Capitolo 26: Amy

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Il fine settimana tanto temuto è arrivato e prego davvero che Brent abbia comprato delle maschere enormi, magari che coprono anche il corpo, avanti e dietro. Il socio in affari che ha comprato alcune quote del Ticket avrebbe fatto visita a Brent e, a detta sua, doveva essere accolto per bene, mostrando il meglio di ciò che il locale potesse offrire ogni sera ai suoi clienti. Questo comprendeva anche la presenza di tutte e sette noi ballerine.

Io e Brianna cerchiamo di incontrarci a mensa per organizzarci su come tenere lontani i ragazzi dal soppalco del dj, ma non faccio in tempo ad avvertirla che preferivo essere sola con lei che mi ritrovo a pranzare con tutta la squadra di football e Neil allo stesso tavolo.

Sono carini da vedere Brie e James che si tengono per mano. Ovviamente ero stata la prima in assoluto a sapere che si erano baciati al loro appuntamento, e la prima a sapere che si erano messi insieme. Avevamo saltato sul divano letto come delle matte quando me l'ha detto una sera, tanto che avevo paura che avrei dovuto ricomprarlo o, per lo meno, che avrei dovuto rimettere tutte le piume dentro i cuscini che ci eravamo lanciate in una sorta di lotta selvaggia ed euforica. Ma tutto valeva la sua felicità.

Una volta seduti davanti alla solita purea color Chernobyl noto Neil e le sue occhiaie.

Da quella famosa sera non aveva fatto alcun accenno al nostro bacio. Continuavo ad andare da lui a giorni alterni e continuavamo a ridere e scherzare parlando delle perle di saggezza di nostri professori tra una pausa studio e l'altra. Non si stava male, ma era come se mancasse qualcosa.

"Allora ci siete tutti stasera?" chiede in generale Erin. Tutti annuiscono, ma io non muovo la testa. "Amy?" Thomas stava gradualmente diventando una presenza costante e tranquilla della mia nuova vita, ma non riuscivo a non sospirare ogni volta che incrociavo i suoi occhi.

"No ragazzi non penso di venire, sono stanca e potrebbero chiamarmi per una sostituzione al bar da un momento all'altro" la farsa pareva continuare a reggere.

"Sei una vecchia. Prima o poi ti convinceremo" disse James.

Eccola! La fossetta compare sulla guancia di Neil mentre sorride, forse al ricordo delle sue parole supplichevoli. Quella volta che si era inginocchiato davanti a me dicendo "Ti prego grande spirito della vecchietta lascia che questa donzella si goda i migliori anni della propria vita all'insegna di sesso, droga e techno" Sorrido anch'io al ricordo di noi due quando ancora non eravamo complicati e così vicini.

***

Nel camerino poco illuminato io e Alex finiamo di cambiarci e truccarci.

"Vieni qua" mi dice Brianna "girati" e leva un pezzo di tessuto che era rimasto incastrato nel corpetto. "comunque è davvero bella questa nuova divisa, ha degli ottimi gusti Brent... se li ha scelti davvero lui senza suggerimenti femminili"

"Beh diciamo che mi aveva mandato delle foto di alcuni disegni della sua ragazza per scegliere quello più carino. Tra l'altro lei fa moda qui, forse l'avete pure vista in giro per il campus" interviene la rossa.

"Allora possiamo dire che hai degli ottimi gusti Alex!" ridiamo tutte e tre. Qualcuno bussa alla porta e io corro dentro l'armadio per nascondermi. James non sa ancora che lavoro lì e Brianna gli ha detto che viene perché ci sono alcune sue amiche che lavorano lì. Il che è effettivamente vero.

"Amoreeee" mi chiedo se mi abituerò mi ai gridolini acuti della mia migliore amica. Roteo gli occhi da dentro l'armadio in cui l'unica luce che entra filtra attraverso fili di vimini intrecciati che mi permettono di intravedere cosa succede fuori.

