Capitolo 24: Amy

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"Bene ragazzi allora oggi parliamo di ..."

Eh no, non avevo proprio capito quale fosse l'argomento: né il nome, né la sua utilità nel mondo di tutti i giorni. Fin dalle medie avevo capito che la matematica non era per me, ma purtroppo qualunque corso di laurea scegliessi mi sarei ritrovata almeno una materia con dei calcoli da fare.

Quando esco dall'atrio vedo Neil appoggiato al muro mentre si intrattiene a chiacchierare con alcune ragazze. Ho il cuore il gola e un vuoto allo stomaco. Vedendo questa scena tutto sembra al contrario: tanti avvoltoi attorno all'unico pezzo di carne della savana, invece è sempre e solo lui il predatore. Mi viene quasi da ridere per il paradosso, ma non posso quando il ricordo delle sue labbra sulle mie è ancora fresco. Che sia stato un errore?

Quando gira la testa per allontanarsi dal volto di una ragazza che gli sta parlando a meno di cinque centimetri dal suo, mi nota e mi raggiunge senza salutare le sue amichette.

"Hei Amy, vieni direttamente da me ora?"

Butto uno sguardo alle ragazze alle sue spalle e noto che stanno parlottando tra di loro coprendosi la bocca con le mani per non far vedere ciò che dicono, ma suppongo sia qualcosa come 'e ora chi è quella?' o 'Beh questa volta tocca a lei, ma al prossimo turno tocca a me'.  Dio che schifo cadere così in basso per un po' di buon sesso, anni di progresso femminista per vedere queste oche sbavare pur di essere trattate come bambole gonfiabili. La vecchia me le invidierebbe perchè non conosce questa sensazione.

"Non ho interrotto niente, vero?" chiedo con una punta di acidità, probabilmente data dalla gelosia. Faccio finta di cercare qualcosa nella borsa pur di non degnarlo di uno sguardo.

"Grazie a dio che sei arrivata. In realtà stavo aspettando che finissi la lezione da almeno un'ora e le Spice Girls mi sono piombate addosso" Rido al soprannome che ha affibbiato al gruppetto di biondine "Quindi vieni? Così non devi tornare a casa e poi uscire di nuovo" sbatte gli occhi velocemente per sembrare tenero.

Pensandoci non era una cattiva soluzione.

"Se hai così bisogno di me da non poter fare a meno di avermi a fianco anche solo 30 minuti in più..." dico con aria lusingata e altezzosa allo stesso tempo.

"Hai la macchina?" si passa le dita tra i capelli e una ciocca gli ricade sulla fronte. Vorrei spostargliela, ma la mano mi formicola e le intimo di stare al suo posto.

"Sì, ci vediamo da te?"

"In realtà mi serve un passaggio, James mi ha lasciato a piedi"

Caccio le chiavi dalla tasca e le faccio tintinnare davanti ai suoi occhi "Ah allora è per questo che mi vuoi subito al dormitorio" ridacchio per averlo smascherato.

"Sono a piedi perchè ho aspettato la tua stupida lezione" mi punta il dito contro, divertito. Gli lancio le chiavi e lui le afferra agilmente al volo. "La macchina è tua, Amy"

"La tua mascolinità potrebbe risentirne, guida tu, tesoro" Alzo di più la voce all'ultima parola e mi giro a dare un'occhiata alle Spice Girls vicine alla porta dell'atrio. Il loro viso si è indurito dalla gelosia ed è una splendida visuale prima di chiudermi la portiera di fianco. Avrete qualcosa di cui parlare ora, oche.

Sono un po' indietro con il lavoro per Neil, ma lui non dice nulla e io ho fatto di tutto per centellinare quanto più possibile le trascrizioni delle ultime lezioni. Odio i cambiamenti e se non potrò più lavorare per lui come potrò trovare un pretesto per vederlo? Dalla cena a casa di Devon alcune cose sono cambiate, ma ho sempre quella sensazione dentro che mi ributta indietro, al buio, ogni volta che mi sento vicina alla felicità e non so se dovrei ascoltarla o se è semplicemente quella parte di me che cerca sempre di autosabotarsi. 

Poggio tutta la mia roba sul tavolo della camera di Neil.

"Tutto ok, Amy?" mi fa strano sentire il mio nome sulle sue labbra, mi piace.

"Certo, perchè?"

"Stavi pensando a qualcosa di brutto" lo guardo cercando di capire come abbia fatto "Aggrotti sempre la fronte e ti incanti a fissare il vuoto"

"Uh che brutta immagine" sollevo le mani in segno di resa e sorrido cercando di sviare la sua attenzione su altro "Comunque non pensavo a nulla, sono solo stanca dopo le ore di lezione"

"Ti va una partita a carte per svagarti?" dalla sera di Natale, in cui ho stracciato tutti a poker, mi ha chiesto più volte di spiegargli alcuni trucchetti e mi sono trovata spesso ad accontentarlo. Annuisco e lo vedo prendere il mazzo e mischiare le carte.

Dopo alcuni minuti di concentrazione sono io a rompere il silenzio "Senti... anche se in teoria sono io a lavorare per te, posso chiederti un favore?" scarto un asso di cuori posandolo sul tavolo.

"Dimmi e vediamo se posso aiutarti" alza lo sguardo dal mazzo di carte e quei suoi occhi verdi mi fanno perdere un battito. Credo che Brianna abbia ragione: i miei ormoni sono partiti e non credo che torneranno tanto presto.

"Oggi a statistica non ho capito un cavolo, mi rispiegheresti l'argomento?" dico mordendomi il labbro per avere un'aria da cucciolo innocente, la cosa deve far breccia nel suo cuore perché risponde un "Certo tesoro..."

Ma... c'è sempre un ma.

"Solo se accetti di uscire a cena con me" la sua sfacciataggine è divertente e intrigante insieme.

"Ma abbiamo già cenato insieme" richiudo a ventaglio le carte per dedicare tutta la mia attenzione al ragazzino sfacciato davanti a me.

"Intendo una cena seria, fuori... in un ristorante"

"Mhh...ok" accetto.

"Pensavo che ci avrei messo molto più tempo a convincerti a uscire" dice facendo finta di asciugarsi il sudore sulla fronte. Quindi stava pensando da un po' a chiedermi di uscire... la cosa mi lusinga e questo perché nel bene o nel male so che non mi considera alla stregua delle solite ragazze da una notte e via.

"Martedì ore 20 al Carrett" è uno dei più bei ristoranti sulla spiaggia e da quel che so ci va gente ricca.

"Martedì è domani, Neil!" ecco che parto in paranoia perché non ho nulla di adeguato da mettere per un locale così ben curato e gli abiti striminziti che il mio armadio offre non andranno di certo bene.

"Lo so, non vedo l'ora" mi fissa estasiato mentre scende tutte le carte e chiude la partita.

/Brianna cazzo non ho niente da mettermi/


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