Capitolo 64: Neil

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Dopo aver deciso il piano io ed Amy ci separiamo. Le do un bacio leggero prima di aprire la porta della camera e dirigermi verso le scale. Prima che il ragazzo con l'auricolare possa anche solo aprir bocca, sfilo la pistola nuovamente nascosta dalla giacca del completo. Amy ha pensato bene di farmela rimettere per non destare sospetti e per nascondere l'arma. Il calcio della pistola colpisce con la precisione di un principiante la nuca del bodyguard che si affloscia come una foglia bagnata e rotola giù di alcuni gradini. Alex ha fatto un ottimo lavoro come insegnante, ma questo non implica che il ragazzo resterà incosciente ancora a lungo. La corsa contro il tempo continua quando vedo l'uomo seduto dietro il banchetto in fondo al corridoio afferrare una radiolina e cercare di comunicare con gli altri uomini di Walter.

"Buttala via o sparo"

"Faresti troppo rumore, non puoi permettertelo ragazzino" un sorriso sghembo si allarga su suo viso. Mi da fastidio che mi abbia chiamato 'ragazzino'? Probabilmente sì, ma salvare la donna della propria vita non mi sembra una roba da minorenni sconsiderati.

"Lui non si è accorto di niente" indico col pollice il bodyguard steso sulle scale. Abbasso il cane della pistola per far capire all'uomo che faccio sul serio e lui rilassa la mano attorno alla ricetrasmittente. So che Amy si sta muovendo alle sue spalle per uscire dalla stanza, ma non oso staccare gli occhi di dosso dal complice di Walter. Un solo sguardo e darebbe l'allarme.

Il rumore della ceramica dell'abatjour contro il cranio dell'uomo è quanto di più inquietante abbia mai sentito e, per un attimo, sento i peli rizzarsi e il dolore alla testa farsi mio. Quando il suo viso crolla sul tavolino, la piccola Amy sbuca da dietro le sue spalle con ancora il telaio della lampada tra le mani. Sorride. Strano sorridere in una situazione del genere, ma per me l'importante è che lo faccia. Forse aspettava da tempo di far fuori uno degli uomini di suo padre.

"Prendiamo i soldi e andiamo al piano di sopra" ordina lei aprendo la cassetta e mettendosi alcuni rotoli di banconote nelle tasche dei jeans.

Nel prendere le scale penso che se i due uomini si svegliassero potrebbero chiamare Walter, così torno indietro a prendere la radiolina, la pistola e l'auricolare del ragazzo svenuto sul pianerottolo.

"Ora possiamo andare"

Camminiamo silenziosi e rasenti al muro, con l'orecchio teso a captare ogni minimo rumore. Con una mano stringo la pistola che ho rinfilato nella cintura, mentre con l'altra stringo quella di Amy. Voglio sentirla vicina e al sicuro. Quando allenta la presa quasi mi manca l'aria.

"Girato l'angolo ci sarà un altro bodyguard" spiega lei mettendomi in mano un rotolo di banconote che io alliscio e metto nel portafoglio per rendere più verosimile la messa in scena.

"Aspettami qui. Entro da Brianna e usciamo dal retro" Amy fa un cenno di assenso con la testa e riprendo a salire le scale.

"Buonasera" dice l'uomo con l'auricolare. Anche lui è moro come il primo e anche lui porta stupidi occhiali a specchio. Se non sapessi che l'altro è mezzo addormentato sulle scale di sotto, potrei pensare che sia la stessa persona.

"Cerco 'la petite emeraude" dico con fermezza.

Con un cenno della mano il ragazzo mi indica di proseguire in fondo al corridoio dove un altro uomo seduto ad un tavolo di legno aspetta i miei soldi riciclati.

"Lei è il signor..."

"James Lastlings" fingo dicendo il nome del reale vincitore dell'asta.

"Sono quattromila" dice incurante annotando il nome su un quadernino.

Dopo avermi indicato la stanza, la raggiungo e apro la porta facendomi di nuovo inghiottire dal buio.

"Brianna?" la chiamo cercando a tentoni l'interruttore supponendo che le camere siano tutte disposte con lo stesso ordine.

La luce si accende da sola, o meglio la piccola mora affianco al letto con in mano una gamba rotta di un tavolino l'ha accesa.

"Neil!" esclama sottovoce buttando la mazza improvvisata sul letto e correndo ad abbracciarmi "quanto cazzo sono felice di vederti" La stringo più che altro per accertarmi che sia reale e che sia tutta intera.

"Se tu sei qui vuol dire che Amy.." si stacca dall'abbraccio e mi guarda terrorizzata.

"Amy sta bene, è per le scale ad aspettare che usciamo di qui e James è di sotto con David" ora è perplessa, ma non ho tempo di raccontarle tutto "Sì... appena usciremo ti dirò come abbiamo conosciuto David" le sorrido rassicurante e lei di rimando.

"Allora dimmi, che si fa?"

Le istruzioni sono le stesse che ci siamo dati io ed Amy poco fa.

"Tra qualche minuto uscirò da qui e farò finta di andarmene. Tempo di mandare KO il bodyguard e l'allegro banchiere in fondo al corridoio proverà a dare l'allarme. Qui entri in gioco tu: mentre lo distraggo, tu esci dalla porta della camera e con quello" dico indicando la mazza di fortuna "colpisci forte alla nuca"

"Tutto chiaro. Andiamo" dice lei prendendo la gamba del tavolo dal letto sfatto. Mi chiedo quanto anche Brie abbia dovuto sopportare prima che arrivassimo. E se non fossimo mai arrivati? O se fossimo arrivati troppo tardi? Scaccio questo pensiero dalla testa pur di non pensare che se fossi arrivato tardi Amy sarebbe probabilmente morta di overdose.

Guardo Brianna un'ultima volta prima di afferrare la maniglia per aprire la porta, ma questa si abbassa prima che possa toccarla.

"Bene bene, era ora che conoscessi il ragazzo di mia figlia"



*Angolo autrice*

Uno degli ultimi lunedì... manca davvero poco alla fine e io sono così felice di aver condiviso con voi così tanto, ma anche così triste di dovervi 'abbandonare'. Ovviamente sarà temporanea la cosa perchè A) sono certa che ci sarà il sequel e sto anche pensando ad altre belle cosine a proposito di altri personaggi della storia, B)ho un'altra fantastica storia in mente e la sto già elaborando anche se sono lentina e mi piace fare le cose per bene quindi non leggerete nulla di ciò per un bel po'.

comunque restate aggiornati su instagram --> dame_blanche_wattpad

baci e al prossimo lunedì





conto alla rovescia: -2 !

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