Capitolo 25: Neil

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/Ho chiesto ad Amy di uscire/

Neanche due minuti e James risponde subito.

/Finalmente amico, stavo aspettando questa notizia da quando le abbiamo conosciute/

/Quando se ne va mi accompagni al centro commerciale così le faccio una sorpresa?/

/Ok/

Amy batte incessantemente a macchina e sono ipnotizzato dalla velocita con cui le sue dita toccano i tasti, ha una concentrazione pazzesca quando lavora e amo il fatto che non le piaccia lasciare le cose a metà, anche se ci vuole più tempo. Capisco che ha terminato quando, con un gesto molto teatrale, lascia cadere pesantemente il dito sul tasto invio per salvare il file.

Vorrei riaccompagnarla a casa, ma ha la sua macchina da riportare.

"Per oggi ho finito, mi manca solo l'ultima lezione e... e niente, dovrò cercarmi qualche altro studente nei guai con gli esami" scrolla le spalle come per levarsi di dosso una sensazione spiacevole. 

"Allora... ci vediamo domani" Si morde il labbro e sorride strizzando gli angoli della bocca quasi imbarazzata. E' stupenda quando sembra innocente. Tanto quanto in quei momenti in cui emerge la sua malizia. "Mandami un messaggio quando sei a casa" 

"A domani, Neil" chiude la porta alle sue spalle e mando un messaggio a James per dirgli di passare a prendermi.

"Che sorpresa è?" vorrei fare un regalo a Amy, ma non ho voluto dire nulla a James prima perchè avevo bisogno di vedere la reazione sul suo volto.

"Domani andiamo al Carrett e siccome si suppone che sia una cena elegante mi piacerebbe comprarle un bel vestito"

James arriccia le labbra impressionato mentre si mette la cintura di sicurezza.

***

La signorina ci sta chiedendo se vogliamo un abito lungo o corto. Ovviamente corto concordiamo io e James con un'occhiata.

Ci conduce in un angolo del negozio dove ci sono vestiti corti di ogni possibile colore, alcuni con sfumature così simili che sembrano fatti con la medesima stoffa.

"Scusi lei che taglia prenderebbe?"

Amy è bassina e minuta, il punto vita accentuato da un seno proporzionato e un bacino non troppo largo. All'incirca assomiglia fisicamente alla commessa.

"Una 36 se è più bassa di me, altrimenti una 38. Il modello che hai in mano se è troppo corto diventa volgare"

Ero tentato di prendere una taglia più piccola per gustarmi l'immagine di Amy a gambe quasi totalmente scoperte, ma non vorrei metterla in imbarazzo se fosse stretto, sempre che sia possibile per lei imbarazzarsi o vergognarsi visto il suo caratterino. Sono fermamente convinto che la sua acidità e le sue rispostine piccate siano una corazza che si è costruita per far avvicinare solo le persone che non ne sono spaventati.

"La 38?" Io e James ci guardiamo e annuiamo.

La commessa fa una confezione regalo e finalmente possiamo tornare al dormitorio soddisfatti.

***

/Passo mezz'ora prima del previsto. Fai con calma/ 

Mando il messaggio a Amy e mi metto in macchina. Sul sedile passeggero c'è la scatola con il vestito scelto da me e James ieri e io non vedo l'ora di vederglielo addosso.

Prima che possa anche solo accorgermene sono sotto casa sua e mi stupisco del fatto che il mio cervello abbia guidato come un automa verso la casa giusta, come se sapesse cosa fare prima ancora di pensarlo.

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