Capitolo 53: Neil

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Quando le prime 24 ore erano passate pensavo che da un momento all'altro avrei visto Amy e Brie entrare nella centrale e chiedere di noi, ma purtroppo vedevo solo gente in divisa che portava sottobraccio cartelle e valigette.

Avevo pensato "magari ancora le hanno detto dove siamo" e "aspettiamo un'altra ora"

Di ore ne erano passate 72 e io e James eravamo ancora rinchiusi dietro quelle sbarre di metallo.

A quell'ora sarebbero certamente venute a cercarci, ma se non l'avevano fatto era perché Erin le stava tenendo lontane da noi, entrambe.

Il conto ammonta a 144 ore: sei cazzo di giorni dietro le sbarre come un animale da circo. Più scorrevano le ore più riflettevo su qualunque cosa potesse esserci utile per risolvere la questione una volta fuori di lì.

"Quante ore sono passate?" chiede James. Mi chiedo se abbia cambiato posizione nelle ultime 24 ore. È seduto sulla brandina con la testa fra le mani a fissare la solita piastrella.

"Tra qualche ora usciamo e potremo andare a cercarle"

Eravamo a quota 165 e tra tre ore saremmo stati rilasciati. Sono più che sicuro che l'ordinanza restrittiva sia entrata in vigore una settimana fa, ma i poliziotti corrotti da Erin ci hanno tenuti qui per rispetto del dio denaro.

***

"Ragazzi"

"Alexandra?" Appena vedo la rossa il mio cuore perde un battito. Fino all'ultimo ho sperato che Amy sarebbe stata fuori da qui ad aspettare che uscissimo.

"Victoria, Adriana... dove sono loro?" chiede James alle altre due ballerine.

"Sono scomparse" dice Alexandra.

"Dove sono?" chiedo con più insistenza sperando che la loro risposta cambi.

"Eravamo nel camerino l'ultima volta che abbiamo visto Amy, poi un ragazzo biondo è venuta a chiamarla e da lì non l'abbiamo più vista"

"Erin" dico convinto che il biondo di cui parla sia quel figlio di puttana.

"E Brianna?" chiede James. Lo vedo distrutto, so cosa sta pensando perché è la stessa cosa a cui penso io, ma io so a cosa andrei incontro. Lui no.

"Non ne abbiamo idea, non era con Amy quando il ragazzo l'ha presa in disparte" Dice quella che dovrebbe essere Adriana.

"Abbiamo trovato questo per le scale del locale, ma non siamo riuscite a sbloccarlo" dalla tasca Alexandra caccia il cellulare di Amy. "Neil..." me lo porge.

1,5,9,8. Dovrebbe essere questa la password... i numeri in diagonale più quello a sinistra. Gliel'ho visto fare centinaia di volte quando veniva da me a lavorare. Sembra passata una vita e quanto mi manca quella vita.

Digito i numeri con le mani tremanti. E se l'avesse cambiata?

Grazie a Dio si sblocca.

"E' andata" dico sollevato.

Ci affolliamo tutti sul telefono di Amy e vado tra i messaggi.

/E' qui/

"L'ha mandato a Brianna poco prima dell'orario di apertura del locale" dice James.

"Chi è qui?" chiede Adriana.

La spiegazione poteva essere solo una "Suo padre"

"Cazzo" impreca sussurrando Alexandra.

"Tu sai qualcosa" sussurro sollevando lo sguardo dal telefono e puntandolo sui suoi occhi cercando di vedere se mente, non sentendo alcuna risposta glielo urlo in faccia una seconda volta puntandole un dito contro. Non voglio aggredirla, ma il mio corpo non è sotto il mio controllo e lei fa un passo indietro quando le sono quasi addosso. Sento ogni cellula che trema e che urla il nome di Amy, qualunque esso sia. Se sa qualcosa deve dircelo, anzi avrebbe dovuto pensarci prima.

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