Capitolo 29: Amy

5.7K 140 12
                                    

"Signorina Blake, le va bene 30?"

Avrei volentieri risposto "Dove devo firmare?!" ma un "Certo, prof." Mi era sembrato molto più opportuno.

Ahhh la leggerezza di aver finito il primo di una lunga serie di esami era impagabile! E via si corre a prepararne un altro senza avere neanche il tempo di respirare: evvai!

A parte gli scherzi... levarsi un esame tosto, e con questo risultato, è uno di quegli eventi che ti migliora la giornata. In questo momento sento che nulla può andare storto, almeno per le prossime 24 ore...

"Signorino Reinhart buon pomeriggio" entro baldanzosa nel monolocale del mio amico. Devo sembrare strana perché un sorriso smagliante si distende sul suo volto. Lo afferro dalla sedia e lo trascino in un valzer strampalato e senza musica, la sua mano sul punto vita acuisce ancora di più tutta la mia felicità e gliela trasmetto con piacere.

"Qualcuno è di buon umore oggi?" è decisamente divertito. Si svincola dalla mia presa e mi osserva seduto mentre continuo a volteggiare per la stanza come una scema.

"Ho dato un esame stamattina e mi sento così liberaaaa"

"Pensavo che non ti piacesse ballare, tesorino"

"E da come vedi non so ballare il valzer infatti, tesoro" lo rimbecco io mentre prendo il mio posto davanti al vecchio computer. Inizia a girarmi attorno come un condor pronto ad attaccare.

"Sarei davvero una persona meschina se rovinassi il tuo umore facendoti lavorare... prendiamoci il pomeriggio di pausa e andiamo a fare un giro per portare questa tua felicità al mondo là fuori"

"Sarei davvero una stupida a rinunciare alla tua proposta, quindi infondiamo felicità al mondo" sembro davvero ubriaca dopo aver alzato le braccia al cielo per enfatizzare la mia esclamazione. Una volta resa conto che sono talmente su di giri e che Neil dovrà farmi da baby sitter per tutto il pomeriggio, partiamo all'avventura.

Mi ha portata al centro commerciale e così ne approfittiamo per cercare un regalo per Brie. Il suo compleanno cade tra due settimane per cui inizio a cercare da ora qualcosa che possa piacerle.

"Che ne dici di qualcosa di tecnologia? Tipo un paio di cuffiette nuove?" propone Neil.

"Gliele ho fatte l'anno scorso"

"Legge?"

"Preferiamo i film"

È da 30 minuti che sputa idee regalo a raffica e non riusciamo a trovare qualcosa che non abbia o che possa esserle effettivamente utile.

"Un bracciale o una collana?"

"Può starci.... Ah non aspetta a San Valentino ci siamo fatte la collana con le metà di un cuore."

La sua faccia dice tutto, scuote la testa e afferma "Che tristezza"

"Un profumo!" mi si è accesa finalmente una lampadina.

"Per di qua" Neil sorride soddisfatto, anche se l'idea è mia, e mi guida verso la profumeria.

L'ora successiva è tutta un "Senti questo che buono" e un "Mh l'altro forse era meglio". Iniziamo a confonderci tra i tester e i nomi e scegliamo di separarci e fare una selezione da presentare all'altro.

Dopo dieci minuti ci rincontriamo ai lati opposti del negozio.

"Ma hai girato tutta la parte maschileeee" si era davvero studiato tutti gli scaffali di profumi da uomo "Sei...aaarrrhhh" sbuffo e in quel momento mi accorgo che sentire tanti profumi tutti insieme fa venire il mal di testa e iniziano a sapere tutti uguali.

"Senti questo" gli porgo la strisciolina di carta su cui avevo spruzzato il tester

"Buonissimo l'ho sentito già su qualcuno"

"Neil è il mio"

"Ah ecco" sembra l'emoji imbarazzata con la gocciolina sulla fronte.

"Quindi andrei su questo" e faccio cambio strisciolina sottraendo l'altra alla sua presa e sfiorando le sue dita. È il primo contatto da quell'ultimo bacio e un'ondata di energia mi scorre attraverso il braccio scaldandomi. Il suo comportamento di questi giorni mi ha dato molto da pensare. Appena ho chiarito le mie intenzioni lui ha ripreso a fare i suoi giochetti con ogni ragazza gli capitasse a giro, non pensavo che la cosa potesse darmi fastidio, infondo sono una di quelle ragazze alla 'vivi e lascia vivere', ma quando ho visto la biondina uscire dalla sua camera non ho potuto impedire al mio cuore di ghiacciarsi per un breve istante. Sono stata ferita già una volta. So quanto fa male e non posso lasciare che vada di nuovo in frantumi. 

"Andata, pensavo che non ce l'avremmo mai fatta" dice riscuotendomi dai miei pensieri.

"Pago e usciamo che mi è venuto il mal di testa a forza di odorare come un cane da tartufo" dico dirigendomi alla cassa. Non mi sarei più messa il mio profumo mentre lavoravo, questo era certo.

Proteggimi da teDove le storie prendono vita. Scoprilo ora