mai di pensarla ogni ora del giorno?" lo canzona Trent scuotendo la testa in senso di disapprovazione.

"Ragazzi è ufficiale: l'abbiamo perso!" concorda Devon.

Amy ride divertita. Questa vacanza si prospetta migliore di quella che volevo organizzare con papà.


*Angolo autrice*

Arrivano le vacanze di Natale anche a Long Beach e quale miglior modo per festeggiare se non passandole tutti insieme! Chissà cosa accadrà... leggere per scoprire <3

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