"Hei che si racconta qui?" chiede a tutte, ma sta guardando solo Brianna.

"Stavamo parlando di quanto fossero belle le mie amiche con queste nuove uniformi, sicuro il fatturato di Brent aumenta con tutto questo vedo- non vedo" sorride alle nostre gonne di chiffon nero.

"Peccato che io sia qui per portarti via e lasciare queste donzelle al loro lavoro" con un balzo la prende in braccio e la porta fuori dal camerino mentre lei urla divertita come una bimba. Chissà se James sa che anche il padre di Brie la prendeva allo stesso modo quando era piccola per separarla da me quando giocavamo fino a tardi e portarla al tavolo da pranzo per mangiare. Ora mi accorgo che gli unici ricordi dolci che ho della mia infanzia riguardano lei e la sua famiglia. Sento come se i suoi genitori fossero stati più genitori per me di quanto lo fossero mio padre e mia madre, o forse vedo ciò che voglio vedere solo perché non avrei mai voluto una donna che mi abbandonasse e un trafficante come genitori.

Esco. Alex sta dando un ultimo sguardo al telefono prima di riporlo nella borsa.

"Alex, posso chiederti un favore? Se mai dovessero avvicinarsi a me quelli del gruppo di Neil, tu saresti disposta a fare un cambio di postazione al volo senza farli accorgere?"

"Certo, tanto sarà buio e le divise sono identiche"

"Sei un tesoro"

Mi sto abituando troppo all'uso di questa parola e soprattutto al pensiero di lui che la pronuncia carica di malizia come se volesse replicare le mie uscite acide.

Le luci iniziano a calare sulla pista e i colori riprendono la loro solita danza andando a sbattere su tutte le pareti e sulle paillettes del vestito di una ragazza. Dopo meno di un'ora il locale è quasi pieno, ma continua a entrare gente.

Non mi ero accorta di essere così tesa per la straziante attesa fino a che Neil e i ragazzi del football entrano e si dirigono subito al bancone. Neil si sta guardando attorno, sembra che stia cercando qualcuno o forse sta solo esplorando con gli occhi il locale. Per un attimo i suoi occhi si concentrano su di me e studiano il movimento del mio corpo a ritmo della musica. Subito si rigira e sono convinta che non mi abbia riconosciuta.

Brent ci avvisa sbucando da dietro la tenda da teatro, che è ora di scendere in pista e mischiarci ai clienti per ballare con loro. Mi giro verso Alex per darci il via e scendere le scale in maniera simmetrica come faccio sempre, ma è scomparsa. Cazzo mi toccherà rintracciarla in pista.

Dopo qualche minuto e numerosi partner sento una mano afferrarmi il fianco, mi giro e sbianco. All'improvviso quasi non sento più la musica e le minuscole goccioline di sudore che scendono lungo la schiena mi fanno rabbrividire. Neil è così vicino al mio viso che ho paura possa riconoscermi anche attraverso i minuscoli forellini della maschera in pizzo. Ora il suo solito odore è unito a quello di alcol, ma non sembra ubriaco ed effettivamente non credo che lo sia. Il mio primo istinto è quello di stringermi di più a lui per sentirlo meglio, ma devo trattarlo come un normalissimo cliente se non voglio farmi scoprire. Così mi volto e sento il suo petto sulla schiena e il suo respiro nell'orecchio. Mi afferra per i fianchi e iniziammo a muoverci in sinergia. È un bravo ballerino. Fa pressione sul bacino per girarmi nuovamente e tirarmi a lui, piano piano le sue mani scivolano dal basso schiena ai glutei. Quel momento semi-erotico viene spazzato da un tizio che pretende di ballare con me, e così faccio. Non sapevo se essergli grata o no.

A fine festa vedo Neil e la banda uscire dal locale e ne approfitto per farmi fare un cocktail molto strong da Jeff per digerire questa strana serata.

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