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Justin Bieber, Sorry

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Blake's POV

"Dobbiamo trovarlo" esordii, celando malamente la mia agitazione dietro un tono innaturalmente calmo.

Osservai per svariati istanti l'auto di Joe scendere lentamente sott'acqua, nel fiume che delimitava il confine della città. Secondo Joe, la prima mossa da fare era disfarsi della sua auto (cosa che lui aveva fatto con immenso dispiacere, dato quanto vi era attaccato) di modo che non potessero rintracciarci per mezzo di essa. Mi voltai e scorsi Joe intento ad osservare alcune foto sul suo cellulare. Intravidi una ragazza dai lunghi capelli biondi, e distolsi lo sguardo. Notai una smorfia di rabbia e dolore a corrugargli il volto, ma non dissi niente e tornai a guardare verso il fiume.

Udii quel telefono venire gettato a terra. Joe lo calpestò con forza e poi gli diede un leggero calcio, di modo che anch'esso finisse nell'acqua.

"Posso farti una domanda, Blake?" disse poi a un tratto.

Lo guardai, rivolgendogli un breve cenno di assenso.

"Perché ci tieni a salvarlo?"

Rimasi spiazzata da quella sua domanda, incapace di trovare le parole giuste per descrivere ad altri il modo in cui mi sentivo al riguardo.

"Tu perché mi stai aiutando?" domandai a mia volta.

Joe sbuffò una risata. "Perché non ho scelta. Se torno là fuori mi ammazzano, e comunque non è che io abbia molto altro da perdere."

L'auto affondò completamente, dunque ci incamminammo verso una meta ancora indefinita, al solo scopo di allontanarci dal fiume, pericolosamente vicino al confine della città.

"È colpa mia se lo hanno preso" mormorai, mantenendo lo sguardo fisso sui miei piedi.

Percepii il suo sguardo perplesso su di me, come se quella mia risposta non gli fosse parsa completa o esaustiva, ma non aggiunse altro.

Proseguimmo lungo la strada semi deserta, senza che nessuno dei due aggiungesse altro per svariati minuti.

"Dovremmo dividerci" suggerì Joe a un tratto. "Tu vai dove alloggiavate, potrebbe essere riuscito a cavarsela ed essere tornato lì."

Lo guardai senza rispondere per alcuni istanti, la fronte e le sopracciglia corrugate in un'espressione perplessa. Era chiaro dal suo tono che non credeva alle sue stesse parole, perciò dovetti concludere che voleva soltanto liberarsi di me. Se per cercare Harry lui stesso o per abbandonarmi, ancora non lo sapevo.

"Oppure potremmo restare uniti" aggiunse con una scrollata di spalle, avendo notato il mio disappunto. "Ma dobbiamo cercare nelle sedi della banda di Detroit, e tu correresti un enorme rischio."

"Lo stesso che correresti tu" puntualizzai, ma il mio tono parve più quello di una domanda più che di un'affermazione. Era chiaro che intendesse qualcosa di più grande e forse peggiore della morte stessa, forse legato al motivo per cui Bruce Styles mi cercava con tanta insistenza.

Joe sbuffò soltanto, liquidando così la questione. Senza dire una parola, si avvicinò a una vecchia e malandata auto parcheggiata su un lato della strada. Estrasse un mazzo di chiavi dalla tasca e ne prelevò il portachiavi di metallo, dunque disfò l'anello, così da ottenere un filo di metallo.

Avendo inteso quello che stava per fare, mi misi a controllare la zona, di modo da avvertirlo se fosse passato qualcuno. Lo avevo fatto decine di volte con Niall e, complici la sua rapidità nello scassinare e far partire i veicoli e i miei riflessi pronti nell'avvertirlo in caso di presenze indesiderate, le volte in cui eravamo stati visti si potevano contare sulle dita di una mano.

Blame | H.S.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora