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Halsey, Is There Somewhere

~

Urla.

Tutto ciò che riesco a udire sono urla, gemiti di dolore, versi di sofferenza.

Mi guardo intorno, tentando di cogliere qualunque immagine in grado di suggerirmi cosa diavolo stia succedendo.

Ma il buio più cupo aleggia intorno a me. Dovunque io mi volti, non riesco a vedere.

È la stanza a essere buia, o sono i miei occhi a non concedermi la vista?

Ogni voce pare emergere dal coro, in contemporanea, provocando un rumore assordante. Alienante.

Mi porto le mani alle orecchie, nel vano tentativo di impedirmi di sentire, di portare quelle urla dentro la mia testa, facendola scoppiare di dolore.

Ed è a questo punto che noto qualcosa.

Allontano le mie mani, percependo un liquido caldo ad impregnarle.

Improvvisamente, ogni suono pare scomparire. Ogni urlo, ogni gemito, ogni verso riesce finalmente a spegnersi.

Poi torna la luce.

Apro gli occhi e ritorna la luce.

E, dannazione, vorrei non averlo mai fatto.

Mi trovo alla fabbrica, nella stanza in cui ho trascorso quei giorni di reclusione. Tutto intorno a me, giacciono dei corpi, ormai privi di vita.

Degli uomini che ho ucciso. Di quell'impiegato, il cui volto è celato dalla sua posizione.

Di coloro che conosco.

Di Niall. Di Harry.

Dei miei genitori.

Vorrei urlare, vorrei farlo a pieni polmoni. Ma la mia gola è completamente secca, incapace di emettere qualunque suono.

Abbasso lo sguardo verso le mie mani, aperte e con i palmi verso l'alto.

Sangue. Un'enorme quantità del liquido scuro mi impregna le mani, mentre io spalanco gli occhi, completamente in preda al panico.

Sono stata io. Li ho uccisi io.

Odo un altro urlo. Il mio.

*

"Blake!"

Scattai a sedere, la fronte imperlata di sudore ed un urlo sul punto di lasciare la mia bocca. Il mio sguardo saettò inquieto da una parte all'altra. Non c'erano corpi, non c'era la fabbrica, non c'era sangue a sporcarmi le mani. Non letteralmente, almeno.

Quegli uomini li avevo realmente uccisi.

Riconobbi le pareti della stanza, le porte chiare, la libreria immacolata. Poi incrociai lo sguardo di Harry, ed allora riuscii a concentrarmi sul mio respiro accelerato, nel tentativo di farlo tornare regolare.

Blame | H.S.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